Nella conferenza stampa post partita di Milan-Lazio, partita che è terminata 2-0 per i rossoneri, il tecnico dei biancocelesti Maurizio Sarri è stato nuovamente molto duro contro il calendario fitto di impegni del calcio moderno. “Io sono ferocemente incazzato con UEFA, Lega di Serie A, Fifa e tutto il resto di questa banda. Nell’ultima giornata ci sono stati dai 40 ai 50 infortuni. Stanno mandando questi ragazzi al macello senza che nessuno intervenga. Il calcio ormai purtroppo è questo: prendi soldi e scappa e ora i soldi ne prendono sempre meno. I cambi siamo costretti a farli per questi motivi. Se giochi ogni 70 ore è difficile che un giocatore possa fare 4-5 partite consecutive se questi sono ritmi. Siamo costretti a farlo con situazioni al limite e con giocatori arrivati a fine mercato”.
L’allenatore si è appellato anche all’Assocalciatori, cosicché il presidente della stessa associazione ha prontamente risposto: “Sono d’accordo con le parole di Sarri, ma non ha notato tutto ciò che abbiamo fatto finora. Con FifPRO – ha rivelato a Radio Sportiva – da anni combattiamo questa battaglia con Uefa e Fifa. Il problema non può essere risolto solo all’interno. Riguarda i top player, quindi le gare internazionali e i calciatori che vanno con le Nazionali. È qualcosa di complesso perciò non accetto che si dica che non facciamo nulla”.
Poi sui tanti match da giocare con i conseguenti infortuni: “Avere così tante gare con tempi di recupero inferiori ai cinque giorni crea danni enormi. Ai miei tempi un infortunio al legamento crociato era per l’80% dei casi dovuto a uno scontro di gioco. Oggi la percentuale si è invertita. Chi va con le Nazionali fa oltre 70 partite e più di 90mila chilometri all’anno. Non si può immaginare di continuare con questo trend“. Ora serve una soluzione: “Passare da 20 a 18 squadre in Serie A? No. Dobbiamo capire se c’è un numero massimo di minutaggio e partite possibili”, ha concluso il numero uno dell’Assocalciatori.