Lazio, Tudor si presenta: “Impossibile non accettare la Lazio. Voglio una squadra completa”. E su Casale e Guendouzi…

Nella mattina di mercoledì 20 marzo 2024, sono state divulgate le prime dichiarazioni di Igor Tudor. Il nuovo allenatore della Lazio, ha risposto alle domande raccontando i motivi per cui ha scelto questa nuova sfida.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Quali sono i motivi principali che l’hanno spinta ad accettare questa sfida?

“Non c’è una motivazione precisa, la Lazio è un club prestigioso e chi fa l’allenatore ambisce sempre a club importanti. È un’avventura prestigiosa e stimolante, la squadra ha giocatori forti e la tifoseria è spettacolare. Far parte di questo club e di questa città è una cosa che non si può accettare”.

Come sta vivendo queste prime ore da biancoceleste e come è stato l’impatto con le strutture di Formello? Cosa ha pensato quando Lotito e Fabiani l’hanno chiamata?

“Mi sono trovato bene, le strutture sono belle e si può lavorare bene. Qui ci sono tutti i presupposti per fare bene, già da fuori si percepiva serietà. Il club è molto organizzato in maniera giusta e semplice come piace a me. Quasi come una famiglia. Da fuori ho sempre visto che l’allenatore ha un ruolo fondamentale in questo club e può fare al meglio il suo lavoro”.

Come prime partite affronterà Juventus e Derby. Cosa può dare la Lazio in queste ultime 9 giornate di campionato e in Coppa Italia?

“Vediamo, la Lazio può dare sempre tanto. L’idea è quella di mettersi a lavorare con intelligenza. Venire dopo un allenatore (Sarri, ndr) che fa un tipo di calcio e applicare il proprio non è mai facile, ci vuole un po’ di tempo. Però ho un gruppo sano che lavora e si applica, tocca a me imprimere le mie idee nel più breve tempo possibile. Penso che ci metteremo poco”.

A Verona e Marsiglia ha già lavorato con Casale e Guendouzi, con che status li ritrova oggi alla Lazio?

“Mattéo non l’ho ancora visto, è un vincente. Ha una mentalità pazzesca che serve in una squadra come questa, soprattutto in una città come questa. Nicolò lo adoro, è un giocatore forte che ci tornerà sicuramente utile”.

Lo scorso anno la difesa con Casale, Romagnoli e Patric fu uno dei segreti per il secondo posto. Quest’anno è esploso anche Gila. Da ex difensore quanto è contento di lavorare con quattro centrali di questo livello? Il miglior Tudor avrebbe tolto il posto a uno di loro?

“Nella mia carriera ho fatto anche il centrocampista ed il terzino, soprattutto nelle giovanili. Io sono difensore però mi piace lavorare tanto sulla fase offensiva senza tralasciare mai la difesa. È vero che si vince anche con la difesa, però è tutta la squadra che difende. Vorrei vedere la squadra che fa entrambe le fasi, è il mio obiettivo”.

Al di là di numeri e moduli, che Lazio vuole vedere Igor Tudor?

“Non rinuncio a niente come allenatore, voglio vedere tutto nella squadra: fase difensiva, offensiva, corsa, transizioni, qualità di gioco e di possesso. Ormai il calcio moderno va in questa direzione, attaccare con tanti uomini e non diventare noiosi. Faremo meglio in alcune cose e in altre meno ma lavoreremo. In tutto serve un miglioramento. Sono uno che non si accontenta mai”.