Le pagelle di Guido De Angelis – Con l’Empoli salvo solo il risultato. Ok Mandas e Patric, irriconoscibile Guendouzi. Sulle corsie laterali è un pianto…

Al termine di Lazio-Empoli, terzultima giornata del campionato 2023/24, arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis. Ecco voti e giudizi ai protagonisti biancocelesti del match dello stadio Olimpico.

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LA GENTE LAZIALE 10 – Uno spettacolo unico sugli spalti, come dovrebbe essere tutte le partite casalinghe: centinaia di bambini, tantissime bandiere, scenografie da brividi e tanta voglia di Lazio. Rifletta, la società…La nostra gente, come scrive la Tribuna Tevere, è MERAVIGLIOSA.

MANDAS 7 – Provedel non recupera dall’inizio, così in porta c’è ancora il portierino greco, che deve custodire i nostri pali. Inaspettatamente, contro il peggior attacco d’Europa, è un pomeriggio molto impegnativo. Infatti, sugli sviluppi di un clamoroso errore di Guendouzi, al 35’ di trova a tu per tu Caputo, e manda in corner con un intervento prodigioso con la mano di richiamo. Nella ripresa si salva su colpo di testa da corner di Shpendi, e manda sopra la traversa una punizione insidiosa di Cacace, che è anche l’ultimo sussulto del match. Sicuro anche in uscita, non benissimo con i piedi.

PATRIC 7 – Il nuovo stile di gioco non lo facilita, perché chiaramente non è un marcatore. Ma continua ad essere per distacco il migliore della retroguardia. Prima mezz’ora positiva, non è perfetto su Caputo. Sale alla distanza, al 42’ compie un intervento prodigioso in area piccola ed esulta come un pazzo come se avesse segnato un gol. Che poi effettivamente segna sotto la Curva Nord in chiusura di primo tempo, prendendosi il boato dell’Olimpico. Ripresa ancora più positiva: è un’altra delle sue verticalizzazioni a imbeccare Vecino per un’occasione colossale poi sprecata dall’uruguagio. Tra i migliori, ancora una volta.

ROMAGNOLI 5 – Tudor ha capito che il Casale di quest’anno non può essere il perno della nostra retroguardia. Alessio oggi gioca da centrale di difesa e non fa bene. Al 31’ compie una sciocchezza in uscita che fortunatamente non paghiamo a caro prezzo. Al 25’ si perde Ismajli da corner. Al 35’ non rimedia all’ingenuità di Guendouzi e consente a Cancellieri di servire Caputo tutto solo, salva tutto Mandas. Ripresa di brividi costanti: tenta gli anticipi, ma va spesso fuori tempo. Nel finale di gara si perde Destro e si becca il giallo che gli farà saltare l’Inter a San Siro. Al minuto 95 non era la cosa più intelligente da fare, ma questo stile di gioco sta tirando fuori i suoi limiti e interpretarlo con lucidità non è semplice. Insufficiente.

HYSAJ 6 – Dopo la pessima performance di Monza è oggi protagonista di una prova equilibrata e senza errori, ancora una volta da difensore centrale. Applicato sulla zona di competenza, ha soltanto compiti difensivi e li svolge tutto sommato bene, senza rischiare troppo. Con Tudor ha giocato in più ruoli e non è certamente un braccetto della difesa, ma sta facendo quel che può anche in quella posizione di campo. 

LAZZARI 5,5 – Finalmente lo vediamo giocare nel suo ruolo, sulla corsia destra. I meccanismi, lì, sono tutt’altro che quelli di Sarri: il pallone gli arriva spesso in ritardo, le sue galoppate sono rarissime e quando arriva sul fondo non ha idea di cosa fare e sembra quasi avere paura: o affretta il cross o colpisce il diretto avversario. Non è un fattore in fase offensiva, mentre fa discrete cose in difesa, seppur in un test poco probante contro una fase offensiva onestamente da rivedere. Al 45’ combina un mezzo pasticcio in area di rigore, cercando di aggirare Maleh e perdendo la sfera. Ripresa ordinaria, senza infamia e senza lode. In una stagione che ha confermato tutte le sue ormai evidenti difficoltà. 

GUENDOUZI 5 – Il lontano parente del calciatore che avevamo imparato ad amminrare. L’addio di Sarri lo ha fatto regredire, è completamente involuto. Anarchico, confusionario, non indovina un passaggio in mezzo al campo e perde una marea di palloni ingenui. Male in fase di filtro – l’Empoli trova diverse praterie nell’arco della gara – ma anche in avanti, dove si propone per aiutare Lazzari e mette al centro cross quasi casuali, senza guardare. Non è un fattore sulle palle alte (nonostante la fisicità), e commette anche sviste brutte da vedere, come quando inciampa sulla sfera al 35’ e mette in porta l’Empoli, venendo graziato da Mandas che ipnotizza Caputo. Nel secondo tempo continua a fare fatica, e viene giustamente richiamato in panchina. Tra i peggiori in campo.

VECINO 7 – Entra al posto del francese e su ottimo assist di Patric si fa tutto il campo, ma dal limite dell’area piccola – e tutto solo – si divora un gol, riuscendo nell’impresa di non prendere lo specchio (di tanto) senza alcuna pressione. La sua intelligenza calcistica, tuttavia, gli permette di trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, e di battere a rete per il settimo gol stagionale, il secondo consecutivo dopo quello che ci aveva illuso a Monza. Non ha quasi mai fatto i 90’, segno di come fisicamente non tenga, perché altrimenti avrebbe dovuto saltarne pochissime. Amuleto.

