Speciale Champions League – Le rivali della Lazio ai raggi X

 

di Niccolò Faccini

Apre i battenti a Montecarlo alle ore 18.00 la nuova Champions League. L’edizione 2023/24 passerà alla storia come l’ultima con il vecchio format: 32 squadre suddivise in 8 gironi da 4, ne passano 16 agli ottavi di finale, 8 ai quarti, 4 alle semifinali e 2 alla finalissima di Wembley (Londra) in programma il prossimo 1 giugno 2024. Dal prossimo anno verrà inaugurata la nuova Coppa dei Campioni a girone unico, con otto partite per ogni squadra partecipante e l’eliminazione della regola dell’andata e ritorno nella fase a gironi. Ma questa è un’altra storia. Ciò che rileva oggi è che la Lazio di Maurizio Sarri sta per tornare ad affacciarsi alla massima manifestazione continentale, e lo farà partendo dalla terza fascia. La fase a gruppi inizierà il 19 settembre (dopo Juventus-Lazio) e si concluderà il 13 dicembre (dopo Hellas Verona-Lazio). La Lazio giocherà le sei gare di Champions League sempre dopo una trasferta di Serie A, rispettivamente con Juventus, Milan, Sassuolo, Bologna, Salernitana ed Hellas. Alcune gare europee, inoltre, saranno a cavallo di impegni di cartello: la seconda giornata del girone cadrà tra l’impegno di San Siro col Milan e la sfida casalinga all’Atalanta, la terza giornata tra la gara di Reggio Emilia col Sassuolo e Lazio-Fiorentina, la quarta giornata sarà preceduta da Bologna-Lazio e precederà il derby di Roma, infine la sesta e ultima giornata del gruppo precederà Lazio-Inter. Le regole sono le solite: la prima e la seconda di ogni girone si qualificano agli ottavi di finale della Coppa dalle Grandi orecchie, mentre la terza di ogni gruppo approda agli spareggi di Europa League, da giocarsi con una delle seconde dei gruppi di Europa League: chi passa il turno retrocede agli ottavi di finale di UEL.

Andiamo ora a scoprire ai raggi X le competitor delle aquile nella fase a gruppi, partendo dalle squadre della prima urna.

Prima fascia – La POT 1 ospita i campioni in carica del Manchester City. I Citizens hanno perso ai rigori il Community Shield con l’Arsenal ad inizio agosto, per poi vincere ai rigori la Supecoppa europea con il Siviglia e iniziare con 3 vittorie con Burnley, Newcastle e Sheffield la nuova Premier League. Il mercato ha portato in dote il centrale di difesa Gvardiol dal Lipsia (90 milioni), la giovanissima ala destra del Rennes Jeremy Doku (60), e Mateo Kovacic, prelevato dal Chelsea per 30 milioni. Guardiola ha perso Laporte, Mahrez e Gundogan (andato al Barcellona), ma si ricandida alla vittoria finale avendo tenuto in rosa le stelle di De Bruyne (attualmente infortunato, ne avrà per un po’), Bernardo Silva e Haaland.

La vincitrice dell’altra coppa europea, l’Europa League, è il Siviglia. Dopo aver battuto la Roma ai calci di rigore, mister Mendilibar è stato confermato sulla panchina degli andaiusi, ma ha perso ai rigori la Supercoppa europea proprio contro il Manchester City ed è stato poi protagonista di un avvio di Liga scioccante, con tre k.o. consecutivi con Valencia, Alaves e Girona, due dei quali tra le mura amiche. La sessione estiva ha portato a Siviglia Djibril Sow, un vero e proprio “scippo” alla Lazio: il centrocampista dell’Eintracht era pronto a sbarcare nella Capitale, prima del clamoroso ripensamento. La stella è sempre il croato Rakitic, capitano e leader tecnico della squadra.

