Quelli Che, il ds Fabiani: “Non sono zerbino di Lotito. Silenzio stampa per evitare squalifiche, gara allucinante. Ma abbiamo perso anche per colpa nostra. E io verrò squalificato per mesi…”

Il ds della Lazio Angelo Fabiani è intervenuto in diretta sui microfoni di Radiosei Lazio per commentare la decisione della società di rimanere in silenzio stampa dopo Lazio-Bologna. Ecco le sue parole nel collegamento telefonico andato in onda nella trasmissione condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli “Quelli Che Hanno Portato il Calcio a Roma”.

“Premessa agli ascoltatori e al popolo laziale: al netto di quello che tutti hanno visto, comunque noi non pensiamo di aver perso per colpa dell’arbitro. Al netto delle sue decisioni negative, abbiamo preso due gol evitabili. Bisogna lavorare su questi errori, il primo gol è stato regalato, il secondo anche, e abbiamo perso una gara che nel primo tempo dovevamo vincere con scarto. Gli episodi condizionano la gara. L’immagine di Torino in Juve-Lazio ve lo ricordate? Ieri sono sceso in campo, cosa che non stando in distinta non potevo fare, e gli ho detto che ci stiamo giocando un campionato e ci sono situazioni che ci penalizzano oltremodo, vedi l’entrata a martello su Patric che poi è dovuto uscire. Non commentare la partita è stata una decisione mia, io non sono lo zerbino del presidente, sono una mente pensante e conosco le dinamiche di questo mondo. La mia paura era che se fossimo andati a parlare, il tiro si sarebbe spostato sulla classe arbitrale. Devo preservare i miei, evitare la benzina sul fuoco, giovedì andiamo a Torino. La cosa migliore è non commentare l’evento. Partita allucinante, venivamo da una notte bellissima, c’è stato un calo, ci sono stati degli errori, ci sono gli infortuni. La società non è assente, un grande dirigente mi disse: “Ricordati che i silenzi fanno più male di tante parole”. Chi è preposto a vedere certe situazioni avrà visto, noi faremo domani o dopodomani la conferenza e andiamo avanti. Non è stata una decisione di Lotito, non voglio dare alibi a nessuno. Ieri Provedel ha fatto una giocata poco simpatica, ma il nostro portierone aveva salvato la squadra tante volte, serve onestà intellettuale, e dobbiamo fare autocritica. Mi auguro che l’esito di Patric sia positivo, l’entrata sciagurata non è stata sanzionata, poi c’era un rosso a Fabbian su pestone a Immobile, ma non mi aggrappo a questo. Mi prendo le mie responsabilità e intervengo qui in radio. Chi non ci mette la faccia è un villano, io non voglio dare alibi a dirigenti o calciatori, ognuno deve metterci la faccia per quello che è chiamato a fare. Io ho inteso per la seconda volta non commentare la partita per non peggiorare l’andamento della situazione. Mi è pesato molto perché ho profondo rispetto dei giornalisti, vorrei far capire a tutti che a volte è meglio non commentare un evento per non aggiungere al danno anche la beffa. Io non potevo andare sul terreno di gioco, Bianchi prenderà qualche giornata di squalifica, abbiamo notato qualcosa che non ci è piaciuto. Il calcio non è una scienza esatta, dobbiamo studiare gli errori che commettiamo, guardate il Napoli che sta vivendo una stagione stranissima dopo aver vinto lo scudetto. La nostra stagione è iniziata male e dobbiamo cercare di non farla finire peggio. Grazie di avermi fatto intervenire”.