“Il mal di gol è certificato. All’undicesima giornata erano 23 le reti adesso sono 13 (addirittura 10 in meno) e rischiano di delineare una stagione anonima già a un terzo del cammino”. Così riporta l’edizione odierna del Messaggero nell’articolo dal titolo “La crisi del gol affonda la Lazio”. Uno dei motivi dietro all’inizio di stagione tremendamente altalenante dei biancocelesti è da ritrovare dietro alle mancanze in fase realizzativa dei suoi giocatori più rappresentativi. Felipe Anderson e Zaccagni hanno segnato gli stessi gol stagionali di Provedel (1), medesimo discorso vale per il “Taty” e Kamada, Immobile e Luis Alberto nonostante siano in debito d’ossigeno restano i bomber principali della squadra assieme a Vecino con 3 gol. Una crisi di schemi, capacità di saltare l’uomo che ha portato alla Lazio 10 gol e 8 punti in meno rispetto alla passata annata quando si era arrivati all’undicesima giornata di campionato. Ora come ora, nella settimana del ritorno in Champions con il Feyenoord il 7 novembre e il del derby con la Roma del 12 servirà ritrovare sprazzi della vecchia Lazio che tanto aveva incantato i suoi tifosi appena un anno fa.