A seguire, un altro spauracchio è il Barcellona di Xavi. I blaugrana hanno mantenuto l’assetto, hanno inserito Gundogan e si godono la crescita dei terribili giovani della Cantera. Preso Oriol Romeu dal Girona, hanno perseguito un massiccio ricambio generazionale, salutando alcune delle icone del club quali Jordi Alba, Sergi Busquets, Ousmane Dembelé (andato a Parigi per 50 milioni). La stagione in patria è iniziata con 7 punti su 9 e una vittoria pirotecnica allo Stadio della Ceramica nell’ultimo weekend: 4-3 con il Villarreal nel segno del solito Robert Lewandowski. A proposito di stadio, l’impianto in cui Gavi e compagni disputeranno le sfide della fase a gironi non sarà in Camp Nou, bensì lo stadio Olimpico “Lluìs Companys”, con una capienza che sfiora i 60mila posti.

Nulla a che vedere con la casa dei portoghesi del Benfica. Il “Da Luz” di Lisbona è conosciuto come “La Cattedrale”: impianto moderno, con un museo dedicato al simbolo del club, l’aquila, che vola prima di ogni partita casalinga esattamente come Olympia allo stadio Olimpico di Roma. La squadra di Roger Schmidt è partita alla grande in questa stagione, battendo il Porto nella Supercoppa portoghese e ottenendo due vittorie su tre in Primeira Liga. Dal mercato sono arrivati il portiere dello Shakhtar Trubin, il capitano del Feyenoord Kocku, il talentoso Goncalo Guedes dal Wolverhampton, Di Maria dalla Juventus e Arthur Cabral dalla Fiorentina. Dopo aver stupito lo scorso anno, Joao Mario e compagni si candidano nuovamente a un ruolo da protagonisti. In avanti l’uomo in più è Rafa Silva, valore aggiunto che Sarri avrebbe bramato per la sua Lazio.

Il Bayern di Monaco ha optato per un calciomercato oculato ma con dei picchi importanti. Laimer dal Lipsia e Guerreiro dal BVB sono innesti pregevoli, ma Kim dal Napoli per 50 milioni e Kane dal Tottenham per esattamente il doppio sono funzionali a sopperire alle partenze di Lucas Hernandez (il fratello di Theo), Mané, Sabitzer e Sommer (andato all’Inter). Tuchel continua a non essere amato ed è stato riempito di critiche dopo il clamoroso scivolone in Supercoppa col Lipsia (0-3 all’Allianz Arena), ma le due vittorie semplici con Brema e Augusta danno un po’ di ossigeno.

A Parigi è andata in scena una vera e propria rivoluzione, che ha coinvolto in primis la guida tecnica del PSG, con l’arrivo dell’ex commissario tecnico della nazionale spagnola, Luis Enrique. Neymar ha salutato, ma Dembelé, Skriniar, Lucas Hernandez, Asensio e Ugarte (mediano prelevato dallo Sporting Lisbona per 60 milioni) rappresentano un’ottima base da cui ripartire. Se si aggiunge il reintegro in squadra di Mbappé si capisce perché ai due pareggi con Tolosa e Lorient sia seguito il successo sul Lens dell’ultimo turno di Ligue 1.

Il Napoli di Rudi Garcia sarà il prossimo rivale della Lazio in Serie A ma non potrà sfidare i capitoli in Champions per questioni di vincolo territoriale. La squadra da pescare, si fa per dire, è invece il Feyenoord. Lo scorso anno la compagine di Rotterdam ha eliminato Immobile e compagni, in un girone chiuso da ben quattro compagini a quota otto punti. Nonostante una vittoria per parte (4-2 all’Olimpico e 1-0 al De Kuip) e una miglior differenza reti complessiva, la Lazio è stata estromessa dall’Europa League, retrocedendo in Conference. Questa volta gli olandesi hanno vinto il campionato e sono entrati in prima fascia. Il mercato ha regalato a mister Arne Slot il mediano del Twente Zerrouki, il trequartista del Nizza Stengs e soprattutto la permanenza di Santiago Gimenez, attaccante messicano associato anche alla Lazio ma valutato ben 25 milioni. L’acquisto più altisonante è l’ala sinistra della Dinamo Zagabria Ivanusec, ma la sensazione è che la squadra di Rotterdam sia decisamente la più abbordabile della prima urna.

