Lazio, Tudor: “Kamada vuole rimanere. Con il Sassuolo è importante vincere”. E su Eriksson…

Alla viglia di Lazio-Sassuolo, gara valida per l’ultima giornata di Serie A in programma domani (20:45) allo Stadio Olimpico di Roma, Igor Tudor è intervenuto in conferenza stampa direttamente dal centro sportivo di Formello. Il tecnico croato ha presentato la sfida contro i nero-verdi, già retrocessi.

Di seguito la conferenza stampa completa.

Che tipo di Lazio vuole vedere domani?

“Domani è una partita importante perché è tutto aperto e vogliamo fare una buona gara. Mi aspetto la Lazio migliore possibile contro una squadra già retrocessa, ma io non mi fido mai di niente e nessuno. L’abbiamo preparata per dare il massimo”.

L’Atalanta è un modello da seguire per la Lazio per arrivare a giocare in quel modo? Per arrivarci, la rosa va rivoluzionato?

“Il calcio di Gasperini lo conosciamo bene tutti, da anni fa bene lui come allenatore e anche la società. E’ un modello da seguire per avere una squadra di quel livello. E’ un progetto per dare una certa idea e di importanza alla squadra, ma non solo in Italia, anche in Europa e nel mondo. Nella rosa c’è gente che è perfetta,gente che può stare e gente che fa più fatica. Io però faccio i complimenti a tutti i ragazzi perché si sono messi a disposizione sempre e hanno sempre dato il massimo, siamo arrivati fino a questa gara bene. Poi ci siederemo e faremo le nostre valutazioni”.

Che ne pensa di Kamada, è stata la rivelazione della sua gestione. Che ci dice sulla sua situazione che è in bilico?

“C’è la volontà di rimanere, si vedrà con la società in questi giorni. Speriamo di accelerare i tempi”.

Nel corso della sua gestione è mancato qualcosa per il salto di qualità, dove bisogna migliorare?

“Non ci è mancato quasi niente, abbiamo fatto bene in tante gare. Il bilancio è positivo, nemmeno City e Real vincono sempre. C’è una buona base per il prossimo anno”.

Domani va via Felipe Anderson, forse andrà via Luis Alberto. Ci sono tanti giovani su cui puntare, qual è la linea del club?

“Il club ha una programmazione, sanno come fare il proprio lavoro. Tutti vogliono giocatori giovani e forti, in tutte le categorie. Bisogna essere bravi e creare una squadra con qualità, se sei bravo a scegliere bene fai bene altrimenti è il contrario. La bravura decide tutto. Anche il ruolo dell’allenatore è importante ovvio, vedremo se saremo bravi a fare mercato e fare contenti tutti”.

Dopo il Sassuolo si siederà con la società. In questi due mesi si è sentito al centro del progetto Lazio?

“Mi sono sentito importanti sotto tutti i punti di vista. Quando sono arrivato c’erano precisi accordi. La Lazio ha sempre dato protezione all’allenatore, sto bene e penso che questi due mesi sia stati giusti. Ora c’è da lavorare per la prossima stagione, non dobbiamo sbagliare altrimenti sbagliamo. Voglio essere importante sulle scelte, c’è l’appoggio della società, dopo il Sassuolo ne parleremo”.

Cosa pensa di Felipe Anderson? Lo avrebbe blindato?

“Il ragazzo che ho visto io è un ragazzo che tutti vorrebbero avere in famiglia, è eccezionale. Ha valori umani fuori dal normale, è forse troppo buono. Ha qualità complete che gli permettono di giocare ovunque”.

Ha un particolare rimpianto per non essersi giocato fino all’ultimo la Champions? Si può migliorare caratterialmente e mentalmente?

“Siamo cresciuti abbastanza a livello mentale, la partita con l’Inter ne è la testimonianza. Abbiamo fatto un’ottima gara, con grande mentalità e cattiveria, sono segnali importanti. Abbiamo fatto 10-11 gare, non tutte sono state allo stesso livello, si sbaglia e ci può stare. Bisogna però imparare in fretta dal lavoro che stiamo facendo, devo anche io imparare ancora alcune giocatori”.

La sua media punti è da primo della classe. Parlando di domani, sarà una gara emotiva anche per il saluto a Eriksson. Il mister ha allenato il suo amico Boksic, che gara sarà a livello emotivo?

“Sarà emozionante sicuro. Alen è un mio amico e mi ha parlato spesso di Sven, sono stati tempi più romantici di questo. Mi racconta sempre delle sue doti sia da allenatore che come persona. Sarà bellissimo, dobbiamo trovare motivazioni per fare una grande gara”.

Manca ancora un po’ di mentalità alla sua Lazio, visto le partite con Monza e Inter con il gol arrivato alla fine?

“A Milano Gila non ce la faceva più e quel cambio forzato ci ha penalizzato. Sono dettagli che a volte succedono a tutte le squadre, fa parte del calcio, ma non penso che ci sia qualcosa di particolare di cui preoccuparsi”.

Cose le preoccupa maggiormente del Sassuolo?

“La rosa non merita retrocessa, non so che scelte faranno. Non mi fido di niente e nessuno e ne ho parlato con i ragazzi. Non bisogna sottovalutare, la preparo come una finale perché è giusto così”.