Pareggio per 1-1 all’Olimpico tra Lazio e Fiorentina, con reti di Casale, a cui risponde Nico Gonzalez nella ripresa. Ecco le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis:
PROVEDEL 6 – Sforna tre parate importanti su Jovic e Bonaventura, non può nulla sul gol di Gonzalez, nel finale viene graziato da Milenkovic, che centra la traversa. Non sempre preciso nella gestione con i piedi della sfera, ma sufficiente.
HYSAJ 6 – Quarta di fila da titolare per l’albanese: Sarri ha detto chiaramente alla vigilia che quando è in questa condizione fisica e mentale non può non essere preso in considerazione. Disputa una buona ora di gioco abbondante, prendendosi soltanto un rischio in area di rigore su Saponara. Si conferma in un buon momento. DAL 70’ LAZZARI 6 – Entra bene in campo, sgasando sulla fascia destra. A Torino in coppa Italia tornerà dal primo minuto.
CASALE 6,5 – Pronti, via, realizza un gol d’esterno di pregevole fattura, non proprio la specialità della casa. E’ il primo gol con la Lazio. Quasi insuperabile in anticipo, non commette sbavature e tiene bene su Jovic.
ROMAGNOLI 6 – Altra buona partita, si perde Jovic soltanto in una circostanza, con l’ex Eintracht che chiama Provedel alla parata. Nel finale di gara rischiamo un Empoli-bis, ma il legno questa volta è benevolo.
MARUSIC 6 – Reduce dalla brillante prestazione col Milan, continua a dover sfidare clienti scomodi: la Fiorentina sulle corsie laterali è molto forte e vanta interpreti del calibro di Nico Gonzalez e Ikoné. Non demerita, continuo a preferirlo nella posizione in cui ha giocato oggi fino al 70’, lì a destra.
MILINKOVIC 5,5 – Non ancora brillante, gli riescono meno spunti del solito. Prova qualche assist visionario, imbecca Ciro in profondità, ma vince pochi duelli aerei. Sempre bravo a farci respirare nelle fasi più calde della partita. L’ho visto comunque più stanco del solito.
CATALDI 5 – Giornata-no per Danilo, che si fa spesso superare dai colleghi di reparto della Fiorentina – anche in occasione del gol di Nico Gonzalez – e sbaglia troppi palloni davanti alla difesa. Passo indietro. DAL 63’ MARCOS ANTONIO 6 – Entra bene in campo per l’ultima mezz’ora, portando verticalità e sventagliando con personalità. Un po’ ingenuo nel commettere qualche fallo di troppo che spezza il ritmo della squadra nell’ultimo quarto di gara, ma anche una buona personalità. Con tre competizioni, questo mese lo vedremo spesso all’opera. Forza ragazzo!
LUIS ALBERTO 5 – Ancora dal primo minuto, anche contro un centrocampo muscolare e rognoso come quello della Viola. Quando c’è da usare la sciabola e non il fioretto va sott’acqua e nel primo tempo è completamente fuori partita. Il tema è il solito: quando l’avversario palleggia bene e lui deve tenere il pallone meno del solito, fa fatica a dedicarsi alla fase difensiva. DAL 63’ VECINO 6 – Fa valere la sua fisicità sui palloni aerei, deve rientrare in condizione il più in fretta possibile.
PEDRO 5 – Costretto eternamente agli straordinari per la sua intelligenza tattica e per l’assenza di ricambi, lo scorso anno stappò la partita con la Viola e fu l’uomo del match. Quest’oggi fa più fatica ed è più evanescente. Paga un po’ di stanchezza. DAL 70’ IMMOBILE 6 – Recupero-record a quindici giorni dall’infortunio. Entra e prova la conclusione da tre punti, che termina a fil di palo. Spero che da qui alla fine possa giocarne tante e non fermarsi più.
FELIPE ANDERSON 5,5 – Ancora da prima punta, ruolo che presumibilmente ricoprirà spesso perché dal mercato non arriverà nessuno. Primi 60’ faticosi, sembra stanco. Nella ripresa con l’ingresso di Immobile torna nel suo ruolo originale, quello di ala destra, combina bene con Lazzari e serve a Immobile due palloni interessanti. Si mangia un gol su recupero alto di Zaccagni. In leggera flessione, ma è umano anche lui.
ZACCAGNI 5,5 – Imballato, nel primo tempo lascia a desiderare in fase offensiva, ma si mette in evidenza per qualche ottimo ripiegamento in fase difensiva. Si becca un giallo che lo condiziona un po’, ed è meno fluido delle ultime uscite.
MAURIZIO SARRI 6,5 – Contro un’ottima Fiorentina la sua Lazio rimane in partita e rischia solo nel finale, quando la traversa ci salva. Soffriamo il palleggio dei toscani, che tengono il baricentro alto e dialogano con coraggio e personalità. Dipendiamo da lui, che anche questa volta non è stato aiutato e premiato per il lavoro svolto con gli uomini a disposizione.