Lazio, il saluto di Felipe Anderson: “Vi porterò sempre nel mio cuore, grazie Laziali”

Un’ultima apparizione con l’aquila sul petto e poi sarà addio. Dopo 10 anni, intervallati dalle esperienza con West Ham e Porto, si interrompe la storia d’amore tra Felipe Anderson e la Lazio. Il brasiliano lascerà la Capitale per trasferirsi in Brasile al Palmeiras. Lo stesso giocatore classe ‘93, prima di congedarsi, ha rilasciato un’intervista corposa ai canali ufficiali della società in cui è apparso visibilmente emozionato.

Di seguito l’intervista completa.

Ci siamo è il momento dei saluti. Come te la aspetti la sera prima della gara con il Sassuolo, riuscirai a dormire?

“Siamo quasi arrivati, inutile dire che è molto difficile, non so cosa proverò ma sapevo che un giorno sarebbe arrivato tutto questo. Sarà bello ma difficile”.

Nel 2018 hai lasciato la Lazio piangendo, lo farai sicuramente anche questa volta. Lo farai però in maniera più serena?

“Sicuramente si, in questo ultimo periodo ho avuto tempo per ragionarci e mi sono goduto ogni attimo. È una scelta fatta con il cuore insieme alla mia famiglia. È sempre difficile dire addio, non voglio dire questa parole alla Lazio e alla sua gente perché li porterò sempre nel mio cuore, mi mancherà tanto”.

La tua prima avventura alla Lazio ti ha fatto conoscere, la seconda arrivata dopo un periodo difficile cosa è stata?

“La Lazio è più di una squadra. Da quando sono arrivato a oggi ho vissuto un po’ di tutto: momenti bellissimi, incredibili e difficili. Poi, soprattutto, quando non giocavo e la Lazio mi ha ripreso dandomi tutta la fiducia come se non fossi mai andato via. Questa è una cosa che vale più del calcio, più di tutto”.

Tornerai a vivere in Brasile dopo quasi 10 anni. In questo periodo così ti hanno lasciato Roma e l’Italia?

“Affetto, quello che ho avuto e ha avuto anche la mia famiglia ovunque andassimo. L’Italia è il paese più bello del mondo, l’affetto della gente ci ha colpito di più. Cosa hanno in comune con i brasiliani? Sono molto espressivi, è stato facile fare amicizia qui. La parola romana che ho detto di più? Aoh. Cosa mi mancherà? Penso la mia routine, sempre verso il calcio. Abito sempre vicino a Formello. Quella routine di venire qui e di trovare sempre i tifosi fuori”.

Cos’hanno in comune gli italiani con i brasiliani?

“Siamo molto espressivi, parliamo sempre a voce alta, quindi è stato molto facile ambientarsi e fare amicizia”.

La parola in romano che hai usato più spesso?

“AO (ride, ndr)”.

Della tua routine, cosa ti mancherà di più?

“Ho sempre abitato vicino a Formello, mi mancherà quell’abitudine di andare al centro sportivo e trovare i tifosi fuori”.

Nella tua seconda avventura alla Lazio, c’è stata una prestazione che si è avvicinata alla perfezione di quel Lazio-Sampdoria del 2015?

“Per la vittoria e per come mi sono sentito, sono state due Atalanta e Milan dello scorso anno. Abbiamo fatto una grande prestazione, ma come quella contro la Sampdoria è difficile”.

Rimane quello del 2014/2015 il tuo Felipe Anderson preferito?

“Si, a livello individuale senza dubbio. Negli ultimi anni sono stato però contento di partecipare a livello collettivo. Però si, individualmente è il mio preferito quello di quella stagione”.

Tre gol e sei vittorie nei derby giocati. Qual è la cartolina dei Derby della Capitale che ti porterai dentro?

“Il primo sicuramente, peccato per il pareggio, è stato bellissimo e quello recente in cui ho segnato e abbiamo vinto 1-0. Ho dedicato il gol ad un amico che non c’è più, è stata una forte emozione. Mi aveva detto come esultare e l’ho fatto”.

Che Lazio lasci rispetto a quella che hai trovato nel 2013 e soprattutto nel 2021”.

“Una Lazio molto ambiziosa che ogni anno cresce sempre di più. In questi tre anni si vedeva la voglia che ci mettevamo e come passavamo le giornate, anche se quest’anno non è andata benissimo”.

In questi anni qui hai avuto tantissimi compagni di squadra. Quale è stato quello che in allenamento mostrava più talento e qualità e poi invece, durante le partite, non riusciva ad esprimersi?

“Tantissimi, soprattutto tanti giovani perché soffrono la pressione. Pedro Neto, per esempio, mi ha colpito tanto”.

Il compagno di squadra più simpatico?

“Bastos (ride, ndr). È quello che ci faceva divertire tutti, era molto allegro”.

