Lazio, Immobile a nudo: “Le critiche mi hanno ferito. In estate ho rifiutato l’Arabia, ma a gennaio o a giugno non so”

 

È una soluzione che avevo preso in considerazione quest’estate quando era arrivata qualche offerta, poi però ho deciso di rifiutarla per la Nazionale e la Champions. Dopo un inizio di campionato così, qualche domanda me la sono fatta, specialmente dopo le critiche di alcuni, fortunatamente non tutti, che non hanno visto e apprezzato il gesto ma hanno subito presentato il conto. Questo mi fa male, anzi mi fa vacillare. E ora il mio pensiero non è più lo stesso di luglio. Alcuni giorni, quando ero più giù di morale, ho pensato “era meglio se me ne andavo”. Così Ciro Immobile sulla possibilità di andare a giocare in Arabia Saudita nella sua intervista sull’edizione odierna de “Il Messaggero” nell’articolo dal titolo: “Lazio, ti amo. Arabia, ci penso”. Il numero 17 biancoceleste si è soffermato sulle critiche ricevute: “Sì, un po’ sono ferito. Le reti le ritroverò. Il problema non è quello. Forse molti si dimenticano che, quando sono arrivato qui, nel 2016, non era come adesso. Non si sapeva nemmeno chi sarebbe stato l’allenatore. Adesso che facciamo la Champions mi vogliono parcheggiare fuori? Non mi sembra il massimo come riconoscimento. Ma io vado avanti, come ho sempre fatto”. Il classe 1990 è attualmente out per un problema al flessore destro: “È un infortunio particolare, già avevo sentito tirare la coscia nella partita con il Celtic. Ultimamente sono diventato esperto con gli infortuni (ride, ndr), mi sono reso conto subito che qualcosa che non andava. Per fortuna non è niente di grave, lunedì avrò un’altra risonanza, il muscolo andrà valutato di giorno in giorno”. Il bomber di Torre Annunziata è attualmente a 198 gol in biancoceleste, meno due e saranno 200 con l’aquila sul petto: “Forse anche quella pressione mi condiziona, è un numero veramente importante. Mi era già successo con quota 100. Per prima cosa però devo tornare in campo, altrimenti non posso gonfiare la rete”. Poi alla domanda se otto anni di Lazio possno essere messi in discussione Ciro risponde: “A quanto pare sì. Ma solo per alcuni, perché poi anche domenica gli striscioni della Nord e della Maestrelli mi hanno emozionato, mostrandomi il loro sostengo in un momento delicato”. A chi dice che il 4-3-3 non è adatto a lui l’attaccante replica: “Non c’entra nulla il modulo, ho fatto 27 reti anche con il 4-3-3 e 12 l’anno scorso, avendo saltato la metà delle partite, forse qualcuno non se n’è accorto”. E girava anche voce che Ciro non volesse un vice alla sua altezza: “Da un lato mi fa piacere che si pensi che io abbia così tanto potere qui da decidere chi acquistare e in quali ruoli, ma il mio unico ‘potere’, in quanto capitano, sta nello spogliatoio. Fuori, può al massimo esserci stata qualche chiacchierata su qualche rinforzo”. Sulla Nazionale: “Mai avuto un problema con nessun ct, è stato creato tutto dall’esterno. Ormai, anche chi non vede le partite mi critica, va di moda. Quando ti mettono un marchio addosso, è difficile toglierselo”. In conclusione il giornalista gli chiede se l’intervista possa essere titolata “Lazio per sempre”, secca la risposta di Immobile: “No, perché poi la gente si fermerebbe solo al titolo, mentre io non so cosa succederà a gennaio o giugno. Non ho mai avuto paura di mettermi in discussione, né quando sono andato all’estero né quando sono tornato qui. Vedremo”.