Nel corso della trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”, in onda sulle frequenze dei 98.100 di Radiosei, il nostro direttore Guido De Angelis ha parlato della differenza tra Sarri e Mourinho e della Supercoppa Italiana a Riad. Di seguito le sue parole:
SUPERCOPPA – Competizione atipica, il calcio ormai è cambiato, sono stato invitato anche io, ma non me la sono sentita. La Lazio adesso deve provare a vincere questa Coppa facendo come fece Ballardini con Mourinho. Ricordo che quell’anno Ballardini venne umiliato dai tifosi biancocelesti, nel tempo però si è ravveduto capendo di aver accettato delle decisioni societarie dissennate. Oggi la società ha fatto dei passi in avanti, ormai la Lazio si è incastrata tra le big del campionato.
ERIKSSON – Voglio fare i complimenti alle Iene per il servizio su Sven Goran Eriksson, soprattutto all’inviato che nonostante avesse una fede calcistica diversa è stato bravissimo. Sven mi è sembrato sorridente e simpatico.
SARRI – Mourinho qui a Roma è stato adorato, mentre noi non abbiamo mai creato quell’empatia con Sarri. Anche dopo un secondo posto, un ottavo di Champions e tutti i risultati che ha ottenuto, la gente non l’ha mai apprezzato abbastanza. Il mister ha sempre parlato bene dei tifosi e della storia della Lazio: ha ricordato Maestrelli, si è esposto sullo Stadio Flaminio, ha valorizzato tanti giocatori, ma soprattutto ha capito i derby come nessuno. Non ha mai cercato i riflettori, a differenza di altri. L’esonero di Mourinho è una vittoria di Sarri, noi tifosi siamo in debito con lui. Fino ad un mese fa c’era gente che chiedeva l’esonero, eppure ha rivalutato e rilanciato giocatori come Patric, Gila, Anderson, Provedel, che ha voluto fortemente, Cataldi e Luis Alberto. Insomma uno che si è legato non solo con le parole ma con i fatti alla nostra Lazio.