Lazio, in Champions c’è l’Atletico: alla scoperta della squadra di Simeone

 

La Lazio ha finalmente scoperto le sue avversarie in Champions. I gironi della massima competizione continentale sono stati sorteggiati il 31 agosto alle ore 18 a Montecarlo. Celtic e Feyenoord sono stati abbinati alle aquile, ma il maggiore pericolo per i biancocelesti è rappresentato dall’Atletico Madrid allenato dall’ex Diego Pablo Simeone, che ha vestito la maglia della Lazio dal 1999 al 2003 segnando 15 gol in 90 partite di Serie A. Di seguito alcune curiosità sui rivali della Lazio.

RENDIMENTO IN CAMPIONATO – Gli spagnoli si sono qualificati terzi nella scorsa stagione de La Liga e quest’anno hanno iniziato con due vittorie e un pareggio in tre partite. Negli ultimi dieci anni si sono piazzati cinque volte terzi, due volte secondi, una volta quarti e hanno vinto due scudetti. Sono stati undici volte campioni di Spagna nella loro storia: la prima volta nella stagione 1939/40, l’ultima in quella 2020/21.

COPPA NAZIONALE – Hanno vinto in dieci occasioni la Copa del Rey: la prima nella stagione 1959/60, mentre l’ultima nel 2012/13. Lo scorso anno sono usciti ai quarti di finale perdendo 3-1 contro il Real Madrid. Hanno inoltre in bacheca 2 Supercoppe di Spagna (84/85, 14/15) e sono la quarta squadra spagnola per trofei nazionali vinti (26).

IN CHAMPIONS LEAGUE – Lo scorso anno sono arrivati ultimi con 5 punti nel loro girone (totalizzando una vittoria, 2 pareggi e tre sconfitte) composto da Porto, Club Brugge e Leverlusen, la squadra tedesca ha totalizzato gli stessi punti degli spagnoli ma è arrivata una posizione sopra per scontri diretti a favore. I biancorossi sono l’unica squadra ad aver conquistato la Coppa Intercontinentale senza aver vinto la Coppa dei Campioni, allora requisito indispensabile per accedere alla manifestazione: nel 1974, infatti, a seguito della rinuncia del Bayern Monaco a parteciparvi, i madrileni incontrarono e sconfissero gli argentini dell’Independiente, campioni in carica della Coppa Libertadores e detentori della Coppa Intercontinentale. Sono inoltre gli unici ad aver disputato per tre volte la finale del massimo torneo Europeo per club (1974, 2014, 2016) senza averlo mai vinto.

ALTRI TITOLI EUROPEI – Oltre al sopracitato Mondiale per Club, i Colchoneros hanno vinto anche tre Europa League (09/10, 11/12, 17/18), una Coppa delle Coppe (61/62) e tre Supercoppe Europee (10/11, 12/13, 18/19). In Spagna sono terzi per titoli conseguiti a livello internazionale (8).

LA FORMAZIONE TIPO – I biancorossi giocano col 3-5-2 e hanno diverse insidie a cui la squadra di Sarri dovrà fare attenzione. Il loro undici tipo è composto da: Oblak tra i pali, Savic, Gimenez e Hermoso a formare la linea a tre di difesa. Centrocampo con De Paul, Koke (capitano) e Lemar interni, sulle fasce Molina a destra e Carrasco a sinistra. Capitan Koke è anche l’unico calciatore della rosa del Cholo Simeone ad aver gia affrontato e battuto la Lazio nell’unico precedente europeo. Davanti le due punte Depay e Griezmann. L’allenatore argentino può giocarsi diverse carte anche dalla panchina: calciatori come Morata, Correa e Azpilicueta (prelevato in estate dal Chelsea) possono far male a gara in corso e hanno esperienza da vendere.

