Lazio, Rovella: “Sarri è un maestro, spero di giocare il più possibile con Luis Alberto”

Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, il nuovo acquisto biancoceleste Nicolò Rovella si è voluto presentare ai suoi nuovi tifosi: “Essere qui è un sogno, quando ho saputo della possibilità di venire qui a giocare per la Lazio, ho spinto e voluto fortemente il trasferimento, sia per il mister che mi ha voluto, sia per tutto il resto, il contorno, la città. Conoscevo Luca Pellegrini che mi ha parlato non bene ma di più di questa piazza, non vedo l’ora”.

Tra i vari argomenti trattati, il centrocampista classe 2001 ha avuto modo di soffermarsi anche su Maurizio Sarri, fondamentale nella sua scelta di venire alla Lazio, e su Luis Alberto, ormai suo compagno di reparto: “Mister Sarri è un maestro, conosce benissimo il calcio, mi affiderò totalmente a lui, spero di poter migliorare in tutto. Quello che mi ha impressionato di più, giocandoci contro anche da qualche anno, è Luis Alberto, ha una qualità incredibile, spero di giocare con lui più partite possibili”.

Il regista ex Monza, Juventus e Genoa, ha voluto inoltre esprimere la sua opinione sul derby della Capitale e sulla prossima Champions League: “Il derby della Capitale il più bello d’Italia, non vedo l’ora di giocarlo, l’emozioni che proverò saranno indescrivibili. Io ho giocato un derby simile, che è quello tra Genoa e Sampdoria, anche se qui la città è più grande, le squadre sono ancora più forti. Sarà una grande emozione. Ai sorteggi di Champions League spero nel Real Madrid, è vero che sono fortissimi ma spero di giocarci contro.”

Per concludere, il neo acquisto ha spiegato il significato del suo tatuaggio, una chiave di violino tatuata sul petto: “Perché ho una chiave di violino tatuata sul petto? Per mio papà, da quando sono piccolo, lui giocava nel mio stesso reparto e mi diceva che quando era in campo gli sembrava di suonare. Tatuaggio per ogni trofeo con la Lazio? Spero di poterne fare più possibili, ti dico la verità. Vorrei riempirmi tutto per scudetti o chissà che altri trofei”.