C’era una volta una Lazio che costruiva poco, ma concretizzata tanto. Una lontana parente della squadra della stagione in corso. Se nelle scorse settimane Lazialità su Lazio TV è stata il teatro per alcuni focus sulla sterilità offensiva della compagine capitolina in termini di gol segnati e di conclusioni in porta complessive nei due tempi di gioco, questa volta gli indiziati non possono che essere, nello specifico, gli uomini del reparto offensivo. Lo scorso anno tra le prime 12 gare di campionato e le prime 4 sfide in Europa il bottino di Zaccagni (5), Pedro (3), Anderson (3), Immobile (7), Luis Alberto (4) e Milinkovic (4) era di 26 reti complessive. Quest’anno il serbo è andato via dalla Capitale e al suo posto è entrato il Taty Castellanos. Ma la musica è cambiata e non per colpa del centravanti ex Girona. Nello stesso numero di partite (12+4) gli stessi interpreti hanno racimolato appena 12 reti: Immobile è fermo a 4, Luis Alberto a 3, Pedro a 2, mentre Zaccagni, Felipe e Taty sono fermi a una rete a testa. Così, sono ben 14 le reti di differenza rispetto allo scorso anno di coloro che dovrebbero essere deputati a concretizzare. Un darò su cui il tecnico della Lazio dovrà lavorare, oltre a spronare i suoi esterni a cercare di creare la superiorità numerica: la Lazio è solo al diciottesimo posto del campionato alla voce “dribbling completati”.