Le pagelle di Guido De Angelis – Patric e Gila perfetti, prime risposte da Rovella, Pellegrini e Taty. Zaccagni super, Isaksen spacca la partita

Al termine di Lazio-Frosinone, arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis. Ecco voti e giudizi ai calciatori della Lazio. 

PROVEDEL NG – Reduce dalla super-performance di Empoli, torna tra i pali contro la squadra più sfortunata di Serie A, che prima di questa sera ha colpito più legni di tutti, ben 12. Nel primo tempo è inoperoso. Nessun problema sulla rovesciata di Kaio Jorge, al 36’ blocca in presa comoda un colpo di testa di Brescianini, un minuto dopo 37’ Garritano non inquadra la porta. Nella ripresa Soulé lo batte dal dischetto, poi non corre altri grossi pericoli. Non giudicabile, non ha fatto una parata.

MARUSIC 6 – Il suo impiego costante di questo periodo è spiegabile probabilmente solo con l’assenza di Lazzari, che stasera sconta il secondo turno di squalifica. Difficile giudicare in modo diverso dal solito la sua tipica partita fatta di una discreta attenzione in fase difensiva, qualche svarione, scarsa pulizia in uscita e rarissime folate offensive. Tiene bene nel secondo tempo, ed è abbastanza ordinato. Deve migliorare in fase di appoggio, ma ha dato quello che poteva, e in una serata come questa non mi sento di infierire. Questa sera era anche il capitano.

PATRIC 7,5 – Dopo il rientro ad Empoli, torna a guidare la nostra retroguardia confermandosi il perno della nostra difesa. Sempre attento nei primi 45 minuti di gioco, al 37’ respinge in corner un cross che avrebbe potuto diventare molto pericoloso. Ammonito per proteste dopo l’assegnazione del calcio di rigore per gli ospiti. E’ l’unico calciatore della rosa a dare l’impressione di rabbia agonistica, di ferocia, di sentire la posta in palio. Non gli basta essere diventato un difensore serio, si toglie pure lo sfizio del gol che chiude la partita. Per la seconda volta in stagione facciamo tre gol, il merito è anche suo. Si stra-merita tutto, è rinato dalle ceneri. Calciatore intelligente.

GILA 6,5 – Nona da titolare consecutiva per un ragazzo che in tutta la scorsa stagione non aveva mai giocato dall’inizio in Serie A. Sarri dimostra di volerne premiare l’applicazione e la tenacia, preferendolo a Casale per la seconda volta consecutiva. Se abbiamo recuperato una buona tenuta difensiva è merito anche suo, che disputa il solito primo tempo ruvido e aggressivo senza soffrire. Si conferma nella ripresa. Ha lottato su ogni pallone, oggi è diventato un calciatore che ci può dare una grande mano, e la coppia con Patric funziona a dovere.

PELLEGRINI 7 – Per la prima volta da quanto è alla Lazio scende in campo da titolare per due partite di fila. Fa il suo esordio da titolare all’Olimpico in Serie A, aveva giocato dall’inizio tra le mura amiche soltanto in Champions League contro l’Atletico Madrid e in coppa Italia col Genoa. Nel vivo della manovra, si guadagna qualche buon calcio di punizione e non sbaglia un pallone, lottando su ogni sfera e spingendo tantissimo sulla corsia sinistra. Ha fatto un primo tempo pazzesco, ribaltando l’azione e risultando una spina nel fianco degli avversari. Ad inizio ripresa cerca il jolly con una conclusione potente e precisa che termina ad un soffio dal palo della porta di Turati. Comincia bene la ripresa, anticipando il diretto avversario e andando al traversone. Sfortunatissimo, esattamente come con l’Atletico è costretto a uscire per infortunio proprio quando aveva ricevuto la fiducia del tecnico. Dal 55’ entra Hysaj.

HYSAJ 6 – Entra al decimo della ripresa per Pellegrini. Ingresso nel complesso positivo, mette la sua esperienza a disposizione dei compagni e disputa una mezzora abbondante senza sbavature.

GUENDOUZI 6,5 – Da metà settembre le ha giocate tutte, sempre da titolare. Tecnicamente può migliorare ancora, ma in questo momento ci sta tenendo in piedi. Causa il calcio di rigore che ci potrebbe condannare ad inizio ripresa, che a mio avviso non c’era. Forse meriterebbe mezzo voto in meno in virtù dell’episodio incriminato, ma mette ardore, quantità e anche discreta qualità nelle sue giocate e mi sento di premiarlo. E’ dappertutto, e nel finale serve un ottimo pallone a Castellanos che chiama Turati alla grande parata.

ROVELLA 7,5 – Sarri lo ha eletto titolare inamovibile nel ruolo di play, decisamente oltre i suoi meriti. E’ stata la sua serata più importante da quando è a Roma: ha tolto tanti palloni pericolosi, è stato bravo in interdizione e non ha esitato a riproporsi, palesando un piglio diverso dal solito. Ci ha messo personalità e carattere. Deve lavorare ancora molto, ma oggi ha disputato una partita completa.

CATALDI NG – Entra per giocare il recupero, si becca un giallo a gara quasi finita. Non giudicabile.

