40 anni di Lazialità, -22: il countdown con le copertine che hanno fatto la storia

Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.

Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.

-22: Vogliamo 11 leoni

Continua la scia di copertine “ispirate” ai cori dei tifosi. Se ieri abbiamo celebrato Hernan Crespo con uno dei canti più famosi dedicategli dai laziali, oggi è uno slogan ad essere preso in prestito per analizzare il momento in casa Lazio. E’ il novembre 2000 e “Lazialità” esce in edicola con il titolo: “Vogliamo 11 leoni” che fa da cornice al volto insanguinato di Diego Pablo Simeone, guerriero e simbolo del centrocampo biancoceleste.

La foto era stata scattata alcuni giorni prima, il 17 ottobre 2000, durante un Lazio-Arsenal valevole per la prima fase di Champions League. Migliore in campo del match conclusosi 1-1 (reti di Nedved e Pires, ndr), Simeone venne colpito duro da Grimandi. Il colpo gli costò due punti di sutura all’arcata sopracciliare sinistra.

Con la Lazio non si scherza

Il dolore e il disagio erano evidenti, ma l’argentino decise di tornare in campo, acclamato dalla gente laziale, e continuò ad aggredire e a rubare palloni preziosi. Nonostante lo scudetto conquistato pochi mesi prima, per i laziali era tempo di lotta. L’inizio di campionato aveva portato appena 4 punti in tre partite e fuori dal rettangolo verde “si agitavano nubi che non promettevano sole per lungo tempo“.

Lo scorso anno – scriveva Guido De Angelis nel suo editoriale – “abbiamo dovuto tirare fuori i denti. Abbiamo dovuto urlare al cielo la rabbia per convincere qualcuno tra Palazzo e Stampa che con la Lazio non si poteva scherzare. Da buon conoscitore di Lazio sono preoccupato che le nubi di cui sopra si possano addensare“.

La Lazio, d’altronde, era (ed è) abituata a combattere nella tempesta: essere laziali significa lottare contro tutto e tutti, senza mai piegarsi, neanche quando il cielo promette soltanto pioggia. E con undici leoni in campo.

Condividi su

Pensieri e parole di
Guido De Angelis

Inter-Lazio, le pagelle: Zaccagni il migliore, stecca Dia. Guendouzi si è perso

Al termine di Inter-Lazio 2-0 arrivano, come di consueto, le pagelle di Guido De Angelis. PROVEDEL…

«Preoccupato per il mercato di gennaio e giugno. Non sappiamo se potremo operare»

Le parole del nostro Guido De Angelis in apertura della trasmissione “Quelli che…”: «Mi sto accorgendo…

«Voglio ricordare Vincenzo D’Amico nel giorno del suo compleanno. Aveva un grande cuore, era un Laziale vero»

Guido De Angelis racconta Vincenzo D’Amico: «Volevo ricordare Vincenzo, oggi sarebbe stato il compleanno di D’amico….

Leggi anche

Lazialità, Salomone: “Noslin più convincente di Dia. Guendouzi e Mandas possibili nomi in uscita”

Lazialità, Mattei: “Questa è la dimensione della Lazio. Sul comunicato della società…”

Lazio, il comunicato della società sulle parole di Sarri