di Niccolò Faccini
Due giornate al termine del campionato, quattro squadre in lotta per l’Europa: certo, quella meno nobile della Champions League, ma comunque un palcoscenico importante. Atalanta, Fiorentina, Roma e Lazio sono in competizione per raggiungere il quinto e sesto posto che valgono l’Europa League, una di loro finirà in Conference e un’altra arriverà ottava e nell’anonimato. La classifica ad oggi recita: Lazio 62 e padrona del destino, Roma 59, Fiorentina 59, Atalanta 59. Tutto è ancora in gioco.
EFFETTO TIRANA E COMBINAZIONI PARTICOLARI – Non si può sottovalutare il fatto che la finale di Conference League della stagione in corso vedrà protagonisti i giallorossi di Mourinho. Col Feyenoord vincente, Abraham e compagni dovrebbero conquistarsi l’accesso alle coppe europee 2022/23 tramite il campionato. Qualora la Roma dovesse vincere la Conference League e chiudere quinta o sesta in classifica, nulla quaestio: Roma e un’altra squadra direttamente qualificate ai gironi di Europa League, e settima in classifica ai playoff di Conference League da disputarsi ad agosto. Nel caso di trionfo dei giallorossi e contestuale chiusura della Roma in settima posizione, Roma, quinta e sesta in classifica finirebbero tutte e tre in Europa League, direttamente alla fase a gironi, e nessuna italiana parteciperebbe alla prossima edizione di Conference League (salvo arrivo al terzo posto del girone di Europa League, ma questa è un’altra storia). Infine, un altro caso estremo: Roma batte Feyenoord il 25 maggio a Tirana ma contestualmente molla del tutto il campionato e finisce ottava: in questo caso i giallorossi, la quinta e la sesta di A andrebbero tutte e tre in Europa League, mentre la settima classificata andrebbe in Conference, con la conseguenza che l’Italia porterebbe non più 7, bensì 8 squadre in Europa nella prossima stagione: un record.
PARI PUNTI – Con tre squadre ad oggi già a pari punti, e la Lazio a +3 su tutte loro (a quota 62 in graduatoria), è bene analizzare i criteri stabiliti dal regolamento della Serie A per il caso di ex aequo. Si contano i punti fatti negli scontri diretti, poi la differenza reti negli stessi, in subordine la differenza reti generale, i gol fatti in tutto il campionato, e in caso (remotissimo) di totale parità , si ricorre alla monetina. Ad oggi nel caso in cui ad arrivare alla pari in classifica fossero Lazio e Roma, sarebbero avanti i giallorossi per il secondo criterio: a parità di punti fatti negli scontri diretti (vittoria Lazio all’andata, vittoria Roma al ritorno), si computa la differenza reti nei due derby capitolini: per la Lazio è 0, per i giallorossi è +2, dunque la Roma arriverebbe sopra la Lazio. Per questo motivo, ai biancocelesti serve totalizzare 4 punti nelle prossime 2 gare: con 4 punti sarebbero sicuri del quinto posto. La questione cambia in caso di ex aequo tra Lazio e Fiorentina: 6 punti per la Lazio contro i viola frutto di due vittorie in stagione: la Lazio è avanti e arriverebbe sopra ai gigliati. Più delicata la situazione in caso di parità di punti a fine anno con l’Atalanta: 2-2 a Bergamo, 0-0 a Roma, stessa differenza reti negli scontri diretti, dunque si guarda alla differenza reti generale del campionato: Atalanta oggi a +20, Lazio a +19: la Dea finirebbe sopra ai biancocelesti. Che invece sono favoriti in caso di parità di punti tra più di due squadre: la classifica avulsa (che riscrive una mini-graduatoria prendendo in considerazione i punti fatti nelle gare tra le sole squadre in questione) premierebbe i capitolini sia in caso di pari punti con Atalanta e Roma che in caso di parità di punti con Atalanta e Fiorentina. Anche qualora dovessero arrivare tutte e quattro alla pari al traguardo, le romane sarebbero avanti.