Ecco gli 11-tipo delle 7 squadre di prima fascia.

BENFICA (4-2-3-1): TRUBIN; Bah, Antonio Silva, Otamendi, JURASEK; Florentino, KOKCU; DI MARIA, Rafa Silva, Joao Mario (GUEDES); CABRAL. All. Roger Schmidt.

BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Kounde, Araujo, Christensen, Balde; Pedri, De Jong, GUNDOGAN; Raphinha, Lewandowski, Gavi. All. Xavi.

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Ulreich; Mazraoui, KIM MIN-JAE, De Ligt, Davies; Kimmich, Goretzka; Gnabry, Musiala, Coman; KANE. All. Thomas Tuchel.

FEYENOORD (4-3-3): Bijlow; Geertruida, Trauner, Hancko, Hartman; Wieffer, ZERROUKI, LINGR; STENGS, Gimenez, Paixao. All. Arne Slot.

MANCHESTER CITY (3-2-4-1): Ederson; Walker, Ruben Dias, GVARDIOL; Stones, Rodri; Bernardo Silva, KOVACIC, Foden, Grealish; Haaland. All. Pep Guardiola.

PARIS SAINT-GERMAIN (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, SKRINIAR, Marquinhos, LUCAS HERNANDEZ; Fabian Ruiz, UGARTE, Vitinha, ASENSIO, Mbappe, DEMBELE. All. LUIS ENRIQUE.

SIVIGLIA (4-3-3): Dmitrovic; Jesus Navas, Badé, Gudelj, Acuna; SOW, Oliver Torres, Rakitic; Idrissi, Ocampos, El-Nesyri. All. Mendilibar.

Seconda fascia – In seconda fascia la squadra più temibile è il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Kepa sostituirà l’infortunato Courtois, Bellingham è costato 103 milioni ma già sta dominando da solo la Liga, e il trequartista Arda Guler arrivato dal Fenerbahce per 20 milioni sembra promettere un gran bene. La stella rimane Vinicius, le certezze in difesa e centrocampo sono granitiche – non a caso nella Liga sono arrivate tre vittorie in scioltezza e senza grossi patemi d’animo – e l’unica incognita è la gestione della partenza di Benzema, accasatosi all’Al-Ittihad. Dall’altra parte della città ride il Cholo Simeone, reduce dalla vittoria in trasferta più larga della storia dell’Atletico Madrid, il 7-0 sul Rayo Vallecano dello scorso weekend. I Colchoneros hanno mantenuto la spina dorsale, forti di una compattezza ormai iconica e di un reparto offensivo consolidato: Carrasco, Depay, Griezmann e Morata rappresentano delle garanzie per la competizione. Azpilicueta dal Chelsea e Soyuncu dal Leicester portano ulteriore esperienza internazionale a una retroguardia già affidabile. Le due inglesi della seconda urna sono il Manchester United e l’Arsenal. I Red Devils hanno fatto la spesa in Italia: Onana dall’Inter e Hojlund dall’Atalanta sono arrivati a peso d’oro, mentre il fiore all’occhiello della sessione estiva è l’arrivo di Mason Mount dal Chelsea per 64 milioni di euro. Erik ten Haag dovrà faticare ancora a lungo per convincere gli scettici della bontà del suo progetto tecnico, ma può contare su due delle stelle più luminose del calcio d’oltremanica quali Marcus Rashford e Bruno Fernandes. Quanto ai Gunners, il secondo posto in Premier dello scorso anno segna un ritorno nella competizione continentale più ambita. A Londra si sono regalati Kai Havertz (75 milioni al Chelsea) e il difensore dell’Ajax Timber (40 milioni), e hanno fatto follie per il centrocampista del West Ham – nonché pilastro della nazionale inglese – Declan Rice, costato ben 116 milioni. In difesa l’ex Spezia Kiwior è una garanzia, mentre il pacchetto avanzato regalerà un calcio palla a terra brillante e spettacolare: Saka, Martinelli e Odegaard non sono forse dei cecchini implacabili, ma in appoggio a Gabriel Jesus regaleranno giocate d’altissima scuola. Dopo la vittoria con il City nel Community Shield di inizio agosto, il tecnico Arteta è partito con due vittorie e un pareggio nel derby londinese col Fulham, e darà battaglia per tornare nelle prime quattro.

