40 anni di Lazialità, -52: il countdown con le copertine che hanno fatto la storia

di Marco Barbaliscia

Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.

Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.

-52: Dino e la sua Lazio

Dino e la sua Lazio“: è questo il titolo della copertina di “Lazialità” che ci riporta all’aprile 1994 e dedicata ad un uomo che ha scritto il suo nome in maiuscolo nella storia del club capitolino. Dino Zoff si sta preparando a chiudere la sua quarta stagione da allenatore della Lazio.

L’idea di Sergio Cragnotti è ora quella di proporre al Campione del Mondo il ruolo di presidente con pieni poteri, lasciando la panchina a Zdenek Zeman. Una Lazio “a doppia Zeta” che Guido De Angelis, nella sua rubrica: “Lasciatemelo dire..” all’interno del numero presenta così: “I maligni pensano che Zoff abbia un passato troppo importante per vederlo sui libri contabili che negli ultimi tempi scottano nelle società“.

Ma Zoff – prosegue Guido De Angelis – “non è uomo da farsi condizionare. Fa sapere che sarà un presidente operativo e non decorativo. Dice di conoscere le difficoltà del nuovo incarico ma è talmente affascinato e voglioso che è pronto a vincere l’ennesima battaglia della sua vita“.

Dino Zoff confidò a Lazialità che alla base della sua scelta vi era “una componente sentimentale. Roma è una città che amo e la Lazio è la mia squadra e lo sarà per sempre“. Un amore corrisposto dalla gente laziale, un legame che non è mai stato solo una questione di sport, ma una testimonianza di affetto e rispetto reciproco. Un amore che va oltre il tempo, scolpito per sempre nella nostra storia.

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