KAMADA 6 – Fa le veci di Luis Alberto, infortunato, nell’ultima apparizione prima delle convocazioni ufficiali del Giappone per la Coppa d’Asia. Nel primo scorcio di gara è protagonista di un bruttissimo scontro di gioco con Okoli, ma si rialza. Sugli sviluppi di un calcio di punizione non trova la porta, poi una sua conclusione viene murata. Più vivo del solito fino all’intervallo, poi smette di giocare e a metà ripresa viene richiamato in panchina per fare spazio a Vecino. A settembre pensavamo di poter soffrire la sua mancanza nel mese di gennaio. Quattro mesi dopo, dovremmo quasi contenti che parta per la coppa d’Asia. Tuttavia, continuo a cercare di vedere le note liete nelle sue prestazioni, perché è un ragazzo che dobbiamo recuperare a tutti i costi. Nel primo tempo ha lavorato tanti palloni, ci sta mettendo impegno e sacrificio in una posizione che non sembra ancora quella a lui più congeniale. Ancora non è entrato nel progetto Sarri, ma lo aspettiamo, al netto dei fischi.

VECINO 6,5 – Entra a metà ripresa e fa quello che sa, con esperienza e maturità. Non ruba l’occhio, ma sa sempre dove finirà il pallone e da quando entra in campo siamo più sicuri. Uno come lui, in questa Lazio, dovrebbe trovare sempre spazio.

FELIPE ANDERSON 5,5 – Alla trecentesima presenza con la Lazio, disputa la sua classica partita abulica, senza riuscire mai ad essere pericoloso. Una sua conclusione al 7’ viene murata, poi non riesce mai a creare scompiglio su una corsia – quella ciociara – che pure sarebbe priva di tutti i terzini di ruolo e dunque facilmente attaccabile. Sarri lo lascia negli spogliatoi all’intervallo, è forse la delusione più dura da digerire, perché il ragazzo nelle ultime due o tre uscite sembrava in crescita dopo un periodo grigio. Una bruttissima prestazione, per due volte ha lanciato in porta il Frosinone. Ha sbagliato tanto, non riusciva a capire la partita. Tra le pochissime insufficienze che ha preso nelle mie pagelle.

ISAKSEN 7,5 – Entra al posto di Anderson e spacca la partita. Sarri lo gestisce al meglio, lo fa entrare al break e il danese comincia a puntare sistematicamente l’uomo. Assist per il gol di Castellanos, poi si mette in proprio e sigla la prima rete in assoluto con la nostra maglia, andando a scatenare l’entusiasmo sotto la Nord. Nel finale potrebbe addirittura raddoppiare. Sta crescendo, che sia il primo tassello di una lunga serie! Intanto ce lo godiamo, l’ultimo gol danese risaliva addirittura a Laudrup.

TATY CASTELLANOS 7,5 – L’infortunio di Ciro Immobile gli assicura la titolarità, che deve conservare di fronte alla geniale idea sarriana di Felipe Anderson centravanti, che lo scorso anno ci ha fatto svoltare la stagione. Questa sera ha la fiducia dell’allenatore, che lascia Anderson a destra e Isaksen in panchina. Si dà da fare, è generoso, lotta, ma tecnicamente non è preciso e soprattutto un centravanti che non tira mai in porta non può essere considerato un buon centravanti. Sarà la manovra poco avvolgente, saranno le difficoltà a centrocampo, ma nel primo tempo questo ragazzo non si sblocca e risulta facilmente controllabile, anche da una difesa in emergenza. Nella ripresa, il guizzo: Isaksen mette un pallone in mezzo e l’ex Girona, con un colpo di testa dalla traiettoria molto strana, infila Turati, prende coraggio, e ricambia il favore fornendo a Isaksen il pallone del raddoppio. Primo tempo inguardabile (stop sbagliati, palloni giocati tutti male), secondo tempo che servirà per fargli scrollare di dosso tutta la sfiducia. Rivedendo il suo gol, sembra quello di Vieri a Birmingham, o forse il gol di Amarildo. Pazzesco. E il primo di testa del nostro campionato.

ZACCAGNI 7 – Il gol di Empoli è stato una rondine che non deve fare primavera: quest’anno il suo rendimento è calato e abbiamo bisogno della sua miglior versione. Subisce la consueta marea di falli, prima da Brescianini poi da Monterisi, il suo calcio di punizione non sorprende Turati. Fa tutto bene fino alla trequarti, poi non riesce a saltare l’uomo né a concludere prendendo lo specchio della porta. Nel recupero della prima frazione, servito da Guendouzi, mette al centro un cross che non trova alcun compagno. Come spesso gli capita, cala col passare dei minuti nella ripresa, ma continua ad essere un punto di riferimento per i compagni, fa ammonire Barrenechea e sarebbe protagonista anche del gol del tris, poi annullato per offside. Dal suo calcio d’angolo nasce però il tris buono, quello di Patric. Esce all’87’ per Pedro. Ha macinato mille palloni, anche oggi.

PEDRO NG – Entra al minuto 87 e non è giudicabile.

MAURIZIO SARRI 7 – Privo di Romagnoli, Luis Alberto e Immobile, deve fare di necessità virtù e in difesa non ha scelte. A centrocampo continua a tenere fuori Vecino, in avanti premia Castellanos e rimanda al prossimo futuro la soluzione di Anderson prima punta. Dopo un primo tempo opaco è bravo a inserire Isaksen e a cambiare la partita con le sostituzioni. Per la quarta volta in un anno e mezzo (Bologna, Midtjylland, Celtic) recuperiamo una partita e la vinciamo in rimonta, dopo essere entrati come sempre non al meglio nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Finale in crescendo, diamo continuità alla vittoria di Empoli e chiudiamo bene l’anno solare.