di Niccolò Faccini
Con il Porto la prova del nove. Questa sera all’Olimpico sbarcano i portoghesi di Vìtor Bruno, allievo di Sergio Conceicao. Squadra sfacciata, amante di un calcio offensivo, corsie laterali veloci e qualitative, un attacco dal tasso tecnico elevatissimo. Sarà la gara più difficile di questo inizio di stagione. Fiorentina, Milan e Juventus sfidarono la Lazio con tante assenze e con rose qualitativamente inferiori ai Dragoni. Che, tra gli altri, in porta schiereranno Diogo Costa, titolare della nazionale portoghese; in difesa Nehuen Perez, convocato dall’Argentina di Scaloni; a centrocampo il baby-fenomeno Nico Gonzalez, e in avanti i brasiliani Galeno e Pepê alle spalle del numero 9 Samu Omorodion, spagnolo di origini nigeriane che a soli 20 anni (è un classe 2004) è già capocannoniere dell’Europa League e ha segnato 11 reti in 10 partite stagionali. La prova del nove, si diceva: la Lazio deve confermare l’ottimo inizio di stagione nella serata più delicata. Nell’ultimo ventennio sono 9 le volte in cui il Porto ha incontrato un’italiana sul proprio percorso tra Champions ed Europa League: 7 volte i lusitani sono usciti vittoriosi dal doppio confronto. Quella di questa sera (ore 21.00) sarà la nona gara casalinga della Lazio tra Champions ed Europa League da quel Lazio-Porto 2-2 del febbraio 2022: da lì in poi le aquile non hanno mai perso tra le mura amiche in campo internazionale. Nelle ultime 17 sfide interne la Lazio ha perso soltanto col Bayern Monaco nella gestione Inzaghi (1-4). La prova del 9 è tale anche perché 9 sono i punti della Lazio nella maxi-classifica europea dopo 3 turni. Basterà un punto per ottenere quasi aritmeticamente il pass almeno per lo spareggio. Infatti, secondo le simulazioni estive dell’UEFA, con 10 punti al 99% si avrà la certezza di essere tra le prime 24 e non essere eliminati dalla manifestazione. 9 sono anche i gol segnati dalla Lazio in UEL, miglior attacco della competizione. 9 sono anche i gol ottenuti da Marco Baroni dai subentrati in questa stagione, come mai accaduto nell’era Lotito. Questa sera tra i titolari dovrebbe spuntarla Pedro, il numero 9 biancoceleste non ha mai trovato il gol in carriera contro compagini portoghese e vuole sfatare il piccolo tabù. Sarà anche la nona presenza stagionale di Nuno Tavares, al debutto in Europa con la Lazio: l’ex Benfica e OM ha finora fornito 8 assist in altrettante partite disputate, tutte in Serie A. L’avversario della serata vanta 9 vittorie e una sola sconfitta in Primeira Liga, e non subisce reti da un mese esatto (cinque partite). L’unico k.o. risale alla sfida al vertice con lo Sporting LIsbona (2-0 per i biancoverdi), che guida il campionato portoghese proprio con quei 3 punti di vantaggio sui biancazzurri. Lo Sporting, però, era stato sconfitto in Supercoppa ad inizio agosto, alla prima panchina del nuovo allenatore (3-4). In Europa il cammino del Porto è stato più accidentato, ma guai a pensare che lo scontro col Benfica di domenica possa distrarre gli uomini di Bruno: 2-0 all’Hoffenheim, 3-3 con il Manchester United e la sconfitta col Bodo/Glimt in Norvegia, decisamente sfortunata (gli ospiti sfondarono il muro delle 30 conclusioni). La Lazio è chiamata a togliersi lo sfizio di battere per la prima volta una grande: dopo otto vittorie sulle ultime nove partite disputate, a Zaccagni e compagni serve ingranare la nona per confermarsi in vetta all’Europa. Per superare la prova del 9, Baroni si affiderà alle ormai consuete rotazioni: dentro Mandas, Tavares, Marusic, Vecino, Tchaouna, Pedro e Zaccagni; anche questa volta in Europa le due punte Dia e Castellanos non dovrebbero giocare insieme, perlomeno dal 1′. “Servirà saper soffrire, pressarli alti, perché se gli lasciamo il palleggio loro hanno qualità, verticalità, rapidità“, ha ammesso il mister biancoceleste. Ha definito la gara del giovedì una grande opportunità, un test decisivo per valutare la crescita della squadra. Il big match del quarto turno di Europa League sarà aquile contro draghi. E’ la prova del nove.