Lazio, Tare: “Sono andato via per scelta mia, ma per la Lazio ho dato tutto. Mai litigato con Sarri, con Lotito sì…”

“Hanno detto che Lotito mi ha mandato via, bugie, io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso. Chiesi solo di uscire con onore e così è stato”. Così è riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport in un’intervista dal titolo “Tare esclusivo: adesso faccio pulizia”. Dopo mesi di silenzio dal suo addio alla Lazio dopo 20 anni tra campo e società, l’ex direttore sportivo Igli Tare ha rilasciato un’intervista al quotidiano romano ripercorrendo la sua storia con la Lazio fino al suo addio, del suo rapporto con Sarri e dei suoi acquisti più azzeccati. “Per la Lazio ho dato tutto me stesso, ho rischiato persino la vita. Ho avuto grossi problemi di salute, anni fa. I medici mi suggerirono di allontanarmi, di pensare a me stesso e di salvare la pelle. Niente, non sono mai uscito”, così il dirigente sul suo amore per i capitolini. Per quanto riguarda le voci che circolavano su un rapporto tumultuoso con Maurizio Sarri, Tare ha risposto così: ”Sarri niente è mai stato un problema, ma la soluzione. Prima dell’ultima partita dell’anno scorso, a Empoli, volle parlarmi. Siamo stati insieme 3-4 ore, ha speso parole al miele, al cuore, mi ha riconosciuto un sacco di meriti. Non credo che voglia chiudere alla Lazio conoscendolo, ma lo auguro tanto a Maurizio e al club”.

Nel corso della sua carriera da ds Tare ha centrato diversi colpi di mercato e si è espresso così su chi fossero stati i suoi preferiti: ” Felipe Anderson, Klose, Lulic, Milinkovic, Luis Alberto, Lucas Leiva. Ma anche Brocchi, il mio primo acquisto, sono molto legato a lui. Senza dimenticare Caicedo, quando Inzaghi lo vide mi dava del matto ma io sono in testardo e alla fine ci ha aiutato tanto”. Infine il classe ‘73 ha raccontato del suo rapporto con il presidente Lotito, passando dai litigi alle telefonate notturne: “Lotito mi chiamava alle 2 di notte chiedendomi se fossi sveglio e parlava per mezz’ore quasi da solo. Negli anni sono stati più i litigi che i momenti di pace. Ma lui ha una forza straordinaria e dimentica nel giro di 10 minuti. Si diceva che fossimo soci in affari ma non è mai stato vero, mai avuta una società e mai affari insieme. Dicevano dell’Albania ma l’unico rapporto di Lotito con il mio paese è legato al mio quarantesimo compleanno, non potè venire per impegni ma per rispetto si presentò il giorno dopo”.