Calcioscommesse, l’intervista a Corona: “Sarò pazzo, ma da 30 anni arrivo prima di tutti. Se l’inchiesta si allarga finisce il nostro calcio, poi che succede all’italiano medio?”

 

Nel corso del programma “Avanti Popolo” in onda in seconda serata su RaiTre, Fabrizio Corona ha parlato del caos legato al calcioscommesse. Di seguito i passaggi salienti della lunga intervista di Nunzia De Girolamo.

SUL SUO RUOLO NELLA VICENDA – “Io metto la faccia su un lavoro sporco, in un tempo in cui gli editorialisti e molti giornalisti non sanno fare il loro mestiere. Io non sono un giornalista ma porto notizie vere, sono un ricercatore delle notizie. Il dono giornalistico me lo ha dato quel santo di mio padre, e a me fare questa inchiesta crea una marea di problemi. Preferisco morire così e diventare un personaggio storico, lasciare i diritti ai miei parenti. Io sono un pazzo, lo sapete (sorride). La gente può pensare che lui odi la Juventus, che dalla Procura di Torino Corona ha preso 5 anni, che Corona è un interista sfegatato, ma io racconto fatti.

SUL CASO FAGIOLI – Quando il primo di agosto pubblico la notizia di Fagioli – e sono contento che abbia patteggiato – la Juve lo ha tolto dalla convocazione in America perché sapevano tutti (procuratori, società, compagni di squadra). Lo hanno messo da parte e hanno provato a “riprenderlo”, io ho pubblicato la notizia e nessuno mi è venuto dietro. Erano sei anni che giocava la Juve, le persone a cui Fagioli doveva dei soldi sono andati fuori al ritiro di Vinovo a cercarlo. Fagioli già al liceo scommetteva qualsiasi cosa, è il primo caso di un ragazzo malato di ludopatia. La gente ora scriverà che io sono un criminale, un pluripregiudicato, ma io non sono un moralizzatore né un santo padre, sto raccontando i fatti. Questo ragazzo è sempre stato uno scommettitore, tanto è vero che si è indebitato per oltre un milione di euro in tre mesi. Fagioli rispetto alla pena edittale – 3 anni – ha preso una pena bassa (7 mesi): gli hanno dato una “messa al lavoro”: ha preso 7 mesi di squalifica ma per cinque anni dovrà andare ai centri, altrimenti verrà squalificato. Da 30 anni arrivo prima di tutti su gossip e cronaca. La ludopatia è come la tossicodipendenza. Tutti i coinvolti in questo caos vanno dietro a un mercato nero, loro giocano sulla parola, garantiscono i contratti che hanno. Società e procuratore sanno sempre tutto.

SU GIOCATORI, PROCURATORI E IL “GRUPPO”Il procuratore di Fagioli sapeva, il procuratore di Zaniolo sapeva. Il calcio ormai è solo business. Un vero uomo avrebbe detto loro: “Fermati, strappiamo il contratto, vatti a curare!”. E’ solo questione di soldi, il vero calcio non esiste più, guardate a Roberto Mancini e a chi va a giocare in Arabia. Non posso insegnare la morale, io faccio schifo, io ho fatto le cose peggiori, le ho pagate per 15 anni. Ma racconto fatti. Molti calciatori sono vittime di se stessi, ma questo “gruppo” è formato da ragazzi senza cervello e senza un minimo di educazione, ci sono giocatori che buttano via potenziali carriere perché si sono buttati nel divertimento e nei vizi. Ci vorrebbe una riforma: sono troppo giovani, guadagnano troppi soldi e sono dentro un sistema di mercato economico devastante. Io ho fatto più soldi dei calciatori e dei figli dei ricchi pur non essendo calciatore né figlio di ricchi, mi ci vedi sotto a un allenatore?

IL CASO ZANIOLOTramite le chat del telefono di Fagioli si arriva a Zaniolo e Tonali, perché nel telefono di Fagioli ci sono delle prove che portano agli altri due. Essendo io Fabrizio Corona, io ricevo centinaia di mail, Direct, messaggi, io ho una pagina Instagram da milioni di followers, io sono l’emblema dei soldi, del successo e del guadagno, chiunque mi propina notizie importanti nella speranza di guadagnare. Tra centinaia di mail o messaggi, io sfoglio qualcosa e decido chi incontrare. Una persona mi ha scritto in Direct, io gli ho scritto una mail e l’ho incontrato. Lui aveva le prove oggettive di quel che dice, perché esiste una chiavetta che non hanno gli inquirenti. Io non ce l’ho con Zaniolo, mi dispiace, ma lui fa quello che ha fatto da 5-6 anni, basti sentire le sue dichiarazioni. Fagioli si autodenuncia, Tonali si autodenuncia, lui dice di aver giocato solo a Blackjack, perché credono di essere intoccabili, non hanno onestà intellettuale né morale, Zaniolo non sa che ci sono persone che hanno le prove. Se tu fai scommettere a un altro al posto tuo, il tuo amico con i tuoi soldi, poi rischi (…). Oggi questi ragazzi si filmano tutti tra di loro, per cui in questa chiavetta ci sono filmati, video, audio, di loro che decidono: “Gioco 53, gioco 42, etc”, sono audio che incastrano. Se la mamma di Fagioli blocca il conto al figlio, ma lui dice all’amico: “Gioca 40 su B”, poi quei 40 devono uscire, glieli devi restituire…

SUL POSSIBILE ALLARGAMENTOCaso destinato ad allargarsi? Dipende dalla voglia che la Procura di Torino ha di allargare a macchia d’olio; dipende da chi si mette in mezzo, da chi interviene, perché se risulta coinvolto il 30% dei calciatori professionisti finisce il calcio, finiscono i contratti, che succede all’italiano medio che vive per la partita? Oltre ai tre nomi, ho fatto il nome di un altro calciatore, Zalewski della Roma. Ti dico una cosa, perché poi voglio fermarmi prima senza andare oltre. Questa vicenda è legata a un’altra. Io conosco tutto un giro di persone legate a un nucleo centrale. Zalewski gioca da anni, la diffida di diffamazione che lui ha detto di farmi non mi arriverà mai. Scommetto tutto quello che volete, perché ho le prove che lui giochi, è fotografato perennemente. Lui è il miglior amico di El Shaarawy, amicissimo di Zaniolo, e scommette sempre. A un certo punto mi telefona un certo “Tizio” e mi dà il nome di Zalewski. Mi dice in un audio che ho messo su Telegram “bippato” delle cose che si collegano e quadrano tra loro, io su quella parte lì non voglio entrare, per cui ho “bippato” altri nomi. Questo Tizio ha chiamato poi tutte le redazioni, ha trovato uno che fa un podcast che lo ha intervistato, e poi ha negato tutto”.