Caro Felipe, con le tue qualità di giocoliere rendi tutto così apparentemente semplice e naturale. Vederti giocare come domenica è stato un piacere per gli occhi e riconcilia con il calcio, ancor di più pensando alla difficoltà del compito che ti era stato assegnato, ossia muoverti da attaccante al posto di Ciro Immobile. Si potrebbe scrivere all’infinito di quella tua corsa così leggiadra, quella palla incollata al piede e quelle giocate di alta classe, tipicamente brasiliana, come in occasione del secondo gol. Ma quello su cui voglio soffermarmi è soprattutto il tuo sacrificio, la voglia di correre all’indietro per aiutare i compagni anche nei movimenti difensivi e di lottare su ogni pallone con quella fame. Se mi chiedessero di esprimere un desiderio sulla nostra Lazio in questo momento non avrei dubbi: sceglierei di clonare la tua prestazione di Bergamo per rivederla tutte le domeniche. Mister Sarri ti ha definito un oggetto delicato, che a volte si spegne ma che quando si riaccende lo fa con immensa forza, come solo i giocatori delle più grandi squadre del mondo sanno fare. Felipe, non staccare la spina proprio ora, anzi non staccarla più: con la tua luce potremo arrivare lontano…