Lazio, Lazzari: “Bisogna dare una scossa al campionato. Sono concentrato sul mio percorso di crescita”. E sui nuovi acquisti…

Alla vigilia di Lazio-Cagliari, in programma domani sera alle ore 18:00 allo Stadio Olimpico di Roma, ha presentato la sfida Manuel Lazzari. Il difensore biancoceleste è intervenuto in conferenza presso la sala stampa del Centro Sportivo di Formello.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Contro il Celtic ti sei fatto un bel regalo di compleanno. Cosa lascia la vittoria e la qualificazioni agli ottavi?

“Speriamo ci lasci tanto energia e voglia di fare bene anche in campionato. In Champions facciamo partite alla grande in campionato meno, non era scontato passare il turno ed è un grande traguardo. Domani è una partita da dentro o fuori con il Cagliari e dobbiamo vincere”.

Sei stato uno di quelli che ha sofferto un po’ l’arrivo di Sarri. Dopo gli alti e bassi dei primi tempi, ora senti che il percorso è diverso?

“Ho fatto tutta la mia carriera da quinto di centrocampo. Con Sarri mi sono subito adattare perché il mister ha un’altra tipologia di calcio. Ora mi sento molto meglio, penso che si veda tanto anche perché sono più concentrare sulla fase difensiva e poi sull’offensiva. Cerco di rimanere concentrato per tutti i 90 minuti, il difensore non può sbagliare. Sono cambiato molto e spero di crescere ancora”.

In chiave Nazionale? Speri di avere più possibilità?

“È il sogno di tutti indossare la maglia Azzurra, c’è tanta competizione. Sarebbe bello far parte della rose dell’Europeo. Ora sono concentrato sulla Lazio e spero di fare bene qui, poi i risultati arriveranno anche in Azzurro”.

Quest’anno andate meglio nelle Coppe, lo scorso anno era l’opposto. Qual è la soluzione per fare bene in entrambe?

“Anche il mister ha detto che lo scorso anno in campionato andavamo bene e in coppa no. Quest’anno è il contrario, dobbiamo però rimboccarci le maniche e recuperare i punti persi. Già da domani dobbiamo dare un forte segnale e ripartire. Vogliamo prenderci le zone alte”.

La concorrenza con gli altri terzini come la stai affrontando? L’hai sofferta?

“A livello personale è normale che uno voglia sempre giocare, non giocando si perde un po’ di fiducia. In questi anni sono cresciuto anche a livello mentale, allenandomi sempre a mille all’ora. La stagione è molto lunga, bisogna stare sempre sul pezzo e cogliere le opportunità. Ho vissuto tanti periodi in tre anni, ora sto molto bene”.

Come è cambiato il tuo, e di Felipe, modo di giocare con la perdita di Milinkovic? Chi è che al momento può essere il suo sostituto?

“Sicuramente con Sergio ci conoscevamo a memoria, era tutto più semplice. Abbiamo perso un grande giocatore che faceva la differenza, però sono arrivati degli ottimi altri calciatori come Guendouzi. Si sta ambientando molto bene, ci vorrà un po’ di tempo. La Lazio ha fatto un affare a prenderlo”.

Avete peccato un po’ di presunzione rispetto al secondo posto dello scorso anno?

“Lo scorso anno siamo stati bravissimi, però non ci sentiamo superiori a nessuno. Non ci è mancata mai umiltà. A Salerno ci è mancata personalità e cattiveria, dobbiamo trovare la soluzione per fare le stesse partite dello scorso anno e di quest’anno in Champions. Non possiamo perdere altre terreno”.

Sui nuovi acquisti, come stanno trovando l’adattamento con Sarri? Si cosa bisogna lavorare?

“Tanti giocatori nuovi vengono da altre realtà, ci vuole più tempo. Ad esempio, Rovella è stata agevolato perché conosceva già il campionato. Il mister chiede a tutti di dare il massimo, ci vuole solo un po’ di tempo a riportare tutto in campo”.

Sei cresciuto tanto, pensi però di aver perso un po’ di lucidità in fase offensiva? Come è cambiato il tuo modo di giocare?

“Facendo il terzino e partendo distante dalla porta avversari, capita di essere meno lucido. Ci sono pro e contro ma ora sto davvero bene, mi piace molto il calcio di Sarri che esalta le mie caratteristiche. Isaksen? Si sta inserendo, mi trovo bene con lui, speriamo faccia la differenza anche in campionato”.

Su Immobile e su Castellanos, come vedi questo dualismo?

“Ciro è sempre molto sereno e felice, sopratutto dopo la doppietta al Celtic. Sta bene ed in fiducia, fa la differenza con i gol. È stato criticato ma lui è molto forte anche a livello mentale, si è focalizzato sul campo dimostrandolo. Castellanos è un attaccante che ama far giocare la squadra, Ciro ama la profondità. Siamo fortunati ad averli entrambi, poi il mister deciderà chi far giocare dall’inizio. Sono entrambi fortissimi”.

Sei nel pieno della tua maturità, ti puoi ancora migliorare?

“Non si smette mai di imparare anche se ho compiuto trenta anni (ride, ndr). Tre anni fa non pensavo mai di fare il terzino nella difesa a quattro, ora ne sono orgoglioso. Sono concentrato molto sulla fase difensiva, rimane il mio pallino fisso e voglio continuare a lavorare per fare sempre meglio”.