Lazio-Juventus, Tudor: “Ho visto Immobile motivato. Domani devono giocare senza paura di sbagliare. Gerarchie? Rispetto il passato ma non vivo di quello”

A poco più di 24 ore da Lazio-Juventus è andata in scena dalla sala stampa del centro sportivo di Formello la prima conferenza stampa pre partita di Igor Tudor. Il nuovo mister biancoceleste ha risposto alle domande dei giornalisti parlando della gara di domani e del gruppo che ha trovato da quando è giunto nella Capitale come successore di Maurizio Sarri.
Di seguito le sue parole:

Tutti i giocatori ripartono da zero o si affiderà alla vecchia guardia? Come vede Kamada?

“Lui all’Eintracht giocava sia avanti che dietro, è completo. Ha sia corsa che qualità di gioco. Penso che sia più adatto a questo calcio che a quello precedente. Non è pulitissimo, ma ha altre doti. Ha la mentalità giusta, ha gol e questo può fare la differenza. L’ho visto allegro, voglioso. Gerarchie? C’è rispetto per il passato, ma non si vive di passato. Il calcio è crudele, c’è da vincere”.

Tensione tra squadra e proprietà, servono figure di raccordo?

“Non è una domanda per me. Non abbiamo parlato troppo di questo, ci siamo messi a lavorare subito per quello che conta”.

Sente le radio e legge i giornali? Immobile e la Nazionale?

“Se ti metti ad ascoltare radio e leggere i giornali ti ammazzi. Se c’è una cosa particolare vengo informato, altrimenti è un suicidio, anche quando le cose vanno bene. Ti portano a una strada sbagliata. Con Ciro abbiamo parlato un paio di volte, lui tiene alla Nazionale, è molto motivato. Penso che dipenda solo da lui. L’ho visto voglioso di fare, sono due mesi importanti. I gol li ha sempre fatti e penso che li farà, ci conto tanto. Ha qualità sia calcistiche che umane, sono convinto che sarà molto importante da qui alla fine”.

Cosa eredita dalla precedente gestione?

“Ci sono due cose che penalizzano questa trasformazione. Il fatto che prima si giocava a quattro e l’altra è che si trattava di un allenatore forte. Ma è così, dobbiamo lavorare bene. Il modulo è importante, ma non come pensate voi. È il modo di interpretare, non sono i numeri. Manca poco, lo vedrete come difenderemo”.

Rotazioni e coinvolgere tutti in queste tre partite?

“È un momento particolare. Per forza dovranno giocare tutti in questa settimana. Il calcio è cambiato, anche con i 5 cambi, si può modificare metà squadra. Devo anche io capire, una cosa sono gli allenamenti e l’altra è la partita. Bisogna capire chi è adatto al tuo calcio, chi deve migliorare, quanto tempo serve… Poi però adesso c’è da lavorare, essere belli tosti con la qualità giusta”.

Quali emozioni proverà domani?

“Saranno belle emozioni. Una gara contro un avversario importante. Dall’altra parte è una gara come tutte, va preparata in modo giusto. Un allenatore pensa a preparare la squadra per dare quello che lui è. La squadra deve essere lo specchio dell’allenatore, servirà tempo e pazienza per raggiungere questa trasformazione. Io proverò a fare in fretta, ma non sarà così immediata”.

Le emozioni e le tensioni del suo debutto proprio contro la Juve?

“Non credo al destino. Sensazioni sono sempre positive, uno che sta nello sport come me vede sempre una sfida davanti a sé, di poter vincere e gioire con la squadra. La Juve ho fatto 8 anni della mia vita, dove uno si costruisce non solo come giocatore ma come persona. Sono grato perché ho avuto delle persone che mi hanno fatto diventare come sono, anche nella cultura di allenatore”.

Che segnali ha ricevuto?

“Sono tornati tutti in buono stato, senza acciacchi. Il problema è che sono arrivati da poco, non abbiamo lavorato tanto. Con gli altri abbiamo lavorato bene, i ragazzi si sono messi a disposizione e con la voglia di fare, la giusta applicazione”.

Sarri riteneva impossibile giocare con Lazzari e Pellegrini, lei ha provato Lazzari e Felipe, quindi la sua richiesta è offensiva per i terzini?

“Conta l’equilibrio. Che sia offensivo o difensivo conta quello, servono i gol ma anche fase difensiva”.

Come sta Lazzari?

“Ha avuto un problema ieri, vedremo non si sa ancora nulla”.

Felipe Anderson può giocare a tutta fascia?

“Non lo so sinceramente, non l’ho provato e non so il suo passato ma è sempre disponibile a tutto. Vedremo andando avanti come si svilupperà la squadra”.

Che spogliatoio ha trovato a livello umano?

“Sono molto vogliosi e orgogliosi. Non sono da decimo posto, hanno l’orgoglio di fare meglio. È normale che ora con pochi giorni sembrano tutti perfetti, andando avanti quando qualcuno non giocherà o servirà altro chi sarà un uomo giusto”.

Come ha visto Zaccagni e Luis Alberto? Sono complementari?

“Assolutamente sì, li ho visti bene. Conta che siano forti, poi un allenatore se è bravo li fa lavorare bene insieme”.

Ha trovato le caratteristiche adatte al suo gioco aggressivo?

“Vediamo domani, nei dati la Lazio è sempre stata in alto a livello di corsa ma contano le distanze. Bisogna correre avanti e indietro, le gare si decidono in entrambe le aree, abbiamo parlato molto di scelte giuste”.

C’è questo mini ciclo di partite, lei pensa prima alle rotazioni?

“Ho già pensato a qualcosa ma è tutto ipotetico, anche perchè non posso dire o non voglio dire tutto”.

Come ha trovato la squadra a livello di calci da fermo visto che la Lazio segna pochissimo da lì?

“Sono anche le caratteristiche della squadra che non aiutano in questa cosa, alla fine per i gol conta la voglia e la grinta anche sui calci da fermo”.

Lei ha sempre avuto dei fedelissimi, come ha trovato Cataldi e Patric?

“Dipende da delle cose, ogni allenatore trova i suoi fedeli. Cataldi e Patric sono forti, Danilo ha giocato tanto ma abbiamo tanti centrocampisti. Patric è tornato ed è un giocatore per me”.

È il momento più importante della sua carriera?

“Non esistono per me queste cose. Io guardo l’allenamento bello, la voglia di giocare la partita ogni volta, questo conta per me”.

Ha trasmesso la mentalità vincente alla squadra?

“Se riuscissi a farlo in 5 allenamenti sarei un mago”.

Secondo lei ci può essere un effetto sorpresa per sorprendere la Juve?

“Lo spero, nello spogliatoio vedo tutti motivati. Ho detto alla squadra di giocare senza pensieri, prendo io le altre cose e i problemi. Loro devono assumere in fretta le cose nuove anche sbagliando, domani voglio vedere una squadra tosta e coraggiosa”.