Sabatini: “Retegui giocatore normale. Sarri? Un tecnico competitivo per la Lazio”

Nel corso della trasmissione “Casa Lazio” – in onda su backtothefootballtv (canale Facebook, Youtube e Twitch) – è intervenuto Walter Sabatini, direttore sportivo che ha fatto la fortuna di molti club di Serie A.

 

Tra i temi affrontati, quello di relativo al centravanti della Nazionale, ruolo per cui Matero Retegui è stato convocato nelle ultime due uscite degli Azzurri di Roberto Mancini: “Retegui è un giocatore molto normale. Poi vedo che in area di rigore conosce qualche movimento ma da qui a dire che sia un giocatore per la Nazionale ce ne corre”. Era a migliore scelta che si potesse fare? “Non voglio entrare in questa polemica, se lo hanno chiamato significa che va bene andrà bene a loro”. Sarà un uomo mercato in estate? “No. Se dovesse diventare uomo mercato significa che le soocietà sono alla canna del gas. E’ un giocatore normale, non ha punti di forza eccezionali, è un giocatore normale in tutto quello che fa. Ma va detto a onor del vero che un attaccante che fa due partite e la mette dentro due volte è già un bel percorso. Però è l’esaltazione della normalità.

L’ex direttore sportivo ha poi espresso il proprio giudizio sull’attuale tecnico della Lazio, Maurizio Sarri: “Tutti le squadre di Serie A devono guardare a quell’obiettivo, quindi ci mancherebbe che non lo facesse la Lazio. Questo a prescindere che poi ci riesca o no. Le prime quattro posizioni sono determinanti per un club. Maurizio (Sarri) è un allenatore che sta in campo come Stakanov, tante ore al giorno, pedante in tutte le cose, puntiglioso e quindi la Lazio è arrivata dove si trova con il lavoro. Ma è proprio per questo che la Lazio può competere, perché ha un allenatore competitivo. Lo è sempre stato in carriera altrimenti sarebbe rimasto in C“. La Lazio ha l’obbligo di centrare i suoi obiettivi attraverso una programmazione mirata, Sarri è la soluzione? “Perché c’è qualcuno che pensa che Sarri sia un problema per la Lazio? Allora io sto vivendo fuori dal tempo perché di questa cosa non me ne sono mai accorto“. Trovando un punto di equilibrio, un direttore sportivo quanto può divertirsi a lavorare con un allenatore come Sarri? – “Come si fa nel calcio a non trovare un punto di equilibrio? Il calcio è euclideo, non è che si inventino cose o si filosofeggi. Il calcio è facile, siamo noi che lo rendiamo difficile. Se poi hai un allenatore bravo e forte

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