Alla vigilia della sfida tra Lazio e Juventus, ritorno delle seminfinali di Coppa Italia ed in programma domani sera allo Stadio Olimpico di Roma (21:00), Massimiliano Allagri è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. Il tecnico bianconero ha esposto i vantaggi di cui la “Vecchia Signora” potrà usufruire, visto il vantaggio di due reti, ma anche delle insidie che l’incontro potrebbe presentare.
Di seguito le sue dichiarazioni.
SULLA LAZIO – “Troveremo una Lazio che giocherà una partita molto aggressiva, dovendo recuperare due gol di svantaggio. Sta cambiando rispetto alla squadra allenata da Sarri, sono molto più aggressivi. Domani sarà una gara difficile, da dentro o fuori, sarà una semifinale di ritorno di Coppa Italia e ci giocheremo l’accesso in finale. La Lazio ci aggredirà, dovremo farci trovare pronti. Sarà un match molto lungo”.
SUGLI OBIETTIVI DELLA JUVE – “Quest’anno siamo partiti con due obiettivi: qualificarci per la prossima edizione di Champions League – momentaneamente siamo terzi in classifica – e vincere la Coppa Italia. Io dico sempre che quando si gioca l’obiettivo deve essere quello di arrivare fino in fondo alle competizioni, sempre. Il nostro focus adesso deve essere quello di arrivare fino in fondo in Coppa Italia e domani dovrà essere soltanto questo il nostro obiettivo. La squadra sarà motivata e sono sicuro che nessuno di noi sta pensando ai due gol di vantaggio della gara di andata. Quando sei alla Juventus devi giocare per ottenere i risultati, per vincere. L’ambizione deve sempre essere massima. Quando giochi in una grande squadra è importante vivere con il desiderio e, di conseguenza, con la pressione di cercare di vincere trofei”.
SUI GIOCATORI – “Chiesa ha sempre preso parte alle azioni più importanti della squadra in queste settimane: oggi valuterò la condizione di tutti i giocatori in allenamento, ma con la consapevolezza che domani anche i cambi saranno fondamentali, servirà il contributo di tutti. Yildiz sta seguendo un percorso, ha qualità straordinarie. Prendiamo come esempio Bremer: quest’anno è diverso da quello della passata stagione, qui alla Juventus la maglia pesa di più. Dopo un anno e mezzo siamo tornati a disputare gare cruciali: con questi match si impara e si cresce, si capisce quale sia la pressione dell’indossare questi colori”.