I PRECEDENTI – I capitolini hanno affrontato già due volte la squadra biancorossa: la prima nel 1997/98 in semifinale di Coppa UEFA, quando le aquile riuscirono ad arrivare in finale (persa poi contro l’Inter) grazie a una vittoria all’andata (1-0, gol di Jugovic) e a un pareggio al ritorno (0-0), e nel 2011/12 nei sedicesimi di Europa League: l’andata all’Olimpico venne vinta 3-1 dagli ospiti e per la Lazio segnò Klose, i biancocelesti persero anche il ritorno per 1-0 al Vicente Calderon, stadio storico dell’Atletico dal 1996 al 2017.

DAL VICENTE CALDERON ALLO STADIO ATTUALE – Il Civitas Metropolitano (Stadio Olimpico fino al 2016, poi Wanda Metropolitano) fu inaugurato il 6 settembre 1994 come stadio di atletica leggera sotto la proprietà della comunità autonoma di Madrid, nel 2002 passò al comune e dal 2017/18 diventò il nuovo stadio dell’Atletico Madrid. È situato nel quartiere di San Blas-Canillejas, zona est della capitale, ed è raggiungibile tramite le linee 7, 2 e 5 della metropolitana di Madrid oppure attraverso l’uscita autostradale 9A della M40. È inoltre il terzo stadio in Spagna per capienza dopo il Camp Nou e il Santiago Bernabeu. Venne inaugurato come stadio della squadra di Simeone il 16 settembre 2017, in quell’occasione i padroni di casa vinsero 1-0 il match di campionato contro il Malaga con gol di Griezmann.

RIVALITÀ COL REAL MADRID – Le due squadre nacquero a un anno di distanza: il Real nel 1902 e l’Atletico nel 1903 ma non potettero sfidarsi subito: non era possibile per l’Atletico giocare competizioni ufficiali trattandosi di una squadra satellite dell’Athletic Club (i biancorossi divennero società indipendente nel 1913). Il primo derby madrileño
della storia si giocò nel 1906 e terminò con una vittoria del Real Madrid per 2-1, con conseguente invasione di campo da parte dei tifosi dell’Atletico. Nei precedenti tra le due si contano 213 match: 110 vittorie per i blancos, 54 per i Colchoneros e 50 pareggi.
La rivalità tra le due squadre si rispecchia anche nella classe sociale delle due tifoserie: il ceto-medio alto di Madrid è a favore del Real, mentre la classe media è per l’Atletico.

COLORI SOCIALI E DIVISA – Prima di passare al bianco e rosso attuale nel 1912, i colori dell’Atletico erano il bianco e il blu (ai tempi gli stessi dell’Athletic Club). La divisa di casa è costituita da una maglia a strisce bianche e rosse verticali, calzoncini azzurri o blu e calzettoni rossi. Questa divisa è stata introdotta nel 1912 per motivi economici: divise del genere erano facilmente ricavabili dai fondi dei materassi, cosa questa che valse ai giocatori e ai tifosi della squadra il nome di colchoneros.

IL NOME DEL CLUB – Oggi Atletico Madrid, ma non da subito. Gli spagnoli al momento della loro fondazione si chiamavano Athletic Club de Madrid, nome poi cambiato nel 1939 in Athletic Aviación de Madrid, due anni dopo diventato Atlético Aviación de Madrid. Il nome attuale è stato dato nel 1946.

SIMBOLO E STEMMA – Il simbolo dell’Atlético Madrid presenta alcune analogie con quello dell’Athletic Club, da cui mutua le strisce bianche e rosse e il triangolo sulla parte superiore dello stemma. Per quanto riguarda lo stemma dell’Atlético Madrid, il triangolo è blu e contiene le sette stelle (a cinque punte, numero indicante le province limitrofe a Madrid) della costellazione dell’Orsa Maggiore, presenti sia nello stemma cittadino, sia nella bandiera della comunità autonoma di Madrid. All’interno del triangolo vi è inoltre l’immagine dell’orso con il corbezzolo, simbolo della città di Madrid.

