Lazio, in Champions destinazione Glasgow: chi sono i biancoverdi del Celtic

 

Dopo tre anni dall’ultima volta in Europa League, ecco che le aquile tornano in Scozia. Precisamente a Glasgow, per sfidare uno dei club che può vantare grande storia a livello nazionale, ma che anche fuori dai suoi confini ha saputo dire la propria. Oltre alle partite contro Atletico e Feyenoord, infatti, la Lazio sfiderà il Celtic in trasferta il prossimo 4 ottobre alle ore 21 e il 28 novembre in casa alle 18:45, tutti match validi per la fase ai gironi di Champions League. Andiamo di seguito a scoprire informazioni e curiosità riguardanti la squadra biancoverde.
LA FORMAZIONE – Il loro undici titolare comincia con la vecchia conoscenza del Torino Joe Hart tra i pali. Johnston, Carter-Vickers, Nawrocki e Taylor formano la linea a quattro di difesa. Centrocampo con O’Riley (miglior assist-man dello scorso campionato, 12 passaggi decisivi), McGregor e Hatate. Davanti Abada a destra, Maeda a sinistra e Furuhashi (capocannoniere dello scorso campionato con 27 gol) al centro.

L’ALLENATORE – Da quest’anno il mister degli scozzesi è il nordirlandese Brendan Rodgers, vecchia conoscenza di Liverpool e Leicester. Ma si tratta di un ritorno visto che il tecnico aveva già allenato il Celtic dal 2016 al 2019. Al termine della sua prima stagione coi biancoverdi vinse il campionato scozzese, la Coppa di Scozia e la Coppa di Lega scozzese, centrando il cosiddetto treble domestico; in particolare il Celtic chiuse il campionato da imbattuto, fatto che non accadeva da oltre un secolo. Nell’annata successiva riuscì a bissare i successi in campionato, Coppa di Scozia e Coppa di Lega.

RENDIMENTO NAZIONALE – Hanno vinto lo scorso campionato scozzese con 99 punti (114 gol fatti, esattamente tre a partita di media), a +7 dagli storici rivali dei Rangers. Oltre all’ultima stagione, sono diventati campioni altre 52 volte, la prima nell’anno 1892/93. Hanno inoltre trionfato in 41 occasioni nella Coppa di Scozia e in 21 nella Coppa di Lega scozzese. Il Celtic detiene il numero più elevato di presenze consecutive nelle finali della coppa nazionale, 14 dal 1964/65 al 1977/78.
RENDIMENTO EUROPEO – Lo scorso anno si sono classificati ultimi totalizzando 2 punti nel loro girone di Champions composto da Real Madrid, Lipsia e Shakhtar, arrivate in questo ordine sopra agli scozzesi. Nell’anno 1966/67 il Celtic divenne il primo club britannico a vincere la Coppa dei Campioni battendo l’Inter per 2-1. Nello stesso anno vinse ogni competizione alla quale partecipò (record in assoluto per una squadra scozzese): Scottish Premier League, Scottish Cup, Scottish League Cup e Glasgow Cup. Il Celtic è l’unico club scozzese ad aver raggiunto e vinto la finale di Champions e il solo ad averlo fatto con tutti giocatori interamente provenienti dal vivaio. Con questi risultati furono anche i primi a conquistare il triplete stagionale (vittoria di Campionato, Coppa nazionale e Coppa dei Campioni). Tornarono nel 1970 in finale di Champions ma vennero battuti per 1-2 dagli olandesi del Feyenoord ai tempi supplementari. Nel 2003 raggiunsero la finale di Coppa UEFA, giocatasi a Siviglia, dove furono però sconfitti 2-3 dal Porto ai tempi supplementari. Circa 80.000 tifosi biancoverdi partirono per lo Stadio Olimpico de la Cartuja per seguire il match, nonostante la maggior parte di essi non fosse in possesso di alcun biglietto.

I PRECEDENTI – Sono soltanto due, e per nulla favorevoli alle aquile, i precedenti tra Lazio e Celtic. Nel 2019, sempre in un girone ma questa volta di Europa League, i biancocelesti persero entrambi i match per 1-2, pur essendo in tutte e due le partite passati in vantaggio (all’andata gol di Lazzari e al ritorno di Immobile).

LA STORIA – Fondato nel 1887 da Fratello Walfrid, frate di origini irlandesi, il club legato alla Chiesa cattolica trae il suo nome dalle radici storico-culturali di natura celtica delle popolazioni scozzesi e irlandesi. Nel 1892 si aggiudicò il primo titolo, la prima Coppa di Scozia.

LO STADIO – Situato nell’area Parkhead (da cui, a volte, prende anche il nome) di Glasgow, il Celtic Park ha una capienza di 60.832 spettatori. Questo lo rende il terzo stadio calcistico più grande del Regno Unito, dopo Wembley di Londra e l’Old Trafford di Manchester. È conosciuto anche con l’appellativo The Paradise dai tifosi del Celtic. La prima partita giocata nell’impianto si disputò il 20 maggio 1892 ed era contro il Renton (fino a quel momento l’impianto dove giocavano i biancoverdi si trovava in un’altra parte della città). Dinanzi all’entrata dello stadio sono state erette, nel corso degli anni, delle statue alla memoria di quattro tra i più importanti personaggi della storia del club biancoverde: Fratello Walfrid (fondatore del club) nel 2005, Jimmy Johnstone (miglior giocatore di sempre) nel 2006, Jock Stein (miglior allenatore) nel 2011 e Billy McNeill (miglior capitano) nel 2015. È inoltre possibile fare un tour dello stadio entrando negli spogliatoi del Celtic, visitando la sala dei dirigenti della squadra, il tunnel da cui escono i giocatori e il campo di gioco. Nella Jock Stein Lounge, la sala d’attesa per l’inizio del tour, si possono ammirare una collezione di documenti storici, oggetti personali e altri memorabilia di personaggi che hanno fatto la storia della squadra. Il Celtic Park è inoltre il primo stadio nel Regno Unito ad ospitare una gara di motociclette il 28 aprile 1928.

CENTRO DI ALLENAMENTO – Il Lennoxtown training center è il centro di allenamento della prima squadra e del settore giovanile, ed è utilizzato come sede delle partite della rappresentativa femminile. La struttura è situata a Lennoxtown, nell’East Dunbartonshire, ed è adiacente al castello abbandonato Lennox Hospital. Il centro è stato inaugurato il 9 ottobre 2007 dal presidente Brian Quinn, che in quella stessa occasione affermò: “Quando la gente verrà a vedere le strutture, vedranno quello che penso che siamo, un grande club europeo”.

SOCIETA’ – Peter Lawwell è l’ex amministratore delegato del Celtic, club della Premiership scozzese. Si è ritirato nel giugno 2021 dal suo ruolo di CEO. È stato annunciato come successore dell’attuale presidente del Celtic Ian Bankier il 2 dicembre 2022 e ha assunto il ruolo di presidente non esecutivo il 1 gennaio 2023.

RIVALITÀ COI RANGERS – “Dimenticate El Clásico, niente è comparabile al “pazzo” Old Firm”. Così affermava Henrik Larsson, ex calciatore dei biancoverdi dal 1997 al 2004, sulla grande rivalità tra Celtic e Rangers, nota in tutto il mondo. Il primo incontro tra le due compagini si giocò il 28 maggio del 1888. Nonostante non fosse una partita ufficiale venne comunque definita dalla stampa di quel tempo come “un’amichevole-incontro” e si concluse con un’inaspettata vittoria del Celtic per 5 a 2. Il primo match in competizione ufficiale si giocò invece il 6 settembre del 1890, nella neonata Coppa di Scozia, e vide i bianconeri avere la meglio per 2-1. Old Firm è il nome con cui gli scozzesi indicano questa leggendaria rivalità, che nel corso della sua storia lunga più di un secolo ha influenzato la società, la politica e le religione nel loro paese. Rivalità non puramente calcistica, in realtà, ma che abbraccia profondi aspetti dell’identità nazionale scozzese. Il Celtic è la squadra degli irlandesi immigrati o nati in Scozia, di fede cattolica, mentre i Rangers sono supportati da scozzesi nativi, di fede protestante. Durante gli ultimi 117 incontri, i Glasgow Rangers hanno vinto 38 gare, pareggiandone 27, mentre il Celtic ha vinto 52 volte. La differenza reti è 166-136 in favore del Celtic. Insieme le due rivali hanno trionfato in più di cento campionati scozzesi e dalla stagione 1985-86 il campionato è stato vinto senza interruzioni sempre da una delle due squadre. Egemonia pura, un duopolio senza alternative valide.

STEMMA E DIVISA – I giocatori del Celtic indossano praticamente la stessa maglia dal 1903: bianca con strisce orizzontali verdi. I pantaloncini sono bianchi, altrettanto i calzettoni. Nell’anno della fondazione si presume che la squadra abbia giocato in camicia bianca con colletto verde e pantaloncini neri. Nel primo decennio invece, le divise erano a strisce verticali bianco-verdi. Altra peculiarità era la numerazione delle maglie che non è esistita fino al 1994. I numeri erano stampati, molto grandi, sopra i pantaloncini sia davanti che dietro (emblematici i filmati di repertorio in cui si vedono gli arbitri che per ammonire o espellere il giocatore, invece di guardare la schiena per scrivere il numero, guardano i pantaloncini). Per quanto riguarda lo stemma: l’emblema celtico ha sempre caratterizzato i classici simboli irlandesi e due colori della bandiera irlandese: verde e bianco. L’identità visiva della squadra è principalmente associata al quadrifoglio. Ma è apparso sulle divise dei giocatori solo nel 1977. Prima di allora, il segno principale era la croce celtica, che è tornata brevemente in occasione del 100esimo anniversario del club.

L’INNO (E LA DISPUTA COL LIVERPOOL) – L’inno del Celtic è You’ll Never Walk Alone, celebre brano dei Gerry and the Pacemakers, che è anche l’inno storico della squadra inglese del Liverpool Football Club. C’è una disputa sorta tra le due tifoserie circa la “primogenitura”. Il brano è giunto per la prima volta in Europa dagli Usa nel 1963 come cover realizzata  da Gerry & the Pacemakers (che sono di Liverpool), e cantato dagli spalti di Anfield già dal 1964. È  verosimile che siano stati i Reds i primi ad intonarlo.

MAI RETROCESSI – Il Celtic è l’unico club scozzese ad avere sempre disputato la Scottish Premiership sin dalla sua istituzione (1890-91) e, insieme all’Aberdeen, a non essere mai retrocesso.

SOPRANNOME – I giocatori del Celtic vengono soprannominati The Bhoys.

GEMELLAGGI – Quelli più sentiti dai tifosi sono con Napoli, Liverpool e St. Pauli. Esistono amicizie anche con le tifoserie di Atalanta, Barcellona, Athletic Bilbao, Livorno, Ternana, Virtus Verona e Feyenoord.

TIFOSI – Il Celtic ha moltissimi sostenitori in tutto il mondo, almeno nove milioni, non solo nella città di Glasgow o in Scozia, ma in gran parte della Repubblica d’Irlanda, in Irlanda del Nord e anche negli Stati Uniti, Canada, Australia: solo in Nord America sono circa un milione, grazie alle origini irlandesi di molti cittadini canadesi e statunitensi. In Italia molte squadre di livello amatoriale adottano il nome e la divisa del Celtic, come succede per esempio a Genova o a Verona. Questo alto numero di sostenitori ha spinto il Celtic anche a lanciare una carta di credito ufficiale del club. Esistono inoltre anche dei club italiani di sostenitori del Celtic come “The Italian Celts” e il “Barga Celtic Supporters Club“.

RECORD DI AFFLUENZA – La finale di Scottish Cup vinta contro l’Aberdeen nel 1937 fu assistita da una folla di circa 146 433 persone (talvolta riportate 147 365) all’Hampden Park di Glasgow: questa affluenza rimane un record per una partita di calcio di club nel panorama europeo.

I BOMBER E I PIÙ PRESENTI – Il calciatore con più presenze nel club è Billy McNeill con 780 match giocati tra il 1957 e il 1975. Il miglior capocannoniere in tutte le competizioni è stato Jimmy McGrory con 62 gol nella stagione 1927/28.