Meno certezze ha il Borussia Dortmund di Terzic. Dopo l’harakiri dell’ultima giornata del 2022/23 – scudetto al Bayern dopo un suicidio casalingo – i gialloneri hanno il compito di rifarsi in campo internazionale. Sabitzer dal Bayern, il terzino sinistro del ‘Gladbach Bensebaini e il promettente Nmecha del Wolfsburg sono i primi tasselli di una ripartenza che si preannuncia interessante: ad ottimi giovani si aggiungono dei veterani del mestiere (da Hummels a Emre Can, da Sule a Brandt), e il centravanti Haller dovrà riscattare una stagione maledetta, devastata dalla notizia del tumore. Superata la malattia, l’attaccante ex Ajax ha voglia di rivalsa e comincerà la Champions League da recordman: al debutto assoluto in Champions con la maglia dell’Ajax realizzò nel 2021 un poker allo Sporting Lisbona, impresa riuscita in precedenza al solo Marko Van Basten.

Altra squadra abituata a grandissimi palcoscenici è il Porto di Conceicao, che ha un’intelaiatura dal rendimento ormai assodato e punta a sorprendere ancora. In attesa della definizione della questione-Taremi (con l’attaccante iraniano ancora vicino al Milan), i Dragoes hanno perso la Supercppa col Benfica per poi cominciare il campionato con 9 punti in tre partite. A centrocampo due pedine cruciali sono andate via da Oporto: Otavio ha accettato la faraonica offerta dell’Al-Nassr (60 milioni nelle casse dei portoghesi) e anche Uribe ha ceduto alla tentazione arabe, diventando un nuovo calciatore dell’Al-Sadd. Tuttavia, le certezze assolute rispondono a Galeno (ex capocannoniere dell’Europa League con la maglia del Braga) e Pepê, che in avanti sono pronti a sostenere Evanilson e Toni Martinez, attaccante che la Lazio conosce bene, avendo incassato ben due reti al Do Dragao nello spareggio di Europa League della prima stagione di Maurizio Sarri all’ombra del Colosseo.

Se la Lazio non potrà essere abbinata all’Inter di Simone Inzaghi, la formazione romana si augura di non pescare il temibile Lipsia di Marco Rose. I tedeschi hanno perso in estate quattro mostri sacri come Gvardiol (al City per 90 milioni), Szoboszlai (al Liverpool per 70), Nkunku (al Chelsea per 70) e Sorloth (al Villarreal), ma con i 230 milioni incassati hanno puntato su Openda del Lens (capocannoniere della scorsa Ligue 1 e accostato anche alla Lazio), sul difensore centrale del Lione, Lukeba, sul trequartista dell’Hoffenheim Baumgartner e sulla punta del Salisburgo Sesko. Seiwald, Xavi Simmons e Timo Werner daranno imprevedibilità ad una squadra coriacea e sbarazzina, che ha iniziato la stagione andando a battere il Bayern Monaco a domicilio con tre reti di scarto e alzando il primo trofeo, la Supercoppa tedesca. Le stelle sono il portiere Gulacsi, il mastino Schlager il mezzo al campo, il centrale Orban e soprattutto Dani Olmo, perno della nazionale spagnola.

Ecco gli 11-tipo delle 7 squadre di seconda fascia.

REAL MADRID (4-4-2): KEPA; Carvajal, Rudiger, Alaba, Camavinga; Kroos, Valverde, Modric, BELLINGHAM; Rodrygo, Vinicius. All. Carlo Ancelotti.

ATLETICO MADRID (3-5-2): Oblak, Savic, Gimenez, Hermoso; Molina, De Paul, Koke, Lemar, Carrasco; Depay, Griezmann. All. Diego Simeone.

