Le pagelle di Guido De Angelis – Sarri rompe il tabù-Atalanta, Taty-Vecino fanno godere l’Olimpico

 

Al termine di Lazio-Atalanta 3-2 arrivano le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis, che come dopo ogni partita ha dato voti e giudizi ai protagonisti biancocelesti del match.

PROVEDEL 6,5 – Sempre bene nel gioco con i piedi: ogni rimessa è come il tocco del regista basso che avvia l’azione della squadra. Incolpevole sul gol di Ederson, non mi convince in pieno sulla rete di Kolasinac. Compie un prodigio su De Ketelaere e salva anche oggi il risultato con la manina destra. Come a Glasgow, una parata decisiva deve compierla sempre, e da lì parte la nostra vittoria.

MARUSIC 5 – Preferito a Lazzari per contenere Ruggeri e le incursioni dei trequartisti orobici. E’ un vero disastro dal primo all’82esimo minuto. Alla mezzora, con una goffa spizzata di testa allontana male il pallone che finisce sui piedi di Ruggeri, che indisturbato crossa al centro e pesca la testa di Ederson. Nella ripresa, non contento, si perde clamorosamente la marcatura di Kolasinac ed è il principale responsabile del pareggio atalantino. Nell’ultimo quarto di gara da una sua – l’ennesima – rimessa battuta all’indietro nasce l’azione per Loookman. Da 4,5, nel finale di gara mette al centro il cross per Castellanos che propizia il gol di Vecino e vince i duelli fisici. Comunque assolutamente insufficiente. PS Non scende mezza volta, ma questa non è una novità.

CASALE 5,5 – Ritorna dal primo minuto dopo un inizio di stagione incolore. Pericolosamente statico sui traversoni della Dea, mentalmente conferma di essere più fragile del calciatore sicuro dello scorso anno. Nella ripresa dorme su due percussioni di Muriel e viene salvato in extremis dal tackle del compagno di reparto Romagnoli. Deve crescere tanto.

ROMAGNOLI 5,5 – Fa dieci su dieci da titolare in stagione, pur non avendo convinto nelle ultime uscite. Pur non perdendo mai la testa, si dimostra sufficiente in più di un frangente. Leggero in marcatura, balla sia nel primo che nel secondo tempo. Nel primo si era perso Pasalic, nella ripresa esce alla disperata su Muriel e ci salva, non prima di aver subito un sombrero da De Ketelaere, che lo salta in scioltezza. Non ancora del tutto convincente.

HYSAJ 5 – Nella prima mezz’ora di gioco Zappacosta e De Ketelaere gli vanno via con troppa facilità. Nel primo tempo per due volte si fa tutta la fascia ma non viene premiato da Luis Alberto, idem ad inizio ripresa. Troppo morbido su De Ketelaere nella circostanza della gran parata di Provedel, nel finale di gara è in netto anticipo su Lookman ma per proteggere il pallone se lo fa soffiare e rischia la frittata clamorosa. Un errore troppo grave, che per fortuna non paghiamo a caro prezzo, esattamente come quando si dimentica di Pasalic, che al 24′ conclude di testa fuori di un soffio.

GUENDOUZI 6,5 – Sarri dà seguito al buon ingresso del francese a Glasgow e lo propone dall’inizio. Rispetto alle ultime uscite, comincia a far vedere qualcosa di buono. Mi sembra stia capendo il ruolo, trovando la posizione e sacrificandosi per i compagni. Corre tanto, un suo destro micidiale in caduta fa tremare la traversa e per poco non ci porta sul 3-0 dopo un solo quarto di gara. Cala alla distanza e viene richiamato in panchina. Sfrutterà la sosta per entrare ancor meglio nei meccanismi di Sarri.

VECINO 7,5 –  Entra in campo al 55′. Uomo di fiducia di Sarri, che lo ha portato a Roma e ci ha fatto un grande regalo. Dopo aver fatto il regista in Champions League tra Atletico e Celtic, oggi entra nella posizione di mezzala. Neppure entra e già manda Pedro in porta, gol annullato per fuorigioco. Fa tanta legna in mezzo al campo, gestisce con serenità le situazioni di possesso e ha una capacità di inserimento in area avversaria che gli potrebbe permettere di insegnare ad Harvard. Sulla sponda aerea di Taty, penetra nella difesa bergamasca e segna un gol vitale e bellissimo. Ammonito per essersi tolto la maglia, nel finale di gara non rischia il fallo – e il conseguente rosso – e aiuta a difendere. Calciatore con dei limiti, ma di rara intelligenza calcistica.

