Serie A, Sarri e Mourinho allo specchio alla sosta: il confronto in numeri

 

Arrivati insieme a Roma ormai tre anni fa, Maurizio Sarri Sarri e Josè Mourinho hanno iniziato la stagione 2023/24 in salita con risultati altalenanti, ma i numeri e le statistiche complessive danno ragione al mister biancoceleste, che con minori sforzi sul mercato e meno clamori intorno al suo arrivo, ha trasformato la sua squadra, battendo record che resistevano da anni e centrando il miglior risultato dai tempi dello scudetto. La breve analisi prende in considerazione le 79 partite di Serie A disputate dai due allenatori dal momento del loro arrivo alla prima sosta dedicata alle nazionali: dunque, due campionati interi a cui si sommano le tre giornate del campionato in corso.

Analizzando nel profondo questi primi due anni, salta all’occhio come la Lazio abbia terminato per due volte su due il campionato sopra ai cugini, una volta in quinta posizione, una volta addirittura in seconda, mentre la squadra guidata dal portoghese abbia raccolto soltanto un sesto ed un settimo posto (poi trasformato in sesto dalla riscrittura della classifica successiva alla penalizzazione inflitta alla Juventus). Anche i derby sorridono al mister toscano, con tre successi nella stracittadina in quattro confronti. Risultati che già di per sé testimoniano la bontà del lavoro svolto dal tecnico ex Napoli, ma che diventano ancora più rilevanti e inattesi se si confrontano i dati economici delle due squadre. Il valore medio delle rose è nettamente a favore dei giallorossi, con una valutazione complessiva di 375 milioni contro i 270 dei rivali capitolini, così come il monte ingaggi (risultante dalla media del monte ingaggi delle ultime tre stagioni): 102 contro 73. Si aggiunga che il prezzo complessivo dell’acquisto dei calciatori attualmente in rosa (in termini di costi dei cartellini) recita 223 milioni per i giallorossi, 99 per i biancocelesti. Da una parte delle cifre astronomiche (basti dare una rapida lettura agli stipendi – tra gli altri – di Dybala, Lukaku, Abraham, Paredes, Renato Sanches; o evidenziare l’ammontare di denaro sborsato per alcuni interpreti poi facilmente confinati al dimenticatoio), dall’altra una gestione sostenibile e prettamente oculata.

I numeri del campo, come detto, capovolgono quelli economici. La Lazio, nel lasso di tempo preso in esame, ha ottenuto 41 vittorie, 18 pareggi e 20 sconfitte, ha segnato 140 gol e ne ha subiti 92 (differenza reti: +48), mentre la compagine giallorossa di Mourinho si ferma a 36 successi, 19 pareggi e ben 24 sconfitte, con 114 realizzazioni e 87 reti subite (differenza reti: +27). Questi dati portano ad osservare come la media punti sorrida nettamente alla squadra dell’allenatore toscano, 1.78 contro 1.60. Numeri a confronto che, anche considerati gli stipendi dei manager per il primo biennio (14 per il tecnico di Setubal, 6.5 per Sarri) parlano fin troppo chiaro.