Lazio, Sarri in conferenza stampa: “L’ambiente laziale è devastante, ci sono aspettative inarrivabili. Ottavi di finale per noi un miracolo”

Circa 24 ore e la Lazio scenderà in campo allo stadio Cívitas Metropolitano contro l’Atletico Madrid. Alla vigilia dell’ultima gara del Gruppo E di UEFA Champions League, il tecnico del club biancoceleste Maurizio Sarri ha presentato il match in conferenza stampa.

Di seguito le sue parole:

-La Lazio si sente appagata per la qualificazione già raggiunta?

“Io sono della mia teoria. Le partite quando sono in programma vanno aggredite, altrimenti subisci e fai fatica. Vedendoli in allenamento i ragazzi mi sembrano stimolati, poi giocare in questo stadio e contro questi avversari è sempre importante e difficile. Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita. Il primo posto conta”.

-Una Lazio dai due volti in campionato e Champions League, si aspetta che possa cambiare qualcosa?

“Spero sia cambiato poco rispetto alla scorsa partita. Abbiamo fatto un solo errore, avevo la sensazione già dal campo di aver fatto una grande partita, ho guardato i numeri e sono numeri di grandissimo livello. Mi aspetto che la squadra ripeta e migliori la prestazioni della scorsa partita”.

-Lei è stato decisivo per ingaggiare Pedro, cosa le piace di più di lui?

“Avere fiducia in Pedro è abbastanza facile. Anche se uno non lo conosce basta leggere il curriculum. Credo sia uno dei giocatori che ha vinto di più al mondo. Tecnicamente è un fenomeno, ovviamente a 36 anni non può garantirci sempre i 90 minuti ma ha colpi fenomenali. Si allena con lo spirito di un diciottenne. È un onore ed un piacere averlo con noi”.

-Chi scenderà in campo domani? C’è la possibilità di vedere qualche spagnolo?

“Non ho ancora deciso, altrimenti che faccio domani tutto il giorno? L’unico sicuro è Gila, non abbiamo alternative. Non farò tante valutazioni in vista della partita contro l’Inter, perché questa è una partita difficile ed importate. Il primo posto è un qualcosa di pesante, non bisogna fare pensieri sulla partita dopo”.

-Pareri su Morata? Perché non siete andati d’accordo?

“Che non siamo andati d’accordo non è la verità. Alvaro è un fenomeno, ha qualità tecniche e fisiche di grandissimo livello. È uno dei centravanti più adatti al mio modo di giocare solo che quando lo ho allenato era nervoso e non stava bene a Londra”.

-Le ultime settimane la Lazio è cresciuta, cosa avete migliorato? Luis Alberto può essere decisivo domani?

“Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come lo scorso anno. Questo ci ha aiutato nelle ultime partite. A livello offensivo invece dobbiamo ritrovarci perché non siamo più quelli della scorsa stagione. Luis Alberto è un giocatore per noi importantissimo e nelle ultime partite lo abbiamo fatto un po’ riposare”.

-Partita che sa già di ottavi di finale, quante possibilità ha la Lazio di battere Atletico Madrid e Inter?

“Noi abbiamo fatto un miracolo nell’arrivare agli ottavi di finale e il paragone con l’Atletico Madrid non può reggere, loro sono di un’altra categoria. L’ambiente laziale è devastante per come è contornato. Ci sono aspettative inarrivabili e creano frustrazioni in tutti. Io posso anche sorvolare, ma quelli più giovani di me fanno più fatica. C’è questo senso di insoddisfazione perenne. Veniamo da tre vittorie ed un pareggio e sembra un funerale, la sponda opposta farebbe i fuochi d’artificio in piazza. Le possibilità sono poche, perché sono due organici più forti di noi, ma ce la vogliamo giocare bene”.

-In che cosa è cresciuta la Lazio nel percorso in Champions League?

“Prima del debutto in Champions eravamo una squadra in grandissima difficoltà, oggi meno. Abbiamo qualche alto e basso ma sicuramente meglio rispetto al qual periodo. Sarà importante capire quanto è cresciuto l’Atletico Madrid. In questo stadio vincono in pochi”.

-Simeone è ritenuto un allenatore difensivo, lei cosa ne pensa?

“Mi sembra una parola grossa. Quest’anno l’ho visto giocare con Griezmann a centrocampo. Diciamo che è una squadra che se deve difendere lo fa in maniera tosta ma ha dei numeri offensivi impressionanti”.

-Questo ambiente ha bisogno di “incendiarsi” per riprendere entusiasmo?

“No questo ambiente ha bisogno di calmarsi, ha bisogno di diventare logico e ottimista”.

-Domani oltre tremila tifosi, è una vittoria per lei?

“Molto probabilmente c’è la fame di Champions League dato che negli ultimi venti anni è stata fatta in poche occasioni. La rabbia più grande della partita di Verona è stata quella di non vincere davanti tutti i nostri tifosi che hanno fatto il tifo per novanta minuti”.

-L’Atletico Madrid viene da 19 vittorie casalinghe consecutive, per lei è una motivazione in più interrompere la striscia positiva?

“A me interessa arrivare primo, non interrompere il record dell’Atletico Madrid. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto dentro questo stadio. Che era dura lo sapevamo anche prima, ora che mi dai questi numeri capiamo che sara ancora più difficile. È un ambiente che mi piace molto, se dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei proprio l’Atletico Madrid”.

-C’è una cosa che fate meglio della scorsa stagione?

“A livello di palleggio stiamo facendo meglio. Abbiamo più possesso palla e più velocità nella trasmissione del pallone. Abbiamo molti dati simili allo scorso anno. Nella scorsa gara abbiamo fatto un indice di protezione area che non avevo mai visto in 20 anni. Rispetto alla scorsa stagione stiamo facendo peggio per quanto riguarda la creazione di palle gol e la realizzazione delle occasioni create”.

-Nonostante il secondo posto della scorsa stagione ritiene il passaggio del turno un miracolo?

“Sappiamo tutti perché siamo arrivati secondi la scorsa stagione. Ci Simao riscuoti perché tre squadre erano in corsa in Champions League e hanno lasciato tanti punti. Siamo stati bravi ad inserirci ma non siamo arrivati secondo perché il nostro organico è da secondo posto. Dal punto di vista tecnico non siamo inferiori al Celtic, per quanto riguarda il Feyenoord ho dei dubbi”.