Quelli Che, Onorato risponde a Nervi sul Flaminio: “Se la Lazio vuole fare lo Stadio non sarà la famiglia Nervi a decidere…”

Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13.30 sui 98.100 di Radio sei, è intervenuto l’assessore capitolino allo Sport Alessandro Onorato. Di seguito le sue
parole in risposta a Elisabetta Margiotta Nervi, segretaria generale della Pierluigi Nervi Project Foundation, che in un’intervista su Repubblica ha espresso la sua contrarietà sullo Stadio Flaminio alla Lazio: “Sono contro le polemiche, gli stadi a Roma bisogna farli. Il Flaminio oggi, al contrario di quello che dice la signora Nervi, credo che sia una vergogna nazionale. Che l’architettura sia stupenda non c’è dubbio, ma negli ultimi anni ogni volta che si prova a fare qualcosa c’è qualcuno che vuole fermare tutto. Se la Lazio vorrà fare un investimento su quell’area il comune darà la sua disponibilità e non saranno interviste di questo tipo a cambiare le cose. Ricorso della famiglia? Per fortuna i ricorsi li può fare chiunque visto che viviamo in un paese democratico. Se qualcuno ritiene che un progetto al Flaminio faccia venir meno dei diritti fa bene a farlo, ma se uno fa un progetto serio che garantisca equilibrio credo che si possa andare avanti, al massimo si perderà qualche mese. Siamo pronti ad ascoltare Lotito nel rispetto dei tanti tifosi laziali, come stiamo dando massimo sostegno alla Roma che vuole investire a Pietralata. Chi vuole investire lo può fare, perché questo garantisce sviluppo e posti di lavoro. Con Lotito ci parlo, a noi piace parlare poco e fare i fatti. Non possiamo aspettare in eterno e far sì che il Flaminio diventi l’immagine del decadimento di Roma. Altrimenti ci possono essere anche alternative alla Lazio. Servono dei progetti. Ci sono degli interrogativi che però non si superano parlandone, ma facendo analisi. Decidono le istituzioni ciò che si può fare o no, chi dice che non si può fare la copertura del Flaminio? Se hai la copertura puoi fare degli eventi più confortevoli e in caso far pagare di più I biglietti. C’è un’immagine sbagliata a Roma, dove sembra che non si possa fare nulla“. Ha concluso.