LA MASCOTTE – Indy, un procione con la divisa biancorossa e la testa adornata da un copricapo tipico dei nativi d’America Apache, è la mascotte dell’Atletico.

IL VETERANO E VINCENTE SIMEONE – L’allenatore argentino siede sulla panchina del club dal 2011 (12 anni) e nel 2023 è diventato il mister con più gare disputate. Il tecnico con più stagioni nell’Atletico è pero Luis Aragonés avendo guidato i Colchoneros per 15 anni, anche se in quattro periodi di tempo diversi. Diego Pablo Simeone è inoltre l’allenatore ad aver portato più trofei all’Atletico, ben otto.

PRESIDENTE ATTUALE E PIÙ LONGEVO – Dal 28 maggio 2011 il presidente della società è Enrique Cerezo, produttore cinematografico che rilevò la quota azionaria dal dimissionario Jesús Gil. Il proprietario del club più longevo è stato Vicente Calderón, che rimase a dirigere la squadra per 21 anni, dal 1964 al 1980 e in seguito dal 1982 al 1987. L’Atletico in centoventi anni di storia ha avuto ventisette presidenti.

IL CALCIATORE PIÙ PRESENTE – Koke (attuale capitano) è il calciatore con più presenze in colchonero, con 588 gettoni.

IL MIGLIOR MARCATORE – Luis Aragonés, leggenda del club sia come calciatore che come allenatore, detiene il record di goal segnati con 172 marcature in 370 presenze. Tra quelli in attività, Griezmann è quello che ha segnato più reti (157).

I SOPRANNOMI – Giocatori e tifosi sono stati soprannominati “Colchoneros” per via delle loro maglie che hanno lo stesso motivo a strisce bianche e rosse presente sulla fodera dei ‘materassi’ realizzati dopo la Guerra Civile Spagnola e prodotti così per contenere i costi di produzione. Un altro soprannome è indios, fatto derivare sia dalla circostanza per cui tra gli anni settanta e ottanta la squadra ha conseguito numerosi successi soprattutto grazie al supporto di calciatori sudamericani.

TIFOSI E GRUPPI ORGANIZZATI – L’Atlético Madrid è la terza squadra in Spagna per numero di sostenitori, dopo Real Madrid e Barcellona. Il gruppo più antico, attualmente esistente, della tifoseria madrilena è il Frente Atlético formatosi nel 1982. Con circa 2.000 soci è uno dei più numerosi gruppi organizzati in Spagna, nonché il più temibile e violento. Il 2 dicembre 2014, con un comunicato ufficiale, il club condanna il gruppo organizzato  in qualità di responsabile degli scontri avvenuti a Madrid prima della partita contro il Deportivo La Coruña.

GEMELLAGGI – Il gemellaggio più sentito è coi tifosi del Betis con i quali intonano durante le partite cori contro i rivali del Siviglia. C’è amicizia anche coi sostenitori di Levante e Sporting Gijón. In Europa i tifosi hanno buoni rapporti con quelli di Roma, Milan, Catanzaro, Ruch Chorzów in Polonia e Liverpool in Inghilterra.

RIVALITÀ – Oltre ovviamente a quella più sentita coi concittadini del Real Madrid, non c’è un buon rapporto nemmeno coi sostenitori del Siviglia. Le partite con gli altri rojiblancos sono considerate ad alto rischio scontri; durante un incontro fu accoltellato un tifoso dell’Atlético e in seguito fu lanciata una bottiglia di whisky addosso al portiere del Siviglia. Inoltre in campo internazionale i gruppi “rivali” sono quelli della Lazio, a causa del loro gemellaggio con il Real Madrid, dell’Olympique Marsiglia e dello Sporting Lisbona.

LE DATE – Una sfida certamente non facile per Immobile e compagni, che affronteranno la squadra di Simeone martedì 19 settembre allo Stadio Olimpico e mercoledì 13 dicembre al Cívitas Metropolitano. Entrambi i match sono previsti alle ore 21.