Quello invece con meno gusto nel vestirsi?

“È una bella lotta, sono tantissimi. Diciamo metà della squadra”.

Quello che invece ascolta musica discutibile?

“Patric, però lui è bravo a fare il dj”.

Il tuo compagno di squadra più forte hai detto che è stato Lucas Leiva, confermi?

“Si, ci dava tanta fiducia sia in campo che fuori. Era diretto e ci dava molta chiarezza quando parlava. Nel complesso è stato il più forte”.

Oltre a Lucas Leiva, c’è una persona che vorresti ringraziare all’interno del club che ti è stata vicina sin da subito e nella difficoltà?

“Klose, mi ha aiutato tanto da quando sono arrivato. Anche i brasiliani, Hernanes e Ederson. Quando sono arrivato mi hanno aiutato con la lingua, ero anche infortunato e loro subito nei primi mesi mi hanno dato una forza incredibile con consigli e fiducia”.

Abbiamo sentito i saluti di Luigi Sinibaldi, che ci dici di lui?

“Luigi Sinibaldi è incredibile, lui è sempre stato calmo nei momenti difficili e quando ero arrabbiato o in difficoltà gli chiedevo ‘Cosa devo fare?’. Lui era sempre li, lo ringrazio e non sarà mai un addio perché saremo sempre amici”.

Hai citato prima i tifosi, sei sempre stato molto amato anche nel primo periodo di difficoltà. C’è un aneddoto che ci vuoi raccontare?

“Chi mi ha colpito di più è chi si è fatto il tatuaggio con la mia faccia. Mi piace essere riconosciuto, lavoriamo anche per questo, ma l’affetto che ci hanno dimostrato è quello che conta. Sono felice per i gesti che hanno fatto. Il più importante è stato quando eravamo in momenti difficili, ci hanno sempre aiutato. Conterà sempre per me al di là del calcio. Mi hanno accolto sempre bene”.

Il tuo coro preferito?

“La Lazio mia è bellissima. Anche quando entriamo in campo che c’è la canzone, la Lazio ti entra nel cuore. Guardiamo i tifosi cantarlo e ci entrano nel cuore, anche per chi è qui da poco. Lo canterò sempre”.

C’è un percorso, della Lazio attuale, a cui auguri di fare il tuo stesso percorso con i biancocelesti?

“Auguri a tutti il meglio se rimangono qui. Spero che raggiungano tanti obiettivi e vincano tanti trofei. Di questa rosa vedo molto bene Rovella, lui per me è uno dei giocatori più forti ed è giovane. Può fare molto bene, è incredibile”.

C’è un calciatore invece che conoscevi prima di arrivare qui e vedevi solo in televisione?

“Sapevo che Hernanes era molto famoso in Brasile. Ho seguito la Lazio per vedere lui, stava passando un periodo bellissimo in Brasile ed è venuto qui, quindi seguivo molto lui. poterci giocare insieme è stato un onore”.

Il tuo piatto preferito?

“Sarà sempre la carbonara”.

Quando tua figlia Helena sarà grande e ti dirà di raccontagli il tuo periodo alla Lazio, cosa le dirai?

“La porterà qua, le saprà che verremo sempre perché lei è nata a Roma. Vivrà tanto della Lazio, la porterò all’Olimpico. Avrà sempre la magliettina della Lazio e sarà una tifosa”.

Sei arrivato nel 2013, te ne vai nel 2024 da uomo, marito e padre. Cosa ha rappresentato la Lazio nel tuo percorso di vita?

“Sono arrivato in una fase in cui dovevo fare tante scelte. In questi 10 anni tutti quelli che ho fatto è stato ripagato, sia nel calcio che nella vita. Adesso sono anche padre ed ho una moglie meravigliosa. La mia vita ha presa una direzione giusta, sono stati gli anni più importanti”.

Tua sorella Juliana, uno dei tuoi punti forza.

“Si, lei ha lasciato tutto per seguirmi quando ho iniziato a giocare. Abbiamo un rapporto molto forte, mi da tantissimi consigli”.

Vuoi dire un’ultima cosa ai tifosi biancocelesti in vista di domenica?

“Dammi un attimo altrimenti piango. Voglio ringraziare i tifosi, sono stati degli anni incredibili, vi chiedo scusa se alcune partite non sono andate come volevamo ma abbiamo sempre cercato di fare il nostro meglio. Ho provato a fare di tutto per darvi gioie, darò tutto fino all’ultimo minuto. Quindi domenica, se giocherò, darò tutto e sarà una giornata speciale perché vi saluterò tutto quanti. Sarò sempre uno di voi, grazie per tutto quello che avete fatto per me e per la mia famiglia, anche loro vi amano. Vi porteremo sempre nel nostro cuore”.