Lazio, il sentito omaggio di Cataldi a D’Amico alla Camera Ardente in Campidoglio

È stato uno degli ultimi a rendere omaggio a Vincenzo D’Amico in Campidoglio. Danilo Cataldi, insieme alla moglie Elisa, è arrivato a ridosso della chiusura della Camera Ardente presso la Sala della Protomoteca. Quello a Vincenzino è stato un saluto intimo, riservato, un momento di pura Lazialitá, quando le telecamere delle televisioni erano già andate via. “Il mio sogno non era fare il calciatore, ma fare il calciatore della Lazio”, disse D’Amico in una citazione colma di lazialità. Lo stesso sogno di Danilo Cataldi, romano, laziale e spesso investito della fascia da Capitano, proprio come Vincenzo. Il clssse ‘94 biancoceleste ha salutato la famiglia del compianto campione d’Italia del 1974, ha lasciato una maglia della Lazio sul feretro e ha rilasciato una sola dichiarazione: “Mi sembrava giusto passare e lasciare un segno d’affetto per una grande persona. Vincenzo D’Amico stato un grande, il suo ricordo è vivo. E lascerà un’impronta che rimarrà per sempre”. Poche parole ricche di significato. Danilo, da sempre, preferisce i fatti. Domani mattina sarà presente anche ai funerali alla Chiesa Gran Madre di Dio di Ponte Milvio. Nonostante siano gli ultimi giorni di vacanza prima del ritiro, non è voluto mancare. Non poteva mancare. Quando la famiglia della Lazio chiama, lui risponde sempre presente.