Lazio, Matteo e Nicolò D’Amico: “Papà come laziale secondo a nessuno. Quando era al Torino firmò in bianco pur di tornare”

“Papà accettava le critiche da calciatore, anche quando gli dicevano che non correva. Ripeteva sempre: ‘Sono stato un fuoriclasse? Forse sì, forse no. Però io, come laziale, non sono secondo a nessuno!'”. Questa la risposta di Matteo e Nicolò D’Amico, figli di Vincenzo, alla domanda “Molti l’hanno definito il laziale più laziale della storia: come figli siete d’accordo?” all’interno dell’intervista pubblicata oggi su “Il Corriere dello Sport” dal titolo: “Papà, come laziale, non ha mai tradito”. Questa sera anche loro saranno presenti al primo Memorial tra Latina e Lazio dedicato al loro papà scomparso a Roma lo scorso 1 luglio all’età di 68 anni. “Rimaneva male solo quando qualcuno metteva in discussione questo aspetto (riferimento al suo essere laziale, ndr). I fatti parlano per lui, non ha mai avuto una macchia. Gliel’ha riconosciuto anche la Curva Nord con lo striscione ai funerali”. Il match di questa sera si giocherà allo stadio Domenico Francioni di Latina, città natale di D’Amico, alle ore 21. Saranno presenti tanti tifosi della Lazio, pronti ad omaggiare e ricordare il campione d’Italia del ’74 che in biancoceleste ha giocato dal 1971 al 1980, anno in cui si è trasferito al Toro per una sola stagione. “È voluto tornare per forza dal Torino, ha firmato in bianco, non ha messo in mora la società quando l’hanno fatto tutti gli altri. Scherzando, ma neanche troppo, la Lazio è l’unica che non ha mai tradito”. Lo storico numero 10 ha vestito i colori biancocelesti fino al 1986.

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