Lazio, Tudor: “In estate si faranno delle valutazioni. Servono almeno due mesi per reggere certi ritmi. Attacco? Facciamo troppa fatica”. Sul carattere…

La Lazio torna a perdere un Derby dopo 2 anni. Allo Stadio Olimpio di Roma i ragazzi di Tudor cadono 1-0 contro la Roma, decide una rete al 42′ di Gianluca Mancini. Al termine della gara il neo-tecnico biancoceleste, Igor Tudor, ha commentato la pesante sconfitta in conferenza stampa, direttamente dalla pancia dello stadio. Di seguito le sue parole:

-Sensazioni negative avanti, si sente di bocciare l’attacco?

“Sensazioni sono sempre brutte quando si perde, soprattutto al derby. Poi nell’analisi della squadra è molto più profonda, l’attacco è solo uno dei problemi. Davanti facciamo abbastanza fatica, c’è da crescere in tutti i sensi. Nel lavoro di crescita dobbiamo capire chi può farlo e chi non può farlo, si fa in tutti i club, soprattutto quando si cambia l’allenatore. È normale che si cambiano anche la tipologia dei giocatori, è un lavoro che si farà in estate. Ora possiamo fare il meglio possibile nelle gare che sono rimaste, venivamo da tre gara in sette giorni. C’era una Roma ben allenata che con la sua fisicità ci ha dato un po’ di problemini. Per me è stata una partita abbastanza equilibrata, loro magari hanno fatto meglio il primo tempo, noi il secondo. Alla fine hanno fatto gol da calcio d’angolo”.

-Come ha deciso la formazione iniziale?

“Per spiegare le valutazioni ci vorrebbe troppo tempo, e non è neanche il posto. Sono scelte tecniche. Poi dopo la gara è più facile commentare. Isaksen è uscito perché forse la sentiva un po’ troppo questa gara. Ciro e Romagnoli invece stavano male”.

-Le scelte a centrocampo?

“Mi baso su tutti i dettagli, non penso che i due mediani abbiano fatto una brutta gara. Poi quando si perde si mette tutto in bilico. Penso che la Roma è una squadra contro cui è difficile fare un pressing buono, perché fanno un po’ di caos. Sapevamo che avremmo trovato delle difficoltà. Dietro non si saliva, non si pressava, la nostra idea essere aggressivi e compatti. Abbiamo sofferto le secondo palle perché loro hanno fisicità e giocatori con più gamba di noi. In avanti invece dobbiamo essere più pericolosi ed interpretare meglio i ruoli”.

-Molti giocatori avevano la testa da un’altra parte?

“Non sono d’accordo”.

-Oggi vince la squadra che è proiettata meglio al prossima anno?

“Non è vinta per questo. Normale che De Rossi essendo qui da più tempo ha più allenamenti. Molti giocatori hanno più allenamenti che partite con me, non sto trovando alibi, ma quando si fa analisi si deve pensare a tutto. Anche la sosta non ha aiutato. Bisogna migliorare in fretta già per venerdì, poi quando incontri Roma e Juventus in sette giorni tutto diventa più difficile. Inoltre ci mancava Zaccagni. Son o tutte cose che vanno analizzate. Da lunedì dobbiamo iniziare a pensare alla prossima gara”.

Con quale entusiasmo lavorerete?

“Per me esiste solo l’allenamento di lunedì. Il mio obiettivo è quello. Bisogna lavorare su tutto, l’entusiasmo è a 100 tutti i giorni, come la voglia e l’impegno. La mentalità deve essere quella. Scegliamo gente giusta che ha mentalità e si va avanti. Servono almeno due mesi di allenamento fisico serio per reggere certi ritmi, quella è analisi. L’idea era andare forti e essere compatti dietro. Oggi le cose potevano cambiare, per esempio con il tiro di Immobile”.

-I giocatori sembrano voler deciderla singolarmente, è così?

“Nella collettività c’è sempre il lavoro individuale. Tu puoi dare una guida ma sono sempre i giocatori a deciderla con una giocata”.

-Squadra senza carattere?

“È una caratteristica importante per i giocatori. Spesso parliamo di velocità o cose così ma ci sono cervello e cuore che sono più importati. Si può essere morbidi per la personalità ma anche a livello fisico, quando si sceglie un giocatore devi pensare a tutti. Oggi la Roma aveva più fisicità, di corsa e di gambe”.