FOCUS – Rush finale, Lazio unica a giocare su un solo fronte. Molto si decide… con la Liguria!

 

di Niccolò Faccini

La Lazio si appresta ad affrontare un finale di stagione scoppiettante. I biancocelesti sono in lotta per un posto in Europa con Roma, Fiorentina e Atalanta. Giallorossi, toscani e bergamaschi sono impegnati tutti anche su altri fronti, così i capitolini potranno approfittare dell’occasione. La banda di Mourinho vuole arrivare in fondo in Conference League, i gigliati di Vincenzo Italiano hanno una semifinale di ritorno di coppa Italia ancora da giocare contro la Juventus, mentre gli orobici di Gasperini sono impegnati nell’edizione 21/22 dell’Europa League, dovendo sfidare il Lipsia nei quarti di finale della competizione UEFA. La corsa all’Europa League – cioè ad un piazzamento nelle prime sei della classe – interesserà il prossimo mese e mezzo. Roma e Lazio partono avanti, rispettivamente a quota 54 e 52 in graduatoria, ma Atalanta e Fiorentina hanno un bonus da giocarsi: i toscani hanno il recupero con l’Udinese al Franchi il 27 aprile, mentre i nerazzurri recupereranno la partita col Torino a Bergamo solo l’11 maggio. Significa che potenzialmente la Lazio potrebbe essere ottava in classifica e fuori da tutto. Una delle quattro sorelle rimarrà fuori da tutto, una si dovrà accontentare della Conference League, le altre due andranno in Europa League. Nel mese di aprile la Viola ha un calendario favorevole: giocherà a Napoli nel weekend, ma alla squadra di Spalletti ha già fatto ben 5 gol in coppa Italia. Poi, Venezia e Salernitana sono due compagini che Piatek e compagni dovrebbero liquidare in scioltezza. La Dea ha due trasferte a Sassuolo e Venezia, e sfiderà in casa il Verona di Tudor. La Lazio va a Genova domenica alle ore 12.30, poi ospiterà Torino e Milan, mandando la Roma per due volte si seguito in trasferta: la doppia sfida esterna a Napoli e Inter dirà moltissimo delle velleità di Abraham e compagni.

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RUSH FINALI COMPLICATI – I precedenti della Lazio non sono incoraggianti. Il ruolino di marcia della prima squadra della Capitale nelle ultime sette partite è stato altamente negativo negli ultimi quattro anni. Nella stagione 2017/18 tre pareggi e due vittorie portarono in dote 12 punti, il miglior bottino dell’era Inzaghi. Nella stagione 18/19 i punti delle ultime 7 gare furono soltanto 7, media di un punto a partita, da retrocessione appunto. Nella stagione successiva le cose andarono giusto un pochino meglio, con 10 punti sui 21 disponibili, neppure la metà. La stagione scorsa la Lazio confermò la flessione del rush finale, tallone d’Achille dell’era Lotito. Infatti, le aquile collezionarono soltanto 9 punti su 21 nelle ultime gare di campionato, chiudendo in affanno a Sassuolo. Quest’anno, per centrare un posto in Europa, servirà invertire il trend. Per tentare di giocarsi il quinto posto, la Lazio dovrà racimolare almeno 15/16 punti, non potendosi permettere più di una sconfitta. Le due gare con Milan e Juventus appaiono proibitive, le sfide interne con Verona e Torino saranno molto difficili, mentre test probanti verranno vissuti a Genova, a La Spezia e in casa con la Sampdoria: le liguri sono tutte in lotta per salvarsi e giocheranno con l’acqua alla gola. Maurizio Sarri disse ad inizio stagione di essere pienamente consapevole del rendimento della Lazio nei finali di stagione: Sarri ha preparato la squadra in modo tale da chiudere in crescendo. La speranza è che ciò possa bastare per conquistare ancora una volta un posto in Europa e migliorare il piazzamento della scorsa stagione.

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N.F.