Regione Lazio, Lotito: “Mercato solo per necessità. Lavoro a fari spenti per Stadio. Bayern? Mai dire mai”

Direttamente dalla Sala Tirreno del palazzo della Regione Lazio, alle ore 17.15 il Presidente della Lazio Claudio Lotito è intervenuto in occasione dell’evento “124 anni per lo Sport. Anniversario della Società Sportiva Lazio”. Di seguito le sue dichiarazioni:

“Un plauso a tutti quelli che in 124 anni di storia, che nei momenti bui hanno contribuito materialmente, in particolare ai tifosi. Oggi la società ha un punto di vista civilistico che si adopera come un padre di famiglia per tutti i bisogni, ma mi auguro di tracciare un percorso che sia all’insegna della nostra storia.

MERCATO – Il mercato della Lazio è legato alle necessità, non alle uscite. Se ci fossero necessità noi non ci tireremmo indietro, l’organico è molto competitivo, non dimenticatevi che questa squadra ha ottenuto grandi risultati con grandi squadre, poi si è persa con avversari meno attrezzati. Speriamo che la concentrazione ci aiuti a superare questo momenti di magra. L’obiettivo è quello di dare il massimo e di essere uniti e determinati. La Lazio oggi ha la possibilità di giocarsela con tutti, bisogna trasformare questa potenzialità in realtà. Non molliamo nessun tipo di percorso o competizione, abbiamo Coppa Italia, Supercoppa e Campionato, oltre che la Champions League dove troveremo un avversario molto difficile, ma nella vita mai dire mai, se confidiamo nelle nostre forze siamo in grado di confrontarci con tutti.

RIFORMA SERIE A – Sono favorevole alla ristrutturazione del sistema calcio, lo dico da dirigente federale. In tempi non sospetti io proposi alcune modifiche, perché il nostro sistema non è in grado di sopportare un numero di squadre professionistiche così elevato. Dobbiamo ripensare il sistema basandolo sia sul merito sportivo, ma anche sulle infrastrutture, sulla capacità di organizzazioni e sulle capacità economiche. In un contesto di questo di genere bisogna pensare ad un sistema autoconsistente che produca dei risultati e che tuteli anche i territori. L’elevato numero di squadre nonché di promozioni e retrocessioni ha portato alla mancata stabilità del sistema e alla carenza di risorse e infrastrutture.

STADIO – Io lavoro a fari spenti, non ho bisogno di reclamizzare. La mia politica è sempre stata “fatti e non parole”. Io ritengo di aver coniugato due elementi importanti: il salvataggio della Lazio con una situazione economica di assoluta tranquillità assoluta e aver portato, dopo la Juventus, il maggior numero di trofei.

POLEMICHE ARBITRALI – Io penso che gli occhi sono fatti per vedere e le persone sono in grado di fare delle valutazioni. I nostri principi ci impongono di fare risultati solo ed esclusivamente col merito.

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Guido De Angelis

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