Al termine di Lazio-Torino 3-3 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.
PROVEDEL 5,5 – Male la respinta centrale sul cross mancino di Pedersen: sfera accomodata sul piede di Simeone per il vantaggio granata. Incolpevole sul 2-2 di Adams, su cui sfodera una super-parata coi polpastrelli nel recupero. Purtroppo, è resa vana dall’angolo seguente, su cui incassa la terza rete di Coco, senza riuscire a respingere un colpo di testa ravvicinato.
HYSAJ 5 – Una discreta partita da terzino destro: all’Olimpico mancava proprio da Lazio-Torino 1-1 di fine marzo. Tiene bene su Lazaro e Vlasic nel primo tempo, ma macchia la prestazione sufficiente difendendo con troppa leggerezza sul 2-2 di Adams: Nkounkou appena entrato non può essere lasciato andare così.
GILA 5,5 – Una gara di buona attenzione, rovinata da qualche leggerezza di troppo. Non è ben posizionato sul gol di Simeone, balla anche nel secondo tempo. Un passo indietro.
ROMAGNOLI 5 – Si perde completamente Adams sul pareggio dei granata e fa fatica anche sui calci piazzati, come sulla torre di Masina sull’angolo del tris di Baroni. Una giornata storta.
NUNO TAVARES 6,5 – Non gli do alcuna colpa per la grande gara di Pedersen: oggi Pedro non difendeva e la fascia era scoperta. Soffre la spinta dell’ex Sassuolo, ma è anche l’unico a farci respirare. Si conquista qualche corner con le sue sgroppate, è applicato in uscita e calcia bene i piazzati. Nel finale esce coi crampi.
DAL 90’ LAZZARI SV – Sul corner del gol del Torino il difensore granata Maripàn gli impedisce di intervenire, ed è in fuorigioco. Ma il Var va di fretta e non lo ravvisa. Peccato che poi impieghi 5 minuti per assegnare un rigore che era solare anche in diretta. I misteri del calcio moderno.
CATALDI 7 – Con tutto il centrocampo ai box, si prende in mano la Lazio con leadership, cattiveria e qualità. Bene nella prima riaggressione, riconquista diversi palloni capendo in anticipo le intenzioni dell’avversario. Imbecca Castellanos sul filo del fuorigioco e poi colpisce Israel con una conclusione a botta sicura. Non cala alla distanza, anzi. Al minuto numero 103 si prende il pallone e con freddezza da uomo di ghiaccio ci regala il 3-3 dal dischetto, siglando il gol più tardivo della nostra storia in Serie A. Ha la Lazio addosso e si vede.
BASIC 6,5 – A inizio gara deve prendere le misure a Ngonge, che tra le linee è un pericolo pubblico. Risponde ancora presente con solidità e personalità, andando due volte alla conclusione mancina e pennellando un assist coraggioso per il raddoppio di Cancellieri. Esce a metà ripresa tra gli applausi scroscianti del pubblico. Se li merita.
BELAHYANE 6 – Non entra male, anzi. Prende l’iniziativa e sguscia tra le maglie granata che è una meraviglia, quasi dimentico della sua statura. Mette anche lo zampino sull’azione da cui scaturisce il calcio di rigore. Purtroppo col suo ingresso perdiamo di fisicità e diventiamo più vulnerabili. Col vantaggio, onestamente avrei fatto un cambio più conservativo.
CANCELLIERI 8 – Dopo tre anni d’attesa, infila due partite splendide in serie. Dopo Genova, sfrutta i corridoi adatti alle sue caratteristiche e firma una doppietta sontuosa, con due reti “alla Giorgione”. Deve migliorare tatticamente, ma oggi ha realizzato due gemme. Peccato che non abbiano portato in dote i tre punti. In entrambi i casi è il primo controllo feroce a fare la differenza, poi il siluro di sinistro alla destra del portiere e la sterzata in bello stile del raddoppio valevano il prezzo del biglietto.
DIA 5,5 – Tanto movimento, ma pochissimo arrosto. Ha una sola chance e la cestina da un metro, calciando addosso al portiere. Poi anche qualche appoggio sbagliato e una certa indolenza. Non mi è piaciuto.
NOSLIN 6,5 – Un solo spunto, ma decisivo: soffia il pallone a Dembelè e si conquista – per fallo di Coco – il calcio di rigore del pareggio. Per un ragazzo quasi mai considerato e molto indietro nelle gerarchie, niente male. Ci ha evitato la quarta sconfitta in sei gare.
PEDRO 5 – A 38 anni, deve giocare al centro. Oggi, però, fa l’ala sinistra e di fatto non aiuta mai in fase difensiva, lasciando fare a Pedersen il bello e il cattivo tempo. A metà primo tempo commette un errore madornale regalando a Ngonge la sfera del possibile 0-2 con uno sciagurato retropassaggio. Si riscatta solo in parte con l’assist d’autore per il primo gol di Cancellieri. Costretto a giocare dal 1’ per l’assenza di Zaccagni, è chiaro che dalla panchina abbia un altro impatto.
DAL 67’ ISAKSEN 5 – Un ingresso da dimenticare. Mette al centro un buon cross su cui Cancellieri non riesce ad avvitarsi. Ma è gravissimo il modo in cui lascia andare Nkounkou, che crossa al centro e pesca Adams per il 2-2. Quest’anno c’è bisogno di lottare su ogni pallone, e il danese è entrato senza mordente.
CASTELLANOS 5,5 – Si dannerà pure l’anima, ma chiude la partita senza aver concluso e avendo perso quasi tutti i duelli con Coco. La sola giocata degna di nota è l’assist per Cataldi nella prima frazione. Troppo poco. Continua ad alterna un’ottima gara sporadica a partite opache.
SARRI 6,5 – Conferma il 4-4-2 e in piena emergenza facciamo ben 6 gol a Genoa e Torino, ma oggi paghiamo errori difensivi e l’inferiorità numerica a centrocampo. Serve trovare l’equilibrio al più presto, ma ci prendiamo il cuore della squadra nel finale. Eravamo senza almeno 6 titolari (Marusic, Rovella, Guendouzi, Vecino, Dele-Bashiru e Zaccagni, oltre a Pellegrini), e con questa rosa mezza squadra titolare non possiamo regalarla a nessuno. Dopo la sosta Atalanta e Juventus saranno due test probanti.