Le pagelle di Guido De Angelis – Polveri bagnate nel derby. Ottima difesa, cresce Guendouzi

Al termine di Lazio-Roma arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis, che ha dato voti e giudizi alle aquile scese in campo nel match dell’Olimpico, valevole per la dodicesima giornata della Serie A 2023/2024.

PROVEDEL NG – Difficile valutarlo in una gara simile, perché non deve mai neppure sporcarsi i guanti, né stendersi a terra. Da quando è a Roma non ha mai preso gol in un derby, ma oggi avrebbe potuto anche rimanere fuori dalla porta, perché l’avversario non arriva mai dalle sue parti. L’unica volta in cui deve inginocchiarsi è per accartocciarsi in presa su un “passaggio” dalla sinistra di Renato Sanches a 15’ dalla fine. Serata tranquilla, dalle sue parti. E con i piedi non sbaglia nulla.

LAZZARI 6,5 – Le ultime uscite lo hanno consacrato il padrone della corsia destra, non tanto per la sua incisività in fase realizzativa, ma per la costanza di applicazione in fase difensiva. Anche questa sera si fa apprezzare per dinamismo e costanza, e mostra un feeling sempre maggiore con Guendouzi. Costringe Spinazzola ad abbassarsi, e di fatto lo annulla completamente. Nella ripresa, assistito da Isaksen, è bravo a trovare Luis Alberto in area di rigore. Questa sera, rispetto alla gara che aveva dovuto fare su Paixao col Feyenoord, gli sembrerà di essersi riposato. Non corre mai pericoli.

PATRIC 7 – Era sempre stato parte integrante della rosa, ma un derby così importante non lo aveva mai giocato. L’assenza di Casale – non completamente recuperato – e le sue prestazioni lo gettano di diritto nella mischia, ormai è un titolare inamovibile e oserei dire che è diventato imprescindibile. Inizia sistematicamente l’azione senza sbagliare un passaggio che sia uno. Verticalizza, detta i tempi, annulla completamente Dybala e Lukaku che chiudono senza aver mai calciato in porta. Non può reggere il duello fisico, allora si dedica all’anticipo sistematico, e quando il belga fa valere il fisico si prende il giallo. In crescita esponenziale.

ROMAGNOLI 6,5 – Il peso specifico di questa gara, per caratura del diretto rivale Lukaku e classifica, lo costringe a fare una delle sue migliori performance della stagione. E forse, stasera, è la sua miglior gara stagionale. Vince tutti i duelli aerei e non bada al sottile quando è in difficoltà. Non soffre mai Lukaku, che anzi disinnesca senza alcun patema assieme al collega di reparto. In occasione dello schema su calcio di punizione, chiama Rui Patricio alla parata del match, ma di testa avrebbe forse potuto angolare di più. Sempre puntuale e concentrato, nella prima frazione la panchina della Roma protesta con l’arbitro e lui la invita gentilmente a farla finita. Da leader.

MARUSIC 5 – Protagonista di un recupero-lampo pur di posizionarsi sulla fascia sinistra e aiutare i compagni con l’esperienza che ha nei derby della Capitale. Quando gioca il derby si trasforma e mette in campo più grinta del solito, come quando sradica alla mezzora – per due volte di fila – il pallone a Dybala e lo restituisce alla difesa. Tuttavia, i primi 15 minuti sono di totale bambola e non possono togliergli l’inevitabile insufficienza: non si capisce cosa abbia combinato sul gol annullato a Cristante, in dodici minuti Karsdorp arriva al tiro per quattro volte dalle sue parti senza che il montenegrino lo contrasti. Utilizzando solo il destro, quando riceve da Provedel o da Romagnoli cerca sempre Pedro in mezzo al campo e ci mette in tremenda difficoltà nell’avviare la manovra. Esce per Hysaj a pochi minuti dalla fine.

HYSAJ NG – Gioca gli ultimi minuti del match, senza poter essere giudicabile.

LUIS ALBERTO 6,5 – Dovrebbe fare molto di più per i mezzi che ha a disposizione. Parte bene, colpisce un palo clamoroso con una giocata delle sue, ma si divora la chance più ghiotta della partita su assist di Guendouzi: non può sparare in curva con il corpo all’indietro, deve prendere la porta. Calcia male il primo corner del match, cercando Immobile sul secondo palo con uno schema ormai antichissimo, mentre riesce lo schema che fa colpire Romagnoli indisturbato in area di rigore. Pessimi i due corner della ripresa, tra le braccia di Rui Patricio. In fase conclusiva è spesso lento, e cala inevitabilmente col passare dei minuti. Ma si è sacrificato in ambo le fasi. Anche a difendere: l’ammonizione che si becca su Dybala gli farà saltare la partita di Salerno al rientro dalla sosta.

CATALDI 6 – La sorpresa di formazione, torna da titolare dopo una vita nella gara più importante. L’ultima dall’inizio l’aveva giocata addirittura il 23 settembre con il Monza. Sarri non vuole rinunciare alla sua Lazialità dal primo minuto contro i rivali cittadini. Ha carattere e personalità, e gioca senza timori. Sbaglia il primo passaggio per eccessiva frenesia, spendendo in fallo laterale, ma si dimostra veterano quando si posiziona bene col corpo per intercettare dei palloni potenzialmente pericolosi giocati da Dybala. Sporca diverse traiettorie tra l’argentino e Lukaku ed esce a metà ripresa quando non ne ha più. Non mi ha entusiasmato, ma per essere al rientro dall’inizio se l’è cavata.