ROVELLA 6,5 – Dopo aver riposato in Champions, si riprende la cabina di regia della Lazio per trovare confidenza col ruolo più delicato. Si conferma la lieta novella di questo avvio di stagione. Si incolla ai trequartisti della Dea e fa fare a Pasalic una brutta figura (sostituito all’intervallo). Elude le  tignose mercature, francobolla De Ketelaere e Zappacosta, che sbattono contro di lui sia nel primo che nel secondo tempo, ottenendo soltanto quattro calci d’angolo. Mi piace tantissimo in fase di interdizione, mi è piaciuto meno in fase di costruzione. Cala parecchio col passare dei minuti.

CATALDI 6,5 – Ha il compito più difficile, quello di subentrare per il quarto d’ora finale di una partita che sembrava in controllo e che invece sembra aver preso la strada di Bergamo. Entra e dà brillantezza alla squadra le conferisce nuovo smalto con giocate rapide e di estrema qualità. Si viene a prendere il pallone, lo smista ad alta velocità e da una sua pregevole giocata comincia l’azione del 3-2. In una stagione piena di gare, un ragazzo che abbia personalità e acume tattico, specie in un centrocampo così nuovo, può essere determinante.

LUIS ALBERTO 6,5 – Il mister lo aveva preservato negli ultimi 25’ di Champions League per riproporlo dal primo minuto contro la Dea. Parte bene ed entra nei due gol che stappano la partita: da un suo corner scaturisce l’autogol dell’1-0, poi fa una finta di corpo decisiva per il raddoppio di Castellanos. Con la pressione addosso, viene molto limitato da Gasperini. Esce a metà ripresa e si prende la leadership dalla panchina: bello il dialogo con Sarri al momento del cambio, poi guida i compagni da allenatore in seconda

FELIPE ANDERSON 6 – Reduce da due partite-fotocopia fatte di sole ombre e grande timidezza, ma i compiti tattici che richiede l’Atalanta sono troppo rilevanti per gettare nella mischia un ragazzo acerbo e più portato a offendere che a difendere come Isaksen. Inizia molto bene, lanciandosi nello spazio e facendo l’assist per il 2-0 di Castellanos. Rallenta ed è troppo molle su Ruggeri, che crossa senza la sua opposizione per Ederson che fa 2-1. Qualche errore di troppo nella ripresa, ma anche la consueta generosità in ripiegamento.

TATY CASTELLANOS 7,5 – Seconda di fila da titolare in campionato, dopo la buona prestazione di San Siro, anche a Glasgow era stato incisivo strappando il pallone del 2-1 a Carter-Vickers. Ha furbizia, scaltrezza, fame e si vede. Pur non essendo il titolare – ha davanti Immobile, che ogni domenica scrive la storia della Lazio – non ha mollato un centimetro e oggi si è fatto trovare prontissimo. Dialoga con i compagni di reparto con ottima tecnica, palesa giocate importanti, al primo tiro in porta la butta dentro e va a prendersi l’applauso della Nord. Non giocava i 90’ da mesi e fa un po’ fatica a metà ripresa, ma Sarri è bravo a non toglierlo dal campo e lui lo ripaga con l’assist di testa per Vecino. Ci ha dato i tre punti, bravo ragazzo!

ZACCAGNI 6,5 – Va a fiammate, ma ogni fiammata è decisiva. Metà del gol del raddoppio è del numero 20: finta di corpo, poi rientra verso il campo e lancia Anderson in una prateria, sorprendendo Scalvini. Bravo anche nella ripresa, quando si guadagna un fallo dopo l’altro. Prende come sempre tante botte e si fa male, per cui viene sostituto al 55’. Speriamo non si tratti di nulla di particolare, dovrebbe saltare la Nazionale.

DAL 55’ PEDRO 6,5 – Ingresso da gigante che dà continuità a quello di mercoledì sera in Champions League. Effervescente, sterza con fluidità e velocità ed è un moto perpetuo. Segna su assist di Vecino ma l’assistente segnala fuorigioco e gli cancella la gioia personale. Non si abbatte, va a contrasto e si ripropone, aiutando anche in ripiegamento. Strozza una conclusione col mancino, ma dopo il terzo gol dà lezione di come si gestisce la sfera, prima conquistandosi una rimessa e poi andando alla bandierina per aspettare il fischio finale.

ISAKSEN 6,5 – Un altro ingresso (finalmente!) spacca-partita. Al primo pallone scarta il rivale e si guadagna un corner. Ha la faccia tosta di puntare il diretto avversario, stordisce Ruggeri che si becca il giallo e viene sostituito da Gasperini. Prosegue a creare il panico sulla fascia sinistra della Dea, si incarica della battuta di un calcio di punizione e col mancino manda alto di un soffio.

SARRI 7,5 – Sfata il tabù Atalanta: dopo quasi 7 anni la Lazio torna a battere all’Olimpico la squadra di Gasperini in Serie A. Primi 25’ da sogno, poi paghiamo errori di posizionamento in difesa e infortuni individuali. Indovina anche oggi i cambi, Isaksen e Vecino gli cambiano il match.