ARSENAL (4-1-4-1): Ramsdale; Saliba, Gabriel, Kiwior, Zinchenko; RICE; Saka, HAVERTZ, Odegaard, Martinelli; Gabriel Jesus. All. Mikel Arteta.

BORUSSIA DORTMUND (4-1-4-1): Kobel; Ryerson, Sule, Hummels, BENSEBAINI; Emre Can; Malen, SABITZER, Brandt, Adeyemi; Haller. All. Edin Terzic.

LIPSIA (4-2-2-2): Gulacsi; Simakan, Orban, LUKEBA, Raum; Schlager, SEIWALD; XAVI SIMONS, Dani Olmo; OPENDA, Werner. All. Marco Rose.

MANCHESTER UNITED (4-3-3): ONANA; Dalot, Varane, Martinez, Shaw; MOUNT, Casemiro, Bruno Fernandes; Antony, HOJLUND, Rashford. All. Erik ten Hag.

PORTO (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario, Pepe, CARMO, Zaidu; Galeno, Eustaquio, VARELA, Pepê; Taremi (Toni Martinez), Evanilson. All. Sergio Conceiçao.

Quarta fascia – Essendo nella stessa urna di Milan, Copenhagen, Stella Rossa, Shakhtar Donetsk, Salisburgo, Sporting Braga e PSV, la Lazio non potrà sfidare queste squadre nel girone. Sarà però abbinata ad un club di quarta fascia, che non farà rima con squadra abbordabile. Lo spauracchio dell’ultima urna di Nyon è il Newcastle di Eddie Howe. Centrocampo dal valore di quasi 200 milioni, i Magpies hanno affidato le chiavi del centrocampo a Sandro Tonali e quelle dell’attacco all’ex ala del Leicester Barnes. Il terzino ventenne del Southampton Tino Livramento è una scommessa da 38 milioni di euro. Le cessioni di Chris Wood al Nottingham Forrest e dell’ala Saint-Maximin all’al-Ahli non peseranno dati gli identikit degli avanti inglesi: Almiron e Isak garantiscono velocità, tecnica e tanti gol. Il bomber svedese di ventitré anni è chiamato a prendersi i riflettori e illuminare anche in Champions, dopo aver ben impressionato con la nazionale svedese. Le sconfitte di misura del club con City e Liverpool non devono ingannare: il club sarà protagonista e non solo in patria.

Altro potenziale rivale della Lazio in quarta fascia è il Galatasaray di Okan Buruk. I turchi, due anni fa, accompagnarono la Lazio di Sarri fuori dall’Europa League prendendo quattro punti nel girone europeo contro le aquile. Era un Gala diverso e più povero, lontanissimo parente dalla squadra che ieri sera ha battuto il Molde e ha conquistato il tabellone della fase a gironi della Champions League. Dal mercato sono arrivati il terzino del Lipsia Angelino, il centrocampista del Bayer Leverkusen Demirbay e il centrale di difesa del Sassuolo Ayhan. Ma i pupilli di Istanbul sono destinati a diventare tre giocatori prelevati o a zero o in prestito: la classe di Ziyech, Zaha dal Crystal Palace, Tetè dallo Shakhtar. In avanti Mertens e Icardi, oltre ad essere vecchie conoscenze della Serie A, hanno ancora voglia di mettersi in gioco. Attenzione, infine, alla stellina Akturkoglu: nelle gerarchie offensive parte dietro, ma finisce spesso per ritagliarsi uno spazio importante. In mezzo al campo, nemmeno a dirlo, il corteggiatissimo Lucas Torreira, che alla Lazio è stato vicino e che potrebbe ritrovarla da “nemico”.