VECINO NG – Entra al posto di Cataldi ed è sfortunato nel dover abbandonare il campo dopo qualche minuto per un probabile problema al flessore. Speriamo davvero di non perderlo, nei pochissimi minuti che gioca arriva alla conclusione e fa distendere Rui Patricio dopo aver caricato come a Napoli lo scorso anno. Forza, ragazzo!

ROVELLA 6 – Entra al posto di Vecino per l’ultimo spezzone di gara, giusto il tempo per un’ottima copertura in area su Bove. A me sembra ancora lontano parente del calciatore che ci auguriamo possa diventare: si limita spesso al compitino, bada al sodo, ma non verticalizza mai e spesso prima di giocare la sfera attende un secondo di troppo. Comunque sufficiente.

GUENDOUZI 7 – Sbarcato a Roma con l’etichetta di lottatore indomito, oggi l’allenatore gli dà la possibilità di dimostrare l’ardore nella partita più delicata e sentita della stagione. Il francese risponde presente, disputando la sua miglior gara da quando è all’ombra del Colosseo. Recupera qualche pallone importante, ma soprattutto è molto dinamico e non ha paura di portare avanti la sfera come un “cavallo pazzo” e poi fraseggiare con i compagni. Migliora il feeling con Lazzari e Felipe Anderson, e quando si inserisce in avanti crea sempre qualcosa di buono, come quando serve a Luis Alberto un pallone da spingere dentro. Nella ripresa è meno lucido e in certi frangenti va a vuoto o sbaglia l’ultima scelta, ma non fa mai mancare l’aggressività e il contributo davanti alla difesa. Ha corso tanto e ha dato la sensazione di entrare pian piano nei meccanismi.

FELIPE ANDERSON 6,5 – Non ha il carattere da derby, ma ha spesso fatto male agli avversari, così non può mancare nell’11-tipo. Dopo due derby nell’inedito ruolo di centravanti (con gol e assist), torna a destra con il duplice compito di infastidire Spinazzola e Ndicka e supportare Lazzari in fase di non possesso. Fa soprattutto la seconda, facendo ammonire Ndicka, senza però riuscire più a infastidirlo. Più attento ad aiutare Lazzari e a duettare con Guendouzi che determinato a creare il panico sulla corsia di competenza. Nella ripresa cambia fascia quando entra Isaksen e non riesce più a incidere. Ma anche questa sera i pochi pericoli della partita nascono dalla sua zona di competenza: è lui a pescare Luis Alberto tutto solo, lui a mandare Guendouzi e a lanciare Lazzari. Non eccelso, ma comunque positivo.

KAMADA NG – Entra al posto di Anderson nel ruolo di ala sinistra per gli ultimi scampoli di partita. Troppo poco per prendere il voto. Ora partirà col Giappone e purtroppo tornerà solo alla vigilia di Salernitana-Lazio. Un vero peccato, data la squalifica di Luis Alberto.

IMMOBILE 6 –  Alla sua quattordicesima stracittadina, rientra in un derby dopo un anno di assenza: lo scorso anno aveva giocato Felipe da prima punta. Evidenzia una crescita di condizione lampante, impegnando con continuità Mancini, che lo stenderebbe in area a inizio gara senza che il VAR intervenga. Svaria sul fronte offensivo con la consueta generosità ed è sempre al centro del gioco. Si prende un giallo inesistente per un fallo inesistente su Mancini. AL 57’ viene lanciato da Guendouzi ma coperto bene dal difensore giallorosso. Dal 70’ accusa grande stanchezza, perché da tanto non giocava due gare complete in soli quattro giorni. Purtroppo, però, i cambi forzati non possono dargli respiro, e Castellanos esce in panchina. In netto miglioramento, la sosta gli farà bene e potrà riprendere ad allenarsi con continuità. A Salerno sarà determinante averlo nella migliore forma possibile.

PEDRO 5,5 – Gioca una buona gara, con la solita grinta ed elettricità, ma viene malmenato sin dall’inizio dagli ex compagni, che ricorrono al fallo e lo spintonano con le cattive. Su quella fascia siamo abituati a vedere Zaccagni, che ci è mancato tanto, perché ci fa salire guadagnandosi calci di punizione in serie e facendoci respirare. Lo spagnolo, invece, riceve da Marusic e cerca sempre di venire verso il centro del campo. Viene contenuto tutto sommato bene con un raddoppio costante. Esce nella ripresa per Isaksen.

ISAKSEN 6,5 – Il primo segno di risveglio del ragazzo danese, che da settimane era scomparso. Fisicamente mi sembra ancora gracilino, ma ha buoni spunti e si mette in proprio andando via in dribbling e caricando il rivale di un’ammonizione. Poi serve a Immobile un pallone interessante e in assoluto cerca sempre di puntare l’uomo, pur avendo davanti il muro giallorosso, tutto a protezione della propria area di rigore. Poco accompagnato dai compagni, ma si rende comunque pericoloso. 

SARRI 6,5 – Conferma Lazzari e Immobile e rispolvera Cataldi dopo un mese e mezzo, ha ragione anche su Guendouzi. In questa fase ci manca trovare la via del gol, ma non può fare miracoli e gli infortuni nel corso della partita non gli facilitano il lavoro: Marusic e Vecino chiedono il cambio, così Castellanos, che era pronto a entrare, deve accomodarsi nuovamente in panchina. Non abbiamo rischiato nulla, e stiamo ritrovando una compattezza che lo scorso anno ci ha premiato. Urge cominciare a creare qualcosa in più lì davanti. Sarà la prima missione dopo la sosta.