Le pagelle di Inter-Lazio: Kamada il migliore, Marusic disastroso

Al termine di Inter-Lazio arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis. Ecco voti e giudizi ai protagonisti biancocelesti del match di San Siro, per la penultima di campionato.

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PROVEDEL 7 – L’ultima volta era salito su calcio d’angolo nel recupero di Lazio-Udinese per cercare il disperato pareggio del 2-2: in panchina c’era ancora Maurizio Sarri. Mandas, che lo ha sostituito, non lo ha fatto comunque rimpiangere. Chiude la porta con dei buoni interventi su Thuram, Dimarco e Barella, ma non può nulla sul colpo di testa di Dumfries. Bentornato!

PATRIC 6,5 – Quando non ci pensa Provedel, ci pensa lo spagnolo. Ha una capacità nelle letture invidiabile e non si fa saltare pur non essendo un gigante. Ha un’applicazione e una costanza di rendimento da togliersi il cappello, e quando è stato costretto ai box dal Bologna in poi, ci è mancato come il pane. Commette un solo errore serio, è quando da corner fa saltare Lautaro Martinez che colpisce il legno, poi Casale rischia l’autogol. Non possiamo chiedergli di essere un marcatore. Fa comunque bella figura alla Scala del Calcio.

CASALE 6 – Chiamato a sostituire lo squalificato Romagnoli al centro della difesa, barcolla ma non sfigura contro Thuram e Lautaro. Ad inizio gara si perde il francese, poi prende le misure e argina gli avanti interisti con l’aiuto dei compagni di reparto. Si becca il giallo che gli farà finire anzitempo la stagione. E con il Sassuolo non ci mancherà, perché la sua è stata davvero un’annata orribile.

GILA 7 – Rientrava da un infortunio muscolare, ha dovuto accelerare i tempi a causa della squalifica di Romagnoli. Si piazza sul centro-sinistra e chiude tutti i varchi, essendo tra i pochissimi elementi dotati di fisicità e dinamismo. Ha una discreta abilità in accelerazione e quando rompe la linea è autore anche di discrete cavalcate. Nei duelli fisici tiene botta, ha il physique du role e l’attenzione per farlo. Oggi al Meazza è una bella consacrazione, la ciliegina sulla torta di una stagione che aveva cominciato senza aver MAI giocato titolare in Serie A. Sarri lo ha migliorato tanto, con Tudor acquisirà informazioni che lo arricchiranno.

CATALDI SV – Entra al 79’ per Gila, stremato. Non giudicabile.

PELLEGRINI 6 – Da quelle parti l’Inter non spinge granché, così l’ex Cagliari e Juventus è tenuto a un lavoro prevalentemente offensivo, ma non è sempre pulito e commette diversi errori tecnici. Ha ricevuto un contentino dopo essere stato relegato ai margini anche da Igor Tudor, che lo aveva inserito soltanto qualche minuto nel finale del derby di Roma. Nulla di trascendentale, ha tenuto la posizione senza eccessivo coraggio.

HYSAJ 6 – Ha una mezzora scarsa per mettersi al posto di Pellegrini e contenere le sfuriate nerazzurre. Non è un quinto, fa quel che può aiutandosi con l’esperienza, ma di fatto si dedica soltanto alla fase difensiva. Poche sbavature, ma anche poche giocate diverse dal compitino.

KAMADA 7,5 – Giganteggia in mezzo al campo, questa volta da trequartista: è più vicino alla porta e può scagliare il sinistro che batte Sommer e ci porta in vantaggio a San Siro. Dopo il Napoli, il giapponese fa un’altra vittima, ancora una volta la squadra campione d’Italia in carica. Qualche minuto prima del gol aveva messo in porta Castellanos che aveva trovato la parata del portiere nerazzurro. Al 4’ aveva iniziato la partita mettendo in porta proprio l’ex Girona. E’ entrato in forma e in fiducia, peccato che sia accaduto soltanto a fine campionato. Il migliore dei nostri.

VECINO 6,5 – Tudor si affida alla sua quantità e alla sua intelligenza calcistica in mezzo al campo, che è sempre una buona idea. Peccato non abbia avuto la resistenza per giocare due o tre gare di seguito da titolare, in una stagione in cui è stato comunque protagonista, specie in zona gol. Oggi fa da filtro davanti alla difesa, si viene a prendere tanti palloni da Provedel e sfiora anche la rete con un diagonale mancino. Testa e fisico. 

ROVELLA 6,5 – Il suo rientro permette al tecnico di alzare Kamada sulla trequarti. Non aveva mai giocato dal primo minuto sotto questa gestione, viene premiato nella gara più tosta del campionato. Mette lo zampino sul gol di Kamada e commette anche qualche errore di troppo in appoggio, ma dà tutto quel che ha e non può essere al massimo. Non ha demeritato, risultato un cliente fastidioso in mediana. Cala alla distanza e viene richiamato in panchina, entra Guendouzi.

MARUSIC 4 – Inizia male con i primi 5’ da film dell’orrore, al 26’ si perde Dimarco che tutto solo va alla conclusione, risponde presente Provedel. Combatte per 85’, ma sui calci da fermo è inguardabile e nel finale di partita prendiamo un altro gol per colpa esclusivamente sua: quando si marca a uomo, non ci sono più gli alibi del reparto. Un vero disastro.

LUIS ALBERTO SV – Entra in campo, ma non si vede.

GUENDOUZI 6 – Venticinque minuti scarsi per provare a incidere, perde la titolarità per aver saltato due sessioni di allenamento a causa della settimana da neo-papà. Non è sempre lucidissimo nell’ultima scelta, un po’ egoista quando va alla conclusione invece di servire Kamada. Sufficienza striminzita.

ZACCAGNI 6 – Gioca da trequartista, e complessivamente in quel ruolo fa ancora fatica. Al 12’ è irritante quando conclude col destro cercando la conclusione esteticamente spettacolare invece della potenza: ne esce fuori un passaggio lento e centrale a Sommer. Al 34’ si inserisce in area ricevendo da Kamada e invece di servire Castellanos al centro, calcia da posizione impossibile. Dinamico, ma tiene troppo il pallone per la posizione che deve ricoprire. E non incide in zona gol.

FELIPE ANDERSON SV – Entra con buon piglio, causa la punizione da cui nasce il pareggio dei Campioni d’Italia, con un mezzo fallo. Ma le colpe, nella circostanza, sono tutte di Marusic.

TATY CASTELLANOS 6- – Nel primo tempo segnerebbe il gol del vantaggio, annullato per offside. Fa tanto movimento, si muove come un ossesso ed è sempre un cliente fastidioso. Troppo pesante, però, l’episodio che cambia la partita: tutto solo davanti a Sommer, si fa riprendere 15 metri di corsa da Pavard e spreca: non calcia in porta, non alza la testa per servire l’accorrente Guendouzi. Era stanco da un quarto d’ora, è inspiegabile che non sia entrato Immobile.

TUDOR 6,5 – Contro un’Inter ormai in vacanza sprechiamo un’altra ghiotta opportunità. Vero che Provedel è tra i protagonisti, ma anche vero che nell’ultima mezz’ora l’Inter aveva mollato. E noi, per errori individuali, sprechiamo tutto ancora una volta. Non mi convincono i cambi: Kamada e Zaccagni erano in palla, Castellanos era molto stanco. Eppure, escono i primi due, ci abbassiamo un po’ troppo, e puntualmente subiamo il gol della doccia gelata. Avremmo potuto mettere pressione alla Roma fino all’ultima giornata.