Esclusiva Lazialità, Lotito: “Sarri? Non potevo inchiodare Maurizio a Formello. Tudor da lunedì”. E su Klose…

È un pomeriggio accattivante, per gli studenti, quello passato alla LUISS Guido Carli di Roma con il presidente della Lazio Claudio Lotito. Nella sede del dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo sono stati toccati tanti temi, nel corso di una lezione approfondita sui bilanci delle società sportive che il patron biancoceleste ha trasformato in una lectio a tutto tondo. Non è mancato un riferimento all’attualità al fine di esortare i ragazzi a credere nelle proprie capacità: “Quando ho detto al Bayern che fatturiamo neanche 200 milioni, loro che fatturano il quadruplo quasi non ci credevano. Eppure all’andata potevamo fargli tre gol, mentre al ritorno ce li hanno fatti loro”. Inevitabile un focus sul centro sportivo di Formello e sull’Academy: “Avrà una foresteria, poi delle aule studio, e una chiesa”. A chi gli chiede dello stadio, il numero uno della Lazio risponde con veemenza: “Se sei bravo dallo stadio puoi ricavare 120-130 milioni. Pensate che a Monaco di Baviera prendono 85 milioni dai diritti TV, il resto è per la gran parte merchandasing, è un modello perfetto, hanno una grande struttura, mi hanno impressionato, sono una macchina da guerra“. Si parla di mercato, con una rivendicazione chiara: “Il prestito con diritto di riscatto l’ho inventato io. Se conviene acquistare un calciatore per tanti soldi con ingaggio medio o un parametro 0 garantendogli un ingaggio elevato? Il parametro 0 non esiste più, ci sono i procuratori“. Ma trovandosi nell’aula Magna della sede di via Parenzo, in Università, il presidente Lotito non può non menzionare l’importanza di dare anche ai calciatori un futuro: “Abbiamo una convenzione universitaria, perché lo studio è fondamentale anche per i calciatori. Guardate Stendardo, che aveva una famiglia alle spalle che lo ha spinto ma a Formello era già laureato”. E il concetto permette al proprietario della S.S.Lazio di tirare le orecchie ai suoi calciatori. “Oggi molti di loro hanno vite frivole, sono sempre attaccati a questi telefoni, non si staccano, e si perdono tante opportunità. Io amo definirmi analogico e non tecnologico, per fortuna“. Si chiude un incontro di tre ore con una considerazione prossima alla sociologia: “Manca l’educazione nelle scuole ma anche nelle famiglie. Quando ero piccolo io, ai colloqui se a scuola un compagno aveva fatto una cosa che non si doveva fare e la maestra richiamava i genitori, questi ultimi si schieravano dalla parte del docente, mentre oggi lo difenderebbero a spada tratta“. Si sofferma sui valori e sul dio denaro, che “ha rovinato tutto. A me fanno le battute secondo cui Lotito vuole risparmiare. Invece pensate al caso di Milinkovic. Mi avevano offerto 140 milioni, giuro, ma avevo fatto una promessa a Inzaghi, poi alla fine l’ho venduto a 40″. L’avvocato Stendardo conclude l’appuntamento e lascia Claudio Lotito agli studenti e alle studentesse che gli chiedono una foto-ricordo. La nostra redazione si avvicina e il presidente ci confessa di essere stato il primo sponsor di Sarri. “Presidente, perché ha fatto andare via il mister?”. “Di Maurizio ero innamorato, ma mica potevo inchiodarlo a Formello!”. Lo chiama per nome, non avrebbe voluto perderlo ma fa capire che per come si erano messe le cose la decisione era quasi obbligata. Il Flaminio? “Sto lavorando a fari spenti, come al solito“. Nel pomeriggio si era fatto scappare un “Seric mi è venuto a trovare, l’ho incontrato dopo tanto tempo“, nel frangente in cui ricorda i 9 acquisti in un giorno ai tempi di Walter Sabatini. Così, gli chiediamo inevitabilmente del futuro allenatore. “È fatta per Tudor?”. “Sì, è tutto ok. Lunedì prende le redini”. E la conferma indiretta che in questo modo l’ex Verona e OM potrà sfruttare la sosta delle nazionali per conoscere la squadra. Dolcemente, si avvicina una studentessa che non è proprio d’accordo col successore di Sarri: “Presidente, ma perché non Miro (Klose, ndr)? Pensi che avevo chiamato così anche il mio cane, speravo tornasse!”. Sorride, il patron biancoceleste: “In futuro, chissà...”. Ma ormai la scelta è presa, e parla croato.