Il centrocampista biancoceleste Matías Vecino, ai microfoni del portale uruguaiano Auftv, ha rilasciato un’intervista in cui ha spiegato i motivi che lo hanno portato a lasciare l’Uruguay, soffermandosi anche sul suo futuro a livello di club. Di seguito le sue parole.
“Il tempo è passato ed è normale che i cicli finiscano. Stanno arrivando le nuove generazioni e bisogna essere onesti e sinceri, ed è per questo che con la partita dei Paesi Baschi ho deciso di chiudere. Dopo il Mondiale in Qatar ho cominciato a pensare che sarebbe iniziato un nuovo ciclo. Che era giunto il momento di lasciare il posto alle generazioni che venivano dietro. In quel momento, per la frustrazione, non volevo prendere una decisione affrettata. Ho lasciato passare un po’ di tempo. Poi è arrivato Marcelo Bielsa, che mi ha fatto sempre sentire partecipe del gruppo, ma ho capito che avevo già dato il massimo”.
“Dopo la partita con i Paesi Baschi l’ho comunicato innanzitutto all’AUF, alla quale ho fatto sapere che avevo deciso di concludere il mio ciclo in Nazionale, felice e orgoglioso del percorso che ho intrapreso in questi anni. Aver giocato per la Celeste è uno dei miei più grandi traguardi e ho capito che sentivo di aver dato tutto. La Nazionale non è qualcosa che va di pari passo con l’attività nel club. Stare in entrambi allo stesso tempo richiede molto sforzo fisico e mentale. Continuerò a giocare a livello di club ancora per qualche anno, ma sentivo che non potevo più dare alla squadra quanto meritava”. Poi sulla Lazio: “Ora è il momento di dare priorità alla mia famiglia. Il mio progetto di vita è tornare in Uruguay. Oggi non lo so, perché i miei figli crescono, invecchiano e hanno i loro amici qui. Per ora la mia idea è continuare in Italia, perché ci sentiamo a casa. E al momento non guardo oltre il contratto con la Lazio (scadenza nel 2025, ndr). In passato ci sono state delle chiamate, ma non dall’Uruguay. Non lo escludo mai ma poi non dipenderà mai solo da me. Se dovessi tornare al Nacional dovrò essere in buone condizioni perché è competitivo ed è un club che ti pretende. Vedremo più tardi”.