KAMADA 6+ – Un’altra volta titolare in mezzo al campo assieme a Guendouzi, dopo le ultime buone uscite. E’ un calciatore ritrovato sotto il profilo dell’atteggiamento: si getta su tutti i palloni, appoggia al compagno e si ripropone, chiede l’uno due con costanza ed è nel vivo del gioco. Tuttavia, in avanti incide pochissimo e in fase di filtro si assenta: l’Empoli soltanto nel primo tempo ha tre volte l’occasione di tagliare il centrocampo e andare in porta. Al 20’ commette un errore assurdo in uscita e regala a Bastoni l’occasione per il vantaggio toscano, ma la sfera finisce alta sopra la traversa. Si riscatta e metterebbe in porta Immobile, che incespica e perde la ghiotta chance. Nel corso del primo tempo non è sempre lucido e quando non trova i tempi giusti rischia di finire sul tabellino del direttore di gara. Tanta volontà e grande dinamismo, è tra i pochi a muoversi senza palla e a fare un primo pressing forte. Ma anche qualche errore marchiano e una tendenza a calare vistosamente col passare dei minuti. Esce a metà ripresa. 

CATALDI SV – Entra per l’ultima manciata di minuti e non è giudicabile. 

MARUSIC 5,5 – Ha giocato da centrale della difesa a tre, da terzino, da quinto di destra, oggi gioca da quinto di sinistra per permettere a Lazzari di stazionare sulla fascia di competenza. Disputa una partita inguardabile e completamente priva di spunti in fase avanzata. Dietro non ha granché da fare, se non qualche diagonale scolastica. Al 30’ sbaglia uno stop in maniera eclatante, al 40’ un altro errore tecnico fa mormorare gli spalti. Calciatore ordinario, disciplinato ma senza possibilità di strappare. Nel secondo tempo è ancora in campo ma quasi non ce ne accorgiamo. 

FELIPE ANDERSON 5,5 – L’impegno c’è sempre ed è assolutamente cruciale sottolinearlo. Al 10’ farebbe ammonire Pezzella ma l’arbitro ha dimenticato i cartellini. Dà una grande mano ai compagni ad uscire e rende fluida la manovra. E’ autore di due recuperi difensivi che fanno capire a chiunque non se ne fosse accorto per quale motivo non ha saltato una partita da quando è tornato a Roma. Alla mezz’ora serve a Immobile un pallone visionario e lo mette davanti al portiere. Come spesso gli capita, in mezzo al campo non è sempre cattivo nei contrasti, anzi, dunque a volte risulta un po’ leggero e perde palloni sciocchi. Male in fase offensiva, viene richiamato in panchina a inizio ripresa. Arriva l’Inter, Felipe, e quando l’hai vista ti sei sempre acceso…

ROVELLA 5 – Un ingresso con tanti punti interrogativi. Ha a disposizione un quarto di gara, ma fa tremenda fatica. Tecnicamente non è pulito, e quando deve prendere a uomo il rivale non arriva quasi mai con i tempi giusti. Irruento e poco attento davanti alla difesa, causa ben tre calci di punizione concedendo due occasioni a Cambiaghi e una a Cacace. In fase di proposizione rallenta la manovra. Ad oggi non sembra ancora aver convinto l’allenatore, e neppure il sottoscritto.

ZACCAGNI 6,5 – Finalmente viene fatto giocare più avanzato, si muove tanto e in realtà gioca a tutto campo. Al primo minuto subisce il primo fallo, al secondo ne subisce un’altro, al terzo minuto il terzo: per il direttore di gara va tutto bene. Quando prende la sfera lo mettono a terra, nella ripresa fa ammonire Gyasi, non viene lasciato un istante da Bereszynski, ed è sempre molto dinamico. Purtroppo calcia poco in porta, ma calcia molto bene i corner (siamo abituati a Luis Alberto…) e da un suo cross da calcio d’angolo nasce il gol al 44’ di Patric.

PEDRO 6 – Entra in campo e per 10’ non si vede: prosegue nei suoi ingressi-fantasma che hanno caratterizzato gran parte della stagione in corso. Poi si guadagna la sufficienza con l’assist a Vecino per la rete che chiude l’incontro. Fa praticamente soltanto questo, ma per oggi va bene così.

IMMOBILE 5,5 – Tudor lo premia dall’inizio ma il nostro capitano si perde tra le maglie dei centrali empolesi e non punge. Ha tre occasioni da rete: nel primo caso si allarga troppo, la seconda la cestina per poi chiedere un calcio di rigore che non c’è; nella terza occasione prova a prendere Caprile in controtempo calciando con la punta del destro sul primo palo e trovando la risposta in corner. Nella ripresa non si vede e viene sostituito da Castellanos. Si è speso tanto e si è costruito occasioni attaccando la profondità, ma questo modo di giocare non aiuta di certo la prima punta, che fa grande fatica a trovare i rifornimenti per colpire.

CASTELLANOS 6+ – Benché il nostro gioco non preveda un grande coinvolgimento delle punte, l’ex Girona entra bene in campo, fa un ottimo lavoro di sponda e cuce il gioco sempre con buona efficacia: anche i colpi di tacco voltanti sono funzionali alla manovra: tocca pochi palloni, ma quelli che tocca li tratta bene. Da un suo stop sul fallo laterale del compagno nasce il gol del 2-0. Un buon ingresso.

IGOR TUDOR 6+ – Stravolge ancora una volta la formazione, lasciando a casa Luis Alberto, schierando Lazzari a destra e Hysaj da centrale. Disputiamo una brutta partita, vinta grazie a due episodi che rappresentano forse le nostre due vere uniche occasioni da rete. L’Empoli ci dà del filo da torcere e dobbiamo ringraziare Mandas e un pizzico di fortuna. Bene il risultato, ma la sensazione è che questa squadra sia LONTANISSIMA da una compagine che possa mettere in campo le idee del tecnico.