Lazio, Immobile: “Niente strascichi di nervosimo, possiamo fare qualcosa di storico. La Lazio si è evoluta negli anni”. E sulla sfida con Kane…

Durante la vigilia di Bayern Monaco-Lazio, match in programma domani (21) all’Allianz Arena e valido per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, il capitano dei biancocelesti Ciro Immobile ha presentato la sfida in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

Pensi che la rabbia possa trasformarsi in grinta?

“Siamo stati arrabbiati, ma non dobbiamo portarci dietro degli strascichi di nervosismo. La partita è difficile e questi pensieri ci potrebbero portare solo dei problemi. Non meritavamo di perdere, quello sicuramente”.

Da capitano come hai caricato il gruppo? Quest’impresa è meno impossibile?

“Questa è una partita carica di responsabilità. Se si vuole fare qualcosa di importante, di storico, non esistono cose semplici. Dobbiamo avere la stessa determinazione e lo spirito di squadra avuti a Roma, magari aggiungendo anche qualcosa in più”.

Qua ti conoscono bene: c’è da aspettarsi un discorso motivazionale ai compagni?

“Io lo faccio in tutti gli stadi. Per la partita di domani non voglio esagerare, altrimenti rischio di appesantire solo la situazione che penso sia già abbastanza nervosa. Voglio una squadra unita, che giochi l’uno per l’altro: solo così si batte il Bayern”.

Credi ancora alla qualificazione in Champions?

“Noi crediamo nel percorso che stiamo facendo e nella crescita che stiamo facendo. Essere qui per la Lazio è motivo di grande soddisfazione, rappresentare l’Italia ancor di più, soprattutto per quello che c’è dietro. Non vedo tanto divario con gli altri campionati. Come nazione stiamo cercando di crescere, così noi come club. Queste partite sono importanti anche per il futuro”.

La tua sfida con Kane?

“Mi confronto sempre con i migliori, lui è uno di questi. Negli anni ho avuto la fortuna di incontrare tanti bomber e ho cercato di rubare qualcosa a tutti loro. E’ ovvio che Kane si vorrà rifare, ma ci penseranno i difensore”.

Meglio giocare in Europa, piuttosto che in Italia dopo venerdì? Che evoluzione è stata per la tua Lazio in questi anni?

“Se dovessi raccontare la mia evoluzione e quella della squadra stiamo qui fino a domani. Quando sono arrivato io a Formello c’era solo il parcheggio, guardate oggi com’è diventato. I percorsi tecnici-tattici portano a miglioramenti societari e personali. Prima non giocavamo le coppe, oggi in palio c’è un quarto di Champions. Poi è ovvio che vogliamo giocare domani, sennò ci saremmo morsi le mani fino a lunedì in attesa dell’Udinese”.

Qual è stata la chiave dell’andata? Si potrà riproporre?

“Credo che la vera chiave sia stato che tutti hanno fatto tutto ciò che abbiamo provato, senza che nessuno volesse strafare. Ognuno ha fatto il suo e al massimo. C’è stata coesione di movimenti che ci hanno aiutato a vincere”.

Ti aspetti che questa sia la vostra prova di maturità?

“Sì, ma saremmo dei pazzi a non pensare che l’ambiente sia infernale. Tutto sarà difficile, quest’anno abbiamo avuto delle difficoltà, ora voglio solo che stiamo tranquilli e ci giochiamo le nostre carte”.

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