IL CALENDARIO – La Lazio oggi potrebbe ancora arrivare quinta, sesta, settima o ottava. L’ultima giornata di campionato, in caso di triplice vittoria di Roma, Fiorentina e Atalanta e sconfitta della Lazio a Torino alla penultima, potrebbe iniziare con quattro club a 62. Per intenderci, non è mai accaduto nella storia del campionato di Serie A che quinta, sesta, settima e ottava partissero alla pari al fischio iniziale dell’ultima di campionato. La trentasettesima giornata vede favorita la Roma: i giallorossi sfidano il Venezia già spacciato (non ancora aritmeticamente in B, ma di fatto con un piede in serie cadetta) all’Olimpico. Tremende le gare di Fiorentina e Atalanta: i toscani vanno a Marassi in casa della Samp, che all’ultima giornata sfida l’Inter a San Siro: i blucerchiati, dopo il pareggio tra Salernitana e Cagliari, sono più tranquilli, ma dovranno cercare di ottenere almeno un punto per la salvezza. Gli orobici, dal canto loro, vanno a Milano in casa del Milan primo in classifica, per cercare di rovinare il cammino del Diavolo. La Lazio ha un piccolo vantaggio: giocherà di lunedì sera, in casa della Vecchia Signora, conoscendo già i risultati delle competitor. Non, tutto sommato, un grande aiuto: infatti, le aquile giocheranno su un campo in cui negli ultimi dieci anni hanno vinto una sola volta, e lo faranno con una Juventus all’ultima gara casalinga della stagione, quella – tra l’altro – dell’addio di Dybala e (quasi sicuramente) Chiellini. La Juventus, mercoledì, avrà la finale di Coppa Italia all’Olimpico contro l’Inter, poi giovedì riposerà (o festeggiando, o leccandosi le ferite, dipenderà dall’esito dell’ultimo atto della competizione). Venerdì, sabato e domenica saranno i tre giorni a disposizione per preparare il match del monday night contro Milinkovic e compagni. Arriviamo alla 38esima. L’ultima giornata sembra sorridere ad Atalanta e Fiorentina: i viola vorranno vendicare l’eliminazione dalla Coppa Italia con la Juventus, lo faranno a Firenze e contro una Juventus che in trasferta ha dimostrato a Genova di avere già la pancia piena. I bianconeri giocheranno su un campo in cui hanno sofferto tanto e vinto con buona dose di fortuna nell’andata delle semifinali di Coppa. Insomma, gara difficile per i viola ma non proibitiva, con la sensazione che potrebbe prevalere la fame dei gigliati. L’Atalanta di Gasperini chiude tra le mura amiche contro un Empoli già sazio. Andreazzoli cercherà di mettere in difficoltà Muriel e compagni, ma sulla carta quella del Gewiss Stadium è da segno 1. Una grande incognita è la trasferta della Roma a Torino. I giallorossi saranno concentrati sulla finale di Conference League col Feyenoord (mercoledì 25 maggio), e difficilmente schiereranno all’Olimpico di Torino i titolarissimi. La Lazio, infine, ha forse la gara più ostica, contro l’Hellas Verona, che all’andata le ha fatto quattro gol e l’ha umiliata al Bentegodi. La compagine di Tudor ha dimostrato di non avere la minima intenzione di fare “regali”, e sarà una brutta gatta da pelare per Maurizio Sarri. Attenzione infine agli orari dell’ultimo atto: la Roma ha chiesto alla Lega l’anticipo di Torino-Roma al venerdì, per poter avere più tempo per preparare la finale europea. Qualora (assai probabile) la richiesta dovesse venire accolta, le gare delle squadre ancora in lotta per l’Europa verrebbero tutte anticipate al venerdì per garantire la contemporaneità tra le sfide delle squadre che si giocano il medesimo obiettivo.
SPERANZE – La Lazio di Sarri, insomma, arriva con 3 punti di vantaggio agli ultimi 180 minuti di Serie A, ma avrà due partite estremamente complicate davanti a sé. I biancocelesti vengono da due vittorie consecutive in campionato, ma non hanno mai fatto tris in questa stagione. Il rendimento degli ultimi sei mesi, tuttavia, fa ben sperare. Nelle ultime 21 gare, infatti, le aquile hanno collezionato ben 40 punti, in media quasi due punti a partita. Una media che quest’anno è quasi da scudetto, ma certamente è da Champions League: nel periodo in questione solo Milan (45), Inter (44) e Juventus (43) hanno fatto meglio, mentre le altre – dal Napoli (37) alla Roma (34), da Hellas e Fiorentina (32) ad Atalanta (28) – hanno tutte fatto peggio. Maurizio Sarri tornerà all’Allianz Stadium, nell’impianto torinese dove ha vinto lo Scudetto ormai due anni fa, e la sua Lazio avrà enormi motivazioni. Quella dello Stadium sarà anche la sfida tra capocannoniere e vice-capocannoniere del campionato: Ciro Immobile – con una caviglia ancora in pessime condizioni – farà di tutto per essere presente dal primo minuto e guardare Dusan Vlahovic, suo sfidante, dall’alto in basso: il bomber di Torre Annunziata chiederà alla difesa della Lazio una performance-super per evitare di essere avvicinato dall’attaccante serbo ex Fiorentina. Ad oggi Ciro è a quota 27 reti contro le 23 dell’amico e compagno di nazionale di Milinkovic, ed ha grosse chance di vincere per la quarta volta la classifica marcatori della Serie A. C’è già riuscito con la maglia del Torino, poi a pari merito con Mauro Icardi dell’Inter nella stagione 2017/18, infine ha trionfato segnando 36 reti nella stagione 2019/20, quella che lo ha portato alla Scarpa d’Oro. Il numero 17 della Lazio ha una motivazione in più per chiudere in bellezza l’annata calcistica e, da capitano, trascinare la sua Lazio in Europa.
N.F.