Lazio, Sarri: “Mercato no comment. Champions? Se giochiamo al limite delle nostre possibilità. Nostro calendario difficile e non casuale”

Il Comandante torna a parlare. Aria di vigilia in casa Lazio per l’esordio in Serie A fissato per la giornata di domani alle ore 20:45 contro il Lecce allo stadio Via del Mare. Tanta attesa per le parole del tecnico biancoceleste Maurizio Sarri, che si è palesato davanti ai microfoni ed è intervenuto in conferenza stampa alle ore 12:30 nel centro sportivo di Formello per presentare la gara:

“Domani inizia ufficialmente la sua terza stagione qui. Dopo il secondo posto cosa chiede ai ragazzi?”

“Il campionato è lo stesso, è difficile con squadre più attrezzate rispetto a noi, abbiamo beneficiato lo scorso anno dei punti persi dalle altre squadre. Non penso che questo si ripeta, ma ci sono le stesse difficoltà”.

“Che Serie A sarà rispetto all’anno scorso?”

Più competitiva, l’anno scorso in Europa c’è stata un po’ di fortuna per i sorteggi. Ma è un campionato in crescita”.

“Quest’anno servirà un altro miracolo per tornare in Champions?”

I valori sono in linea con quelli dell’anno scorso. Dobbiamo fare qualcosa ai limiti delle nostre potenzialità”.

“Mister i nuovi si stanno inserendo bene?”

“Sono quasi tutti indietro a livello fisico, Rovella viene da un infortunio e Kamada è stato fermo. Isaksen a livello di gamba mi sembra in discreta condizione. A livello di ruolo è ancora indietro “.

“Il mercato è iniziato un po’ in ritardo, è soddisfatto dei primi 5 acquisti?”

Se mi metto a parlare di mercato a 24 ore dalla partita… è già uno scandalo che sia aperto ora che dobbiamo giocare. Così com’è scandaloso che succeda a gennaio con coppa Italia e Supercoppa. Il mercato è in mano ai mercanti e dura il doppio di 30 anni fa. Si parla sempre di mercato. Le stupidaggini riguardo me che ho letto erano tutte bufale, preferisco parlare di Lecce”.

Kamada può sostituire Milinkovic?

“Ha caratteristiche diverse. È un palleggiatore, ha buoni tempi di inserimento ma è un giocatore completamente diverso, nonostante giochi nella stessa porzione di campo.”

“Lo scorso anno ha sottolineato difficoltà dei 3 impegni, quest’ anno sarà un po’ meglio giocare martedì e mercoledì?”

“Quello è tutto da vedere, contano di più energie mentali e nervose. Giocare giovedì con 4 ore di volo è più difficile. Caricarsi non è scontato, a livello fisico quest’anno sarà forse meglio, se poi parliamo del campionato fatto a noi penso non sia una cosa casuale. Trovare tra le prime 4 partite Napoli, Juventus Milan e Atalanta a livello statistico è praticamente impossibile “.

“Non è scontato vederla per 3 stagioni su una stessa panchina. Cosa si aspetta?”

“Negli ultimi 12/13 anni ho fatto 3 anni sia a Empoli che a Napoli, che erano squadre forti. L’anno scorso si parlava di Champions, per gli esperti eravamo la 7ª forza. Ho visto giocatori crescere e spero crescano ancora. Bisogna entrare in campo da subito con la testa giusta, non sarà facile. Ci aspetta una partita in un campo difficile, è l’unico campo di Serie A in cui non ho mai vinto. Loro stanno già bene fisicamente, gli attaccanti sono brillanti e veloci. Servirà umiltà, entrando in modalità campionato velocemente”.

“Al terzo anno ha sempre raccolto il massimo dalle sue squadre, cosa si aspetta da questa stagione?”

“Ultimamente spesso sono rimasto per tre anni sulla stessa panchina. A noi ci vengono chieste cose ai limiti delle nostre potenzialità si parlava di Champions ma ci davano come settima squadra. Ho visto giocatori crescere. Bisogna entrare in campo con la giusta testa. Non è facile passare dalla modalità tranquilla del pre-campionato a quella in cui dobbiamo prenderci tre punti. Nello stadio dove giochiamo domani credo di non aver mai vinto.”

Quest’anno ricorrono i 50 anni dal primo scudetto.  È una responsabilità?”

“Alle generazioni attuali è difficile spiegare cosa è successo 50 anni fa. Noi abbiamo la sfortuna di raccontarlo perché siamo vecchi, fortunati perché siamo ancora vivi. I personaggi di quel tempo hanno un’identità particolare e importante perché lì sono cose completamente diverse e che hanno un fascino diverso. Sono storie che io ho vissuto in completa giovinezza, ti rimangono addosso “.

“In questi due mesi che squadra ha visto? Ha ricevuto le risposte che cercava?”

“Preparazione è preparazione, ci sono momenti di stanca e momenti più vivi. Ha poco significato quello che si vede in questo periodo dell’anno. Alcuni soffrono i carichi di lavoro, altri il caldo. Poi escono fuori durante la stagione. Si fanno calendari come in Inghilterra ma qui siamo quasi in Africa… Se la Germania si ferma a gennaio è perché sono a -15°”.

“È uno stimolo in più giocare nel 50esimo anno dallo scudetto del ’74?”

“È difficile passare certi messaggi a chi non li ha vissuti. Noi abbiamo diversi giocatori che possono avere un’idea preciso di quello che è successo con quella squadra e con quell’allenatore. Magari un danese e un giapponese lo potranno capire più avanti”.

“La Lazio non cambierà gran parte dei suoi 11. Luis Alberto può assumere quell’importanza di maggiore responsabilità?”

“L’ho visto bene, ma le responsabilità le aveva anche lo scorso anno. Lui ha fatto una buona preparazione, ora viene da un periodo un po’ sofferto ma sarà importante cosi come nella stagione precedente da novembre in poi. Ha avuto qualche problemino fisico ma tutto risolvibile“.

“Ha ancora l’entusiasmo che aveva il primo giorno?”

Le caratteristiche della società sono le stesse. Con tutti i pregi e anche qualche difetto come è normale che sia. Io mi ritengo un grande organizzatore per le squadre ma so anche di avere bisogno di molto tempo”.

“Luis Alberto può assumere quell’importanza maggiore di responsabilità?”

“L’ho visto bene, le responsabilità le aveva anche l’anno scorso. Ha fatto una buona preparazione, viene da un periodo più sofferto con un po’ di acciacchi che lo stanno frenando. Sarà importante per la prossima stagione”.

“Si potranno vedere i nuovi domani?”

“Ho difficoltà ad inserire un giocatore in tempi brevissimi. Qualcuno lo vedremo sicuramente dentro. Kamada non è ancora inserito nei nostri meccanismi ma è un giocatore pronto. Gli altri magari possono essere più indietro, non è facile cambiare lingua, metodi di allenamento e modo di mangiare”.