Anche il portiere Ronnow ha cullato la speranza di vestire la maglia della prima squadra della Capitale, ma rimarrà nella capitale tedesca, Berlino, e difenderà la maglia dell’Union Berlino. Quarta in Bundesliga nell’ultima annata, la formazione della leggenda del calcio svizzero Urs Fischer lo scorso anno ha ben figurato anche in Europa, eliminando l’Ajax dall’Europa League. L’attaccante Volland dal Monaco, il terzino-ala Gosens dall’Inter e Leonardo Bonucci (strappato alla Lazio) rappresentano dei discreti biglietti da visita dal mercato per una squadra che fa della compattezza l’arma migliore. Lo strambo modulo 3-3-2-2 è teso a sfruttare le caratteristiche dei calciatori, tra cui spiccano il terzino Juranovic, la geometrie di Tousart, la classe del trequartista americano Aaronson e la rapidità impressionante dell’attaccante del Suriname Sheraldo Becker, tra i migliori marcatori del campionato tedesco nel 2022/23. In avanti brilla David Fofana, 20enne ivoriano del Chelsea, e occhio a Jordan Siebatcheu, statunitense con cittadinanza francese ex Young Boys. E occhio all’inizio strepitoso di stagione: tre vittorie su tre, tutte con quattro gol siglati.

Chi recentemente ha palesato qualche difficoltà di troppo a fare gol è stata la Real Sociedad. Reduce da tre pareggi, la squadra di San Sebastian ha detto addio in estate a David Silva (ritiratosi al termine di una strabiliante carriera), all’ala destra Portu, al centrocampista Illarramendi e al centravanti Sorloth (direzione Lipsia). Luglio e agosto non hanno portato grandi nomi alla corte dell’allenatore Imanol Alguacil, se non quello del giovane talento Arsen Zackarian, ragazzo della Dinamo Mosca che è stato ad un passo dalla Lazio. L’Anoeta è un impianto affascinante, la città meravigliosa, ma la compagine bianco-azzurra è scomoda da affrontare: ricca di calciatori molto tecnici, la Real Sociedad si affida molto alle giocate dei centrocampisti Zubimendi, Miguel Merino e Brais Mendes, oltre all’eleganza di Mikel Oyarzabal. Le alternative in avanti non mancano: Takefusa Kubo viene da due stagioni importanti, e Andre Silva è ormai un habitué dei campi europei.

Da prendere con le molle anche lo Young Boys. I “giovani ragazzi” di Berna sono la prima squadra dell’ultima urna in virtù di un ranking più alto delle altre 7 compagini, dovuto a una presenza costante a livelli alti nelle ultime annate. Campioni di Svizzera e trionfanti anche in coppa elvetica, gli uomini di Raphael Wicky sono una squadra di velocisti che va a ritmi forsennati, ancora molto simile a quella che due anni fa fece un ottimo girone di Champions con United, Villarreal e Atalanta, senza perdere con gli inglesi e dando vita a un 3-3 contro la banda di Gasperini. Ceduto al Norwich il centrocampista Fassnacht, in estate hanno acquistato il solo terzino destro della Real Valladolid Janko, ma hanno resistito alle offerte per gli uomini migliori. Ugrinic è un centrocampista di gamba dotato di grande intelligenza tattica, Rieder è un trequartista ventunenne che farà parlare di sé, e in avanti i due attaccanti Nsame e Itten hanno totalizzato 40 gol e 15 assist nell’ultima stagione. Il centravanti camerunese viene da 130 gol negli ultimi cinque anni, mentre Itten si è guadagnato a suon di gol la convocazione in nazionale svizzera. Il campionato è partito alla grande, e da anni lo Young Boys sforna giocatori che poi scelgono l’Italia: gli ultimi sono stati Hefti del Genoa e Aebischer del Bologna.

Una squadra tutta da scoprire è il Celtic di Brendan Rodgers. Dopo aver allenato il Liverpool (2012-15), Rodgers era stato sulla panchina del Celtic dal 2016 al 2019, per poi andare quattro anni al Leicester City. Tornato in estate, ha abbracciato tre stelle del calcio giapponese: Hatate a centrocampo, Maeda da ala offensiva e Kyogo Furuhashi sono profili non troppo conosciuti a livello internazionale, ma già compagni di nazionale di Kamada (Maeda ha avuto modo di impressionare nell’ultimo campionato del Mondo). Furuhashi è il capocannoniere della scorsa Scottish Premier League con 27 reti e attende di misurarsi con test più probanti. Da tenere d’occhio anche il ventunenne israeliano Abada, mentre a centrocampo la sicurezza è il trentenne Callum McGregor.

Le due Cenerentole dell’ultima urna sono Anversa e Lens. I belgi sono la squadra meno insidiosa. Ferma restando l’esperienza del trentaquattrenne Alderweireld in difesa e la verve realizzata dell’attaccante olandese ex Monterrey Vincent Janssen, i veri pericoli sono le due ali giovanissime e talentuose che rispondono al ventenne svedese Ondrejka e al belga Balikwisha. Lo scorso anno il Royal Antwerp ha vinto campionato belga e coppa nazionale, mentre in Europa era stato eliminato agli spareggi di Conference League. In panchina siede Mark Van Bommel, una vita tra PSV, Barcellona, Bayern e Milan: è il vero plusvalore di una squadra ancora acerba e inesperta a questi livelli.

Ultima – anche in termini di ranking UEFA – è il Lens. Seconda in classifica nella scorsa Ligue 1, la compagine francese ha fatto un miracolo nell’ultima stagione, ma in estate ha perso l’ex Udinese Seko Fofana a centrocampo (andato all’Al-Nassr) e soprattutto il capocannoniere della competizione Openda, sbarcato a Lipsia. Quest’ultimo, però, è stato sostituito dalla rivelazione dello scorso campionato francese, vale a dire l’attaccante del Montpellier Elie Wahi, ventenne franco-ivoriano autore di 19 gol e 6 assist. Guilavogui, Diouf e Machado sono gli uomini di spicco di una formazione che lo scorso anno ha palesato un’organizzazione difensiva di tutto rispetto, governata dall’argentino Facundo Medina e dal pilastro Kevin Danso, cercato dal Napoli per più di un mese nell’estate appena conclusasi.

Ecco gli 11-tipo delle 8 squadre di terza fascia.

NEWCASTLE (4-3-3): Pope; Trippier, Schar, Botman, Burn; TONALI, Bruno Guimaraes, Joelinton; Almiron, Isak, BARNES. All. Eddie Howe.

GALATASARAY (4-2-3-1): Muslera; Boey, Nelsson, Abdülkerim, ANGELINO; Torreira, DEMIRBAY; ZIYECH, Mertens, ZAHA; ICARDI. All. Okan Buruk.

UNION BERLINO (3-3-2-2): Ronnow; Doekhi, Knoche, Leite; Juranovic, Tousart, Kral; Gosens, Aaronson; Sheraldo Becker, David Fofana. All. Urs Fischer.

REAL SOCIEDAD (4-4-2): Remiro; Le Normand, Zubeldia, Elustondo, Tierney; Zubimendi, Miguel Merino, Brais Mendes; ARSEN ZACKHARIAN, Mikel Oyarzabal, Takefusa Kubo (Andre Silva). All. Imanol Alguacil

CELTIC (4-3-3): Joe Hart; Greg Taylor, Scales, Carter-Vickers, Johnston; Callum McGregor, HATATE, Turnbull; Daizen MAEDA, ABADA, Kyogo FURUHASHI. All. Brendan Rodgers.

YOUNG BOYS BERNA (4-3-1-2): von Ballmoos; Janko, Benito, Camara, Persson; Imeri, Ugrinic, Niasse; Rieder; Nsame, Itten. All. Raphael Wicky

ANVERSA (4-3-3) : Butez; Bataille, Alderweireld, Coulibaly, De Laet; Veermeren, Ekkelenkamp, Keita; Ondrejka, e Balikwisha, Vincent Janssen. All. Mark van Bommel

LENS (3-4-3 o 3-4-2-1) – Samba; Facundo Medina, Kevin Danso, Gradit; Machado, Diouf, Samed, Frankowski; Thomasson, Guilavogui; WAHI. All. Franck Haise