Lazio, Cataldi: “Lazio parte della mia vita. Leiva è stato il mio punto di riferimento”

“La Lazio per me è una parte di vita che spero di onorare fino all’ultimo. Il rinnovo è un qualcosa di bello siglato con la società, sono felice. Essere qui a lungo era prima un sogno e poi è diventato un obiettivo che ha richiesto anche tanti sacrifici e rinunce perché è stato un percorso difficile”.

 Sono queste le parole di Danilo Cataldi, intervenuto ai microfoni di “Lazio Style Channel”, per raccontare le emozioni legate al rinnovo contrattuale fino al 2027. Il centrocampista italiano, prodotto delle giovanili biancocelesti, ha poi proseguito il suo racconto così:

“C’è stato un momento in cui ho pensato di poter andare altrove. Quando ero in prestito in passato invece ho sempre avuto l’idea di tornare anche se qui la concorrenza era forte. Volevo far cambiare idea a chi aveva un pensiero su di me costruito troppo in fretta, non solo come calciatore ma soprattutto come persona.

Sono un altro calciatore rispetto al passato, ho avuto la possibilità di giocare con allenatori che mi hanno cambiato sia tatticamente che mentalmente. Il lavoro sul campo ti fa crescere e accumulare esperienza.

Il secondo anno di mister Pioli è per me un grande rimpianto perché non sono riuscito a ripetere la stagione precedente. In ritiro parlavamo del mio ruolo e sapevo che lui variava tra vari schemi, con mister Sarri invece gioco in maniera continua un determinato ruolo e questo mi permette di crescere.

Ho avuto vicino a me persone fantastiche: con Pioli avevo Biglia e Ledesma con cui sono ancora in contatto, poi è arrivato Lucas Leiva. Tutti mi hanno aiutato molto, soprattutto Leiva di cui ho una grande stima e con cui mi sono confrontato tanto. Lui è stato il mio punto di riferimento nel ruolo.

Ho visto la partita contro il Torino allo stadio. Il risultato non è stato buono ma è generato da un episodio. Siamo carichi e dobbiamo esserlo perché mancano poche partite. La settimana che sta arrivando è fondamentale. Dobbiamo essere carichi anche se magari possiamo essere stanchi.

Non penso di riuscire a raggiungere Radu. Quello che ha dato lui per questa maglia è qualcosa di incredibile. È stato il mio traino e la mia ancora qui, ci sentivamo anche quando eravamo fuori”.

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