Lazio, Lotito in Campidoglio: “Presenterò un progetto per il Flaminio: ecco cosa vorrei fare”

Nel corso dell’evento volto a celebrare il 124esimo compleanno della Società Sportiva Lazio, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, è intervenuto il presidente della società biancoceleste Claudio Lotito che, tra le altre cose, si è soffermato anche sulla questione stadio. Di seguito le sue parole.

Ringrazio tutti voi che siete presenti e che seguite con passione e sentimenti autentici i nostri colori. Siamo in questo momento abbastanza contenti perché veniamo da una partita che per noi rappresenta la conferma di essere la prima squadra della Capitale, non solo a livello anagrafico ma anche a livello sportivo. Qui in Campidoglio ci sentiamo a casa nostra perché riteniamo di svolgere un ruolo fondamentale all’interno della città e soprattutto nello sport in generale. Portiamo avanti i valori olimpici e i nostri fondatori nel 1900 si sono rifatti a questi. In quell’epoca nell’antica Grecia si fermavano le guerre perché il bene supremo era rappresentato dallo sport, perché educa soprattutto i giovani al rispetto delle regole e al merito. Noi tutti i giorni cerchiamo di vincere sempre con il merito. Stiamo costruendo un club forte dal punto di vista strutturale ed economico, ma soprattutto ben saldo sulla base del rispetto dell’essere umano a 360 gradi. Non a caso all’interno del Consiglio di Amministrazione della Lazio è presente il presidente della Fondazione Shoah, il consigliere della Cmmissione Europea contro il razzismo, ovvero il prof. Gambino e il presidente Lotito che è capogruppo della Commissione Segre. Noi cerchiamo giornalmente di aiutare le persone nelle scuole e negli ospedali. Lo sport serve a trasmettere questi valori e soprattutto a dare una speranza in più e portare un sorriso per poter superare anche tante difficoltà quotidiane. Ieri ho ricevuto una telefonata che mi ha emozionato. Una persona mi ha detto: ‘presidente sto andando a lavorare e la ringrazio per tutto quello che state facendo, perché mi dà la gioia, e soprattutto la forza, di proseguire nel mio cammino difficile di vita quotidiana’, questo per me ha un valore assoluto, perché lo sport deve essere questo. Non solo portare risultati sportivi, ma mettere al centro l’essere umano. La Lazio fu insignita del titolo di Ente Morale con questi presupposti. Un presidente che mi ha preceduto, ai tempi della prima guerra Mondiale, tolse alla società il campo d’allenamento e lo donò alla città per fare i famosi orti di guerra, dato che la gente non aveva modo di mangiare. Questo per farvi capire che la Lazio è uno stile di vita”.

Il patron biancoceleste si è poi soffermato sulla questione riguardante il nuovo stadio della Lazio: “Chiedo al sindaco due cose: innanzitutto, Lotito non si è dimenticato dello stadio, chiariamolo una volta per tutte. Porto avanti una politica sana, della formica e non della cicala, parlano i fatti e non parole. So perfettamente che ci sono i soliti sabotatori e cerco sempre di agire in sordina per raggiungere la meta. Stiamo lavorando per presentare una cosa alla quale non si potrà dire di no, perché riteniamo che sia un servizio per la città, per la comunità, ma soprattutto per tutti i laziali. Evocherà la loro storia e soprattutto la possibilità di avere l’orgoglio e coltivare i sentimenti di sempre. Porteremo un progetto per la città. Nel 2004 presentai un progetto che oggi sarebbe stato il fiore all’occhiello della città, con approdo sul battello, svincolo autostradale e con stazione ferroviaria dentro lo stadio. Ma non mi diedero retta, fu detto che volevo fare una speculazione. Oggi questi rischi non ci sono, perché cercherò di presentare il recupero di una situazione che rappresenta l’orgoglio dei romani, soprattutto dei laziali. Sperando che ci siano le condizioni sia politiche che tecniche, ma sono convinto che su quelle politiche il sindaco sarà favorevole, perché è una persona di buon senso che vuole il bene della città, e volendo il bene di questa non potrà mettersi di traverso”, ha concluso Lotito.