Juventus-Lazio, le PAGELLE di Guido De Angelis: solo 3 sufficienze più Sarri

Al termine di Juventus-Lazio arrivano le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis.
PROVEDEL 5 – Frittata sul primo gol, altro errore sul bis juventino. Tutti noi, sull’1-0, abbiamo pensato dovesse rimanere in porta, ma lì devi decidere in una frazione di secondo. Una buona parata su Milik, poi è incolpevole sul tris. E’ incappato in una serata-no, aveva commesso un vero errore solo a Rotterdam, si può comprendere. Non abbiamo certamente perso per colpa sua.

HYSAJ 5 – Non gioca male, fa quel che può e contiene bene Kostic, ma se lo perde e lo fa calciare con troppa facilità in occasione del raddoppio bianconero. Si becca inevitabilmente l’insufficienza.

DAL 68’ GILA 4,5 – Inguardabile, non sembra un calciatore di categoria. Ha tutte le attenuanti del caso perché entra a gara già finita e in un ruolo non suo (del resto non abbiamo alternative), ma fa due o tre cose da mani nei capelli.

CASALE 5 – Qualche buon anticipo e una gara con qualche ottima chiusura difensiva, ma anche un errore sul gol del raddoppio di Kean, quando pensa di murare Kostic e lascia tutto solo l’ex PSG, che deve solo appoggiare in rete. Balla nel finale di gara, oggi ha fatto un piccolo passo indietro, facendosi trovare impreparato nei frangenti decisivi del match.

ROMAGNOLI 5 – Anche lui nel complesso non ha demeritato fino al gol del 3-0 di Milik, quando commette un grosso errore in marcatura. La coppia con Casale stasera è sembrata un po’ lenta in più di un frangente, ma oggi è anche meno aiutato dalla fase difensiva della squadra. Una delle pochissime insufficienze della sua stagione.

MARUSIC 5,5 – Scende poco in avanti, ma disputa una gara molto fisica e contiene bene Cuadrado senza eccessivi patemi. Nell’ultimo terzo di partita paga un po’ la stanchezza. Ma le ha giocate praticamente tutte e non possiamo chiedergli più di così.

BASIC 5 – Un sinistro in curva, poi tanta fatica. Calciatore limitato che dopo quindici/sedici mesi da noi non ha dimostrato niente. Si perde tra le maglie bianconere e non prende mai l’iniziativa.

CATALDI 5,5 – Ha giocato una buona partita, macchiata dal pallone perso ingenuamente ad inizio ripresa, che dà il là al 2-0 della Juventus che chiude la partita.

MILINKOVIC 5,5 – Prende un giallo severo che gli impedisce di spendere il fallo a centrocampo al minuto 43: lascia la sfera a Rabiot che manda in porta Kean. Meno preciso del solito nell’ultimo passaggio, sbaglia qualche pallone di troppo. Si sobbarca quasi da solo la fase difensiva, prende anche tante botte ed esce all’ora di gioco. Prestazione comunque opaca.

DAL 78’ MARCOS ANTONIO – NG

DAL 59’ LUIS ALBERTO 5 – Entra in campo senza verve e non incide. Mi chiedo se abbia senso tenere in rosa calciatori poco disposti a lottare per la causa, in settimana e in partita.

DAL 58’ VECINO 5,5 – Entra a gara finita, non demerita fino al 90’ ed è tra i pochissimi a calciare in porta. Andrà al Mondiale, speriamo torni in buone condizioni.

LUKA ROMERO 6 – Esordio positivo, fa quel che può con buona diligenza, interpretando bene la gara. Rientra spesso e scarica il pallone al centro con giocate scolastiche, ma la Juventus è tutta arroccata dietro e scardinarla non è semplice. Gioca sempre a testa bassa e con personalità: per il tipo di gioco di Sarri e per come sta dando l’anima, merita più di Cancellieri. Ma è chiaro che se parte titolare in uno scontro diretto, dal mercato estivo c’è qualcosa che non va.

DAL 68’ CANCELLIERI 5 – Non ne fa una giusta, è ancora inadeguato a questi palcoscenici e in grande ritardo rispetto ai compagni. Tra un anno sarà cresciuto, intanto è stato scavalcato da Romero nelle gerarchie. Continua a deludere.

PEDRO 6 – Forse l’unico a creare pericoli, nel primo tempo è effervescente, nella ripresa si incunea due volte in area juventina senza trovare la conclusione vincente. Cala nel finale come era inevitabile: tre partite alla settimana – a 36 anni – non può giocarle.

FELIPE ANDERSON 6 – Calcia in porta solo al 90’, ma fa quel che può e rimane sempre in partita, pur nelle difficoltà. Lo premio con la sufficienza per l’atteggiamento che ha avuto. Si sta adattando ad una posizione di campo che non è la sua e con una difesa della Juventus sempre molto bassa gli è impossibile cercare la profondità: il duello con Bremer non può che essere impari.

SARRI 6,5 – Faccio fatica a pensare che potessimo fare di più. Siamo arrivati all’ultima gara dell’anno in riserva e contati in difesa e in attacco. Interpretiamo il primo tempo nel miglior modo possibile, senza mai soffrire e mancando solo nell’ultimo passaggio, poi paghiamo due errori in uscita e una volta in svantaggio non abbiamo le armi per riprenderla. I cambi sono quelli che sono, impresentabili. Chiudiamo questo “primo campionato” assieme alle altre grandi. Ripeto il ritornello di tutti gli anni, stucchevole e lapalissiano: sarebbe delittuoso non aiutarlo in sede di mercato.