FOCUS – Sterilità offensiva, un problema che viene da lontano

 

di Niccolò Faccini

Le difficoltà della fase offensiva della Lazio non sono di oggi, ma provengono da lontano. Fermo restando che la forza della Lazio 2022/23 fu la fase difensiva (tra le prime cinque nei primi cinque campionati europei), lo scorso anno i biancocelesti furono bravissimi a capitalizzare le occasioni da rete, pur calciando poco in porta. Si guardi l’attuale classifica dei tiri in porta della Lazio.

La Lazio cerca (e trova) pochissimo la porta. La graduatoria interna delle prime sette giornate di campionato

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Primeggiano Luis Alberto e Immobile con 4 conclusioni in porta, segue Zaccagni con 3. Vecino, Castellanos e Kamada sono fermi a quota 2 (l’ex Girona con una sola gara da titolare!), mentre Romagnoli, Marusic e Pedro dicono “1”. Tutti gli altri, da Felipe Anderson a Isaksen, da Cataldi a Guendouzi, non hanno ancora inquadrato lo specchio dei rivali in sette giornate di Serie A.

Tuttavia, se si considerano i risultati della Lazio da fine gennaio 2023 ad oggi, si evincerà in modo lampante come la compagine biancoceleste non abbia mai brillato in termini di occasioni da rete create.

13 vittorie da fine gennaio ad oggi, ma il gol è sempre stato un…problema!

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Anche limitandosi a guardare ai risultati delle gare disputate e vinte tra i confini nazionali, si vedrà come la Lazio abbia ottenuto 6 successi degli ultimi 13 vincendo per 1-0. La vittoria della “grande squadra”, si è soliti dire, ma anche la vittoria striminzita e caratterizzata da pochissime chances nitide. Questi sei successi diventano 8, se si considera che in due casi – sempre da fine gennaio ad oggi, 2 ottobre 2023 – la Lazio era 1-0 al minuto 90 e ha segnato il gol del raddoppio all’ultima occasione del match in contropiede. E’ il caso di Lazio-Sassuolo 2-0 (gol di Basic) e di Empoli-Lazio 0-2, ultima giornata del campionato scorso, con Luis Alberto che chiuse la contesa al Castellani. Altre due vittorie di misura – con Provedel battuto – sono state registrate con Juventus (2-1) e Cremonese (3-2). Quel che risulta, dunque, è che soltanto in tre casi negli ultimi 9 mesi la Lazio ha vinto largamente: 2-0 a Salerno contro Paulo Sousa nella seconda metà dello scorso campionato e 2-0 col Torino nel primo turno infrasettimanale della stagione in corso; poi il tris in casa dello Spezia.

2022/23: Crea poco, concretizza molto. 2023/24: crea poco, concretizza meno. E se Sarri avesse ragione?

“Ti do un dato: nel rapporto tra occasioni da rete e gol fatti, lo scorso anno eravamo primi, quest’anno siamo diciottesimi“, Sarri dixit a San Siro al fischio finale di Milan-Lazio. La nostra redazione ha analizzato un dato lievemente diverso, ma che porta alla medesima conclusione. Nella stagione 2022/23 la Lazio è stata la prima squadra del campionato per rapporto tra conclusioni e gol fatti: con 595 tiri sono arrivati 60 gol, significa che nel 10% dei casi, quando la Lazio ha calciato, ha fatto gol. In termini assoluti, la Lazio 2022/23 ha calciato molto meno di Napoli, Atalanta, Milan, Inter, Juventus, Roma, Bologna e molte altre, ma in rapporto a quanto ha calciato, ha trovato tante volte la via della rete. In questa stagione il trend è cambiato. La Lazio, infatti, continua a produrre e calciare poco, ma non riesce neppure a trasformare in rete quelle poche conclusioni. Così, nella speciale graduatoria del campionato (alla settima giornata ancora non terminata) la Lazio è tredicesima nel rapporto tra conclusioni scagliate e reti gonfiate: 106 tiri, 6 gol, e percentuale del 6,6 %, la tredicesima del campionato, dietro a Milan, Genoa, Fiorentina, Sassuolo, Juventus, Frosinone, Inter, Napoli, Atalanta, Roma, Lecce e Torino.

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Ad Immobile e compagni servirà crescere di condizione e di rendimento, per poter creare più occasioni da rete e arrivare più facilmente a calciare in porta. Se il capitano della Lazio e i compagni avevano dimostrato un feroce killer-instinct nello sfruttare ogni occasione da rete nella seconda annata della guida Sarri, quest’anno non si può dire altrettanto. Trattasi di caratteristiche dei calciatori? Probabile, o almeno così crede il tecnico della Lazio. “Felipe Anderson non è uno che attacca la profondità, e quando segna è dopo aver scartato 3/4 giocatori: se facesse sempre gol, non giocherebbe nella Lazio“. E ancora: “Come sopperire ai gol di Milinkovic? Se possiamo avvolgere coi terzini? I terzini devono difendere. La squadra deve ritrovare la solidità difensiva che lo scorso anno ci ha permesso di arrivare secondi“. Queste le parole di Sarri nella conferenza stampa del dopo Lazio-Torino di mercoledì sera. I gol verranno, ma la Lazio deve in primis tornare ad alzare il muro, che lo scorso anno è stato invalicabile e ha portato la banda biancoceleste in Champions League.

N.F.