Alessio Romagnoli si racconta. Il difensore classe ’95, di fede laziale e da un anno con l’aquila sul petto, ai microfoni di Cittaceleste ha parlato del suo arrivo in biancoceleste, del tecnico Maurizio Sarri, del suo passato e di qualche augurio per il futuro. Di seguito le parole del numero tredici.
L’ARRIVO ALLA LAZIO – “Indossare la maglia della Lazio per me vuol dire coronare il sogno che avevo da bambino. Ho sempre avuto la volontà di venire qui. Quando mi stava per scadere il contratto col Milan ho pensato che fosse il momento giusto. Devo ringraziare la società, il presidente e Igli (Tare, ndr), perché con lui ho parlato per molti anni”.
CAMPO DELL’OLIMPICO – “Sarri brontolone? Sul campo che non è apposto ha ragione. L’Olimpico non è i buone condizione e penso che si veda. Per un gioco come il nostro il campo dovrebbe essere in perfette condizioni, i campi brutti non danno un bello spettacolo”.
SARRI – “Il mister è il miglior allenatore che ho avuto. Lo metto prima di tutti perché cura in un modo maniacale la fase difensiva. È un mister molto forte. Rapporto con lui? Il mister è una persona molto diretta, come è giusto che sia. Preferisco questo tipo di persone, siamo tutti grandi e non siamo più bambini. Se c’è qualcosa da dire meglio farlo faccia a faccia. Ci troviamo bene con lui sia in campo che fuori, stiamo bene. È un bel gruppo, sano, che può fare bene. Lavoro in campo? Noi lavoriamo in base alla palla, vediamo se è coperta o scoperta e in base a quello reagiamo di conseguenza”.
MILAN – “Perché il Milan mi ha lasciato andare? Lo dovete chiedere ai direttori dell’epoca. Io con loro avevo un accordo, ma poi non si è deciso di continuare e ognuno ha fatto le sue scelte in modo sereno. Del Milan posso solo parlare bene”.
PERCHÈ LA MAGLIA 13 – “Faccio fatica a rispondere. È normale che non si può non pensare a Nesta. Ho anche altri numeri che mi piacciono, al Milan avrei voluto prendere il 6 di Baresi ma era ritirato. Galliani mi consigliò di prendere il 13”.
PATRIC E GLI ALTRI COMPAGNI DI REPARTO – “Patric l’ho sempre reputato un ottimo giocatore. Non mi pare che prima di Sarri non fosse adatto. Differenze tra lui e Casale? Mi trovo bene con tutti, anche con Gila che anche se sta giocando poco ha grande qualità”.
26 MAGGIO 2013 – “Giocavo nella Roma ed era una partita particolare. Mi dispiaceva per la sconfitta, ma aveva vinto la mia squadra quindi ero un po’ più sollevato”.
MILAN, INTER E JUVENTUS – “Perché queste squadre sono spesso sopra? Hanno una cultura nel ripartire da zero migliore rispetto alla nostra. Sono squadre abituate a vincere”.
COLPO DI TESTA NEL DERBY – “Ci ho ripensato parecchio. magari potevo far meglio anche io. Penso che si possa sempre migliorare”.
CRESCITA DELLA LAZIO – “Spero che la Lazio continui a crescere anno dopo anno, diventando una realtà importante del calcio italiano e non solo. Credo che questa qua sia la prima cosa. Quando uno pensa alla Lazio deve pensare a una squadra di livello europeo, è la cosa primaria. E poi sicuramente vincere qualche titolo, perché è bello e sarai sempre ricordato come un vincente per quella maglia. Io ho vinto pochi titoli, al Milan abbiamo passato anni difficili, non eravamo una squadra pronta. Ma speriamo di mettere a paro adesso”.
VITA PRIVATA – “Sono fidanzato, ma non mi piace parlare della mia vita privata. Preferisco separare le due cose, tra vita privata e professionale. È una cosa che ho sempre pensato, non credo sia opportuno render pubblica la mia vita privata. Si tratta semplicemente di cercare un po’ di protezione e serenità”.
UN AUGURIO PER IL FUTURO… – “L’augurio è di poter diventare grandi tra i grandi, di ritornare a esserlo come siamo lo stati tra fine anni ’90 e inizio 2000. Anche perché i nostri tifosi se lo meritano e per noi sono fondamentali. Lo dobbiamo a noi stessi, ma lo dobbiamo anche a loro”.