Lecce-Lazio, le PAGELLE di Guido De Angelis: “Sufficienza solo a Immobile”

La Lazio perde 1-2 a Lecce, subendo la rimonta dei padroni di casa. Ecco le PAGELLE del nostro direttore, Guido De Angelis.
PROVEDEL 5,5 – Spettatore non pagante nel primo tempo, incolpevole sui due gol salentini. Non è preciso nella costruzione dal basso.

PROVEDEL 5,5 – Spettatore non pagante nel primo tempo, incolpevole sui due gol salentini. Non è preciso nella costruzione dal basso.

LAZZARI 5,5 – Tra i migliori dei nostri: uno-due, accelerazioni impressionanti, buona fase difensiva. Limita Banda in modo clamoroso, ma crolla anche lui con l’ingresso del solito Di Francesco, che se giocasse sempre contro di noi sarebbe un top-player. In fase offensiva manca come sempre nell’ultimo passaggio, così dilapidando tutto il suo egregio lavoro.

CASALE 5,5 – Inappuntabile fino al 50’, poi smette di giocare ed è colpevole sul gol del pareggio. Aveva annullato Colombo, poi ha evidenziato la solita lentezza nelle letture difensive. Mezzo voto in più solo per l’assist a Immobile.

ROMAGNOLI 4,5 – Aveva annullato Colombo, non aveva sbagliato nulla. Poi è lento e impacciato sui gol del Lecce e perde evidentemente la marcatura in occasione del raddoppio.

MARUSIC 5 – Un discreto primo tempo, nella ripresa va in bambola e non riesce a chiudere su Strefezza. Credo abbia superato tre o quattro volte la metà campo in tutta la partita.

MILINKOVIC 5 – Non è in condizione di giocare più di un’ora scarsa. Si mette in luce solo per un bell’assist per una sforbiciata di Immobile subito dopo il vantaggio, poi gioca con troppa superficialità e perde troppi palloni, venendo mangiato dall’aggressività del centrocampo del Lecce. Esce ad inizio ripresa per Vecino. Stava sbagliando tutto, ma purtroppo una linea a tre con Cataldi-Vecino-Basic non è da primi posti.

 

BASIC 4 – Inguardabile in entrambe le fasi, non indovina un passaggio e spedisce fuori dallo stadio una sfera che un calciatore di Serie A deve spedire in porta. Lo aspettiamo da un anno e mezzo, lui continua ad essere anonimo. Andrebbe rimesso immediatamente sul mercato.

 

DAL 61’ VECINO 5.5 – Entra in campo e si fa notare soltanto per una pessima gestione di un’azione d’attacco, quando invece di premiare altri compagni si ostina a cercare Immobile per vie centrali. Flemmatico.

CATALDI 5 – Inizia bene cercando due o tre volte Immobile in profondità. Poi sbaglia tutto quel che c’è da sbagliare, perdendo in uscita in avvio di ripresa un pallone sanguinoso, che vale la prima conclusione di Di Francesco. Esce a dieci minuti dalla fine per M.Antonio.

DAL 79’ MARCOS ANTONIO NG – Entra e inanella errori.

BASIC 4,5 – Inguardabile in entrambe le fasi, non indovina un passaggio e spedisce fuori dallo stadio una sfera che un calciatore di Serie A deve mandare in porta. Da un anno e mezzo è più handicap che risorsa. Ordinario, anonimo, pavido. DALL’85 LUKA ROMERO NG

PEDRO 5 – Tanto fumo e pochissimo arrosto. Si sacrifica in copertura con il solito spirito di sacrificio e la solita classe, ma in avanti non combina nulla. DAL 60’ FELIPE ANDERSON 5 – Il motivo per cui non subentra mai è presto spiegato: quando non parte dal 1’, entra sempre col viso triste e si nasconde. Si vede pochissimo, e si divora una chance ghiottissima per il potenziale 2-2: involatosi verso la porta, non calcia e non serve Immobile.

ZACCAGNI 5 – Avrebbe due grandi chance nel primo tempo, ma in entrambi i casi non attacca la porta e si fa riprendere. Cade con troppa facilità e non riesce neanche a guadagnarsi i consueti calci di punizione che ci farebbero respirare. DAL 79’ CANCELLIERI 5 – Impatto disastroso, fa tutto ciò che un subentrante non dovrebbe fare. Non pressa il portiere, non si abbassa per prendersi il pallone, commette falli sciocchi che fanno respirare il Lecce nel recupero. L’impressione è che ancora non sia di categoria.

IMMOBILE 6 – Torna titolare e torna a segnare, aggiungendo un altro stadio alla propria personale striscia di reti. Supera Del Piero, Signori e Gilardino nella classifica marcatori di tutti i tempi del nostro campionato. E’ in buone condizioni fisiche, ma nella ripresa cala un po’.

SARRI 5 – Ha pochi demeriti ma anche molto da lavorare. La panchina va in confusione sul cambio di Milinkovic. Ma i problemi da risolvere sono quelli di sempre: la squadra si spegne alla prima difficoltà, non riesce a chiudere le partite, non ha cambi e andrebbe aiutata sul mercato.