Lazio, Sabatini: “Un uomo della fisicità di Tare manca in società. Sarri? Un rimpianto non averlo preso in passato”

 

La Lazio sta affrontando un momento di difficoltà, tra dubbi sulla condizione fisica della squadra e un mercato concluso in ritardo la stagione non è partita nel migliore dei modi. A dare una visione sul periodo della dei biancocelesti ha pensato il direttore sportivo Walter Sabatini, ex ds di Lazio, Roma e Salernitana, nel corso del format “Taconazo” sul canale Twitch di Cronache di Spogliatoio. Così ha parlato l’ex dirigente.
“Un uomo della fisicità di Tare manca nella Lazio, se sei un dirigente o un allenatore è importante guardare i giocatori dall’alto in basso o comunque alla pari. Se un giocatore deve alzare lo sguardo per fissarti negli occhi occhi è già sotto schiaffo e uno come Igli sarebbe stato importante se fosse rimasto in società, avrebbe aiutato l’allenatore”.

Sabatini ha inoltre dato un suo punto di vista sul tecnico biancoceleste Maurizio Sarri rilasciando parole di stima nei confronti del mister toscano ed infine raccontando un aneddoto del passato dove fu vicino ad ingaggiarlo all’Arezzo.
“Non so bene se tra Sarri e la dirigenza ci siano stati screzi, di certo un allenatore non può decidere se far entrare o no un direttore sportivo nello spogliatoio. Io grande stima di lui, Sarri è uno dei più grandi errori del mio passato da dirigente. Mi parlavano di lui quando allenava in Interregionale al Monte San Savino, mi dicevano che era forte ma io che all’epoca ero direttore sportivo dell’Arezzo in Serie C1 persi troppo tempo e non lo ingaggiai. Mi dissero che preparava 130 schemi su punizione e per me era impensabile, sbagliai perché Maurizio Sarri era già un allenatore